"San Salvario fa la differenza", coi bambini tra i bidoni che straboccano di rifiuti differenziabili
Prima fase del progetto educativo con gli alunni della scuola elementare Silvio Pellico. Non è stato difficile vedere ancora una volta quello che già si sapeva, ma è stato prezioso mostrarlo ai bambini
16 December, 2015
Sono stati tre giorni molto produttivi e divertenti quelli tra l'11 e il 15 dicembre con i ragazzi e le ragazze della scuola elementare Silvio Pellico, nell'ambito del progetto "San Salvario fa la differenza" realizzato in collaborazione con la Circoscrizione 8 del Comune di Torino. Cinque uscite a piedi, ognuna con due classi di circa venti alunni ciascuna, per verificare l'andamento della raccolta differenziata dei rifiuti nel quartiere e parlare con abitanti e commercianti, cercando di sensibilizzarli sull'importanza del separare correttamente ciò che si butta via.
Non è stato difficile vedere ancora una volta quello che già si sapeva, ma è stato prezioso mostrarlo ai bambini che sono rimasti decisamente stupiti, per non dire increduli: ovvero che i bidoni dell'indifferenziato nelle strade straboccano di ogni genere di rifiuto, dalle scatole di cartone, alle bottiglie di plastica, dalle bucce di frutta e verdura, alle lattine, ma anche vestiti, vecchi giocattoli, attaccapanni, lattine d'alluminio, cassette di legno e tanto altro ancora. Quasi tutto materiale differenziabile e quindi riciclabile. Uno spreco di risorse che abbiamo notato anche in quei cassonetti dei rifiuti indifferenziati alloggiati in strada insieme a quelli della carta e della plastica, come ad esempio in piazzetta Govean: rifiuti differenziabili ammassati e stipati, spesso raccolti insieme in unico sacchetto - a dimostrazione che la raccolta differenziata in tante case non si fa - nonostante il bidone corretto sia lì di fianco a 20 centimetri. Quindi non vale neppure la scusa, comunque inaccettabile, del dover fare troppa strada per buttare correttamente le cose, che alcuni bambini ci hanno detto essere uno dei motivi principali per cui i propri genitori non separano i rifiuti in casa, insieme a quello del “non c'è tempo per queste cose”. La maggior parte di loro comunque ci ha raccontato che in famiglia la differenziata viene fatta e che sono proprio loro stessi i più attenti nel controllare che tutti i materiali vengano separati correttamente.
Lo stupore quindi è comprensibile. “Davvero?” “Non è possibile” “Ancora carta, ancora plastica?” i commenti principali dei piccoli che osservavano con gli occhi sgranati le Sentinelle dei Rifiuti tirare fuori dal bidone verde che tutto accoglie una cosa dopo l'altra. Tra queste anche molti imballaggi che provengono inequivocabilmente dai negozi della zona, come cartoni, sacchi di plastica per alimenti, cassette per la frutta. Una frutta e verdura "bio" ammette quasi senza problemi di non fare per niente la raccolta diferenziata perchè "non è abbastanza organizzata" con gli spazi e i bidoni. E quindi addirittura il marchio bio? Un classico esempio di come questa etichetta venga ormai usata spesso come specchietto per le allodole.
Ovviamente il problema della scorretta raccolta differenziata si presenta anche all'inverso, nel senso che pure tra i cassonetti delle diverse frazioni si trovano molti rifiuti “sbagliati”, come i numerosi sacchetti di plastica tra la carta o le bottiglie di vetro lasciate un po' ovunque. Ma ciò che ha sorpreso e divertito più di tutto bambini e insegnanti assiepati sul marciapiede, come una platea che assiste allo spettacolo, è stato un bidone dei rifiuti organici pieno delle cose più impensabili, tra cui un lungo cavo elettrico perfettamente integro, due cestini di plastica colorata, lettere e biglietti di carta, un sacco per i vestiti e le immancabili buste della spesa colme di qualsiasi cosa. Insomma, una sorta di bidone magico da cui però escono brutte sorprese che dimostrano quanto sia ancora molto lunga la strada verso una corretta raccolta dei rifiuti a Torino.