C'è una rete mondiale di rilevamento della qualità dell'aria di cui, guarda caso, l'unico paese europeo a non farne parte è l'Italia. Dati consultabili quasi in tempo reale su centinaia di città e che presentano subito sorprese (amare) per l'aria italiana. Abbiamo cercato le PM10 di questi giorni in città ben confrontabili, come dimensioni e traffico, con l'aria di Milano e Torino: ovunque le PM10 degli ultimi 2 giorni, approssimando una media tra dato massimo e minimo, sono ben sotto i 50µg /m3, mentre i dati italiani di questi giorni presentano medie vicine ai 100µg /m3.

L'Air Quality Index è un sistema di monitoraggio individuato dall’EPA, Environmental Protection Agency americana, che permette di vedere le PM10 o PM2,5 "correnti", ossia quasi in tempo reale. Ecco quelle annotate oggi mercoledì 9 dicembre, pomeriggio: Barcellona 29µg /m3, Lione 17, Monaco 23, Bruxelles 38. Inoltre, quasi ovunque, la rete si basa ormai sulla rilevazione delle PM 2,5, le polveri sottili ancora più microscopiche e pericolose per la salute, per le quali la soglia d'allarme è 25µg /m3.

Anche se si passa alle grandi capitali europee, come Londra o Parigi, nè il dato in diretta, nè la media tra minima e massima delle Pm10 degli ultimi2 giorni, supera mai i 50µg /m3, nonostante la situazione metereologica eccezionale di alta pressione e mancanza di precipitazioni diffusa su tutta l'Europa. 

Curioso che l'Italia sia l'unico paese a non far parte di una rete di rilevamento che offre centinaia di punti di monitoraggio su tutta l'Europa. L'unica località italiana che risulta monitorata è quella di Monte Cimone, non una città, ma un comprensorio sciistico sugli Appennini, che oltretutto non fornisce dati sulle polveri sottili, ma solo sull'ozono e altri inquinanti.