Inquinamento dell'aria, Londra supera i livelli consentiti. Preoccupante la situazione del PM2.5
Nella capitale inglese l’aria, in 30 quartieri su 33, è irrespirabile e pericolosa per la salute. Clean Air London: “Che cosa deve succedere per lanciare l’allerta inquinamento aria? Cadaveri?”
24 January, 2016
Nella prima metà del 2016, Londra ha superato i limiti legali di inquinamento dell’aria. Secondo i regolamenti UE, i livelli di inquinamento della capitale inglese possono superare il tetto consentito per un massimo di 18 ore al giorno, ma questo lasso di tempo è stato largamente oltrepassato. Maria Neira, responsabile della salute pubblica dell’OMS ha detto che "la situazione è molto grave ed è destinata ad avere terribili ricadute future".
Gli ultimi dati mostrano che l’inquinamento nel centro di Londra miete più di 3000 vittime l’anno. Un’ondata acuta di particolato ha raggiunto l’upper Thames Street e le autorità hanno raccomandato alle persone che abitano in questa zona di muoversi poco, di restare il più possibile a casa, soprattutto se hanno eccessi di tosse o la gola secca. Gli studiosi del King’s College hanno predetto che questi livelli di inquinamento verranno presto raggiunti anche nell’area della City e di Cromwell Road, a Kensington.
Attraverso la rete, gli attivisti anti-inquinamento chiedono una maggiore attenzione da parte del Comune: “Ma insomma, @PHE_London @MayorofLondon che cosa deve succedere per lanciare l’allerta inquinamento aria (#airpollution alert)? Cadaveri?” ha tweettato Simon Birkett, direttore di “Clean Air in London”. La City of London Corporation ha sollecitato la cittadinanza a utilizzare la sua “City Air” app che lancia l’allarme indicando le aree più inquinate.
Intanto, le ultime rilevazioni mostrano che il tasso di particelle PM2.5 è in crescita in 30 quartieri su 33. La zona di Westminster adesso è quella messa peggio e gli studiosi dicono che sia particolarmente dannoso soggiornarvi perché le particelle sono così piccole da riuscire a entrare in profondità nei polmoni e nel sangue. L’inquinamento PM2.5 è attribuibile ai motori diesel, al riscaldamento a carbone, all’agricoltura e al traffico navale e una fetta significativa viene soffiata sulla capitale dall’esterno, anche dal continente europeo. Le vittime causate da questo fenomeno a Londra nel 2010 ammontavano a 3.389 l’anno. Il tasso di mortalità associato a PM2.5 era di 7,2 ogni 1000 decessi, un dato che nel 2012 è sceso a 6,6 per poi risalire a 6,7 nel 2013. Il dipartimento della Salute Pubblica d’Inghilterra ha dichiarato che “è troppo presto per stabilire un trend perchè i singoli anni possono fornire dati contrastanti e fluttuanti anche a causa delle condizioni atmosferiche”.
In tutto il Regno Unito il numero di morti premature causate dall’inquinamento potrebbe addirittura raggiungere i 60 mila l’anno, secondo un rapporto del Comitato sugli Effetti Medici degli Inquinamenti Atmosferici. Adesso il governo inglese è sotto pressione per agire in fretta e di avere ignorato in passato il problema.
Fonte: The Guardian
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