Milano, il blocco del traffico non cura lo smog: la città 'a piedi' per il secondo giorno, ma sale il Pm10
I dati non confortano i cittadini, Salvini insulta Pisapia: "Ignorante". Il Comune: "Valutazioni dopo tre giorni". Stop di sei ore sempre dalle 10 alle 16, che si ripeterà anche domani. Dal vertice in Regione nessuna decisione. Maroni propone di abbassare la velocità in autostrada - da La Repubblica del 29.12.2015
29 December, 2015
di Luca De Vito
Stop al traffico, ma lo smog sale comunque. Nonostante il blocco delle auto il livello del Pm10 a Milano ieri non è sceso e nella centralina di Milano Pascal è anzi salito da 57 microgrammi al metro cubo a 67, a Senato il livello è passato da 63 a 66 mentre è rimasto stabile a 60 a Verziere, secondo il bollettino giornaliero fornito dall'Arpa. Oggi la seconda giornata di divieti di circolazioneper auto e moto che dovranno restare ferme nel capoluogo lombardo e in 12 centri dell'hinterland dalle 10 alle 16, così come sarà per domani. Nonostante lo scarso traffico per l'intera giornata i valori delle polvere sottili non sono dunque calati. E i dati contribuiscono ad alimentare le polemiche. Il Comune ringrazia i cittadini e dice che per le valutazioni servono alemno tre giorni, Matteo Salvini attacca duramente Pisapia: "Ignorante".
SALVINI: "PISAPIA IGNORANTE". In prima fila ad attaccare la decisione del Comune di fermare le auto, Matteo Salvini, che arriva ad insultare il sindaco Giuliano Pisapia, che ieri aveva sorriso alla giornata senza motori. "Il trasporto pubblico funziona molto bene e questa sospensione dei motori per alcune ore è molto efficace e lo dice l'Arpa", aveva commentato in serata. Salvini però va giù pesante. "La trovata di quell'ignorante di Pisapia - si legge in una nota - è servita solo a rovinare la giornata a migliaia di persone che lavorano. Perché il Pm10 a Milano, dopo una giornata senza circolazione delle auto, è persino aumentato al contrario di quanto accaduto a Monza che non ha adottato misure del genere e dove comunque il Pm10 è diminuito. Quindi il sindaco saccente e ignorante ha solo rotto le scatole ai cittadini: i fatti lo smentiscono clamorosamente. La circolazione delle auto influisce solo marginalmente sull'inquinamento - insiste il segretario della Lega - invece di trastullarsi in inutili acrobazie, Pisapia farebbe meglio a controllare le caldaie, i riscaldamenti, gli scarichi degli autobus. In alternativa non gli resta che affidarsi alle danze della pioggia e del vento: lasci perdere il blocco delle auto, misura inutile e dannosa".
IL COMUNE CAUTO SUI DATI. Le valutazioni sul blocco delle auto a Milano andranno fatte "solo dopo le tre giornate di blocco" secondo il Comune di Milano. "I primi dati dell'Arpa relativi alla giornata di ieri - spiega un comunicato di Palazzo Marino - restituiscono un quadro sostanzialmente simile alle giornate festive precedenti". I dati del Pm10 forniti dall'Arpa segnano un leggero aumento ma "la misura è stata già utile a contenere i livelli di inquinanti nell'aria in una fase di alta pressione". Senza blocco, quindi lo smog sarebbe ulteriormente aumentato. E lo stop alla circolazione è stato "un atto di grande responsabilità perché con tutta evidenza ha evitato l'immissione di ulteriori inquinanti". Il Comune ha anche voluto ringraziare i milanesi per il loro "grande senso civico" e per aver compreso "l'importanza" del blocco come "misura d'emergenza di fronte agli alti livelli di smog in città".
IL DEBUTTO. Milano ha comunque promosso il provvedimento. La città ha infatti risposto bene, con un silenzio irreale, e ciclisti e pedoni per sei ore padroni indisturbati. Una differenza sensibile che si è notata ancora di più subito dopo il ritorno alla normalità, con le solite vie trafficate piene di auto nelle ore della sera. Ieri, nel primo giorno di provvedimento sono stati effettuati oltre 1.500 controlli con 300 multe a coloro chi non ha resistito e si è messo al volante o ha raccontato di non aver saputo del divieto. Le multe, salate, andavano dai 164 ai 663 euro a seconda della gravità dell'infrazione.
IL VERTICE IN REGIONE. Il primo giorno di blocco di Milano è stato anche il giorno del vertice in Regione dei Comuni lombardi. Hanno prodotto un documento in dieci punti che dovrà essere approvato dalla Regione e dovrà essere sottoposto al governo. Per ora, solo ipotesi. Si tratta di dieci punti programmatici da sottoporre a Regione e governo. Azioni da mettere in campo rapidamente per contrastare l'emergenza, ma anche obiettivi a medio termine che guardano più lontano. Un "decalogo" - al momento solo una proposta - che è stato presentato ieri dall'Anci Lombardia al governatore Roberto Maroni durante il vertice organizzato a Palazzo Lombardia. Intorno al tavolo - oltre ai vertici di Anci - anche gli assessori all'ambiente dei capoluoghi di Provincia di tutta la Lombardia.
TANTE QUESTIONI, NESSUNA DECISIONE. Nel documento è stata messa molta carne al fuoco: si va dalla richiesta di creazione di un coordinamento tra Regioni della pianura padana per azioni condivise, alle risorse per il Tpl, dalle date di scadenza per la circolazione dei diesel, all'obbligo di sostituzione delle caldaie non a norma, dallo sviluppo del car sharing elettrico, agli incentivi per chi va a lavoro in bicicletta sul modello francese. Sui blocchi tuttavia una parola chiara non c'è stata. Nel decalogo si fa riferimento a generiche "azioni di emergenza" e "limitazioni del traffico in tutta la regione dopo un periodo definito di sforamento dei limiti", ma non si entra nello specifico.
INCERTEZZA SUI BLOCCHI IN TUTTA LA LOMBARDIA. Lo stesso Roberto Scanagatti, presidente di Anci Lombardia e sindaco di Monza, preferisce parlare di un non meglio precisato "automatismo che scatti superata una certa soglia di sforamenti. Così fissiamo prima le regole del gioco in maniera tale che sappiamo tutti in anticipo che cosa deve accadere". Insiste poi sulla necessità di un ruolo di regia da parte della Regione sulle decisioni da prendere. "Non è possibile che ogni sindaco debba decidere: il problema è più ampio e, come tale, va affrontato - spiega - Un'iniziativa di coordinamento inoltre va assunta anche nei confronti anche delle altre Regioni della pianura padana perché, come è noto, quello dello smog è un fenomeno molto più ampio e più diffuso".
MARONI CONTRARIO ALLO STOP. Dal canto suo il governatore Maroni ha mostrato tutta la sua contrarietà all'idea di blocchi come quello a Milano: "Non voglio fare polemica, perché su questi temi la polemica politica non serve a risolvere i problemi - ha detto - ma i miei tecnici mi dicono che non è efficace, perché alle fine del blocco c'è un picco di inquinanti maggiore rispetto al giorno". La mancanza di chiarezza su questo punto del resto non è casuale: al tavolo di ieri, infatti, l'unico punto di attrito è stato proprio quello relativo ai blocchi, vista la contrarietà di Maroni. E la regione Lombardia ha integrato le proposte dell'Anci con altre misure, come ad esempio la possibilità di ridurre la velocità sulle autostrade e quella di anticipare gli stop alla circolazione per i diesel euro 3. "Per noi sono importanti soprattutto la definizione di una data di scadenza delle caldaie e le certezze sui finanziamenti al Tpl", ha detto l'assessore all'ambiente del Comune di Milano Pierfrancesco Maran.