Smog a Roma: identificate le misure per uscire dall'emergenza
Dopo le misure antismog individuate dal ministero dell'ambiente, arrivano quelle specifiche individuate dal tavolo tecnico del Campidoglio
29 January, 2016
Il problema dell'inquinamento atmosferico delle grandi città, che è di recente tornato all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale, ha portato all'elaborazione - da parte del Ministero dell'ambiente, del territorio e della tutela del mare - del Protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso 30 dicembre dalla Conferenza delle Regione e Province autonome e dall'ANCI, che ha indicato una serie di misure strutturali ed emergenziali finalizzate al miglioramento della qualità dell'aria.
In tale contesto, il Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, ha ritenuto di affidare, immediatamente dopo, ad un tavolo tecnico interistituzionale il compito di coniugare le citate misure del Protocollo con le specificità del territorio di Roma Capitale e dell'Area metropolitana, armonizzandole con il quadro normativo nazionale e regionale vigente.
Il Tavolo (cui hanno partecipato rappresentanti dei Ministeri dell'Ambiente, dei Trasporti e della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanità, del Corpo Forestale dello Stato, della Regione Lazio, di ARPA, del Dipartimento di Epidemiologia regionale e dei vari Dipartimenti di Roma Capitale, oltre all'Agenzia per la mobilità, Polizia Locale capitolina, ATAC, AMA) si è riunito ad appuntamenti serrati tra il 5 e il 19 gennaio e ha elaborato un documento di sintesi che delinea le caratteristiche e specificità dell'inquinamento dell'aria a Roma, prende in esame le misure proposte dal Protocollo e dalla normativa di riferimento, e ne individua una sequenza temporale di applicazione nel breve, medio e lungo termine.
In particolare, è emerso che nel territorio di Roma coesistono (insistono) problematiche "acute" (i superamenti delle soglie giornaliere del PM10, concentrati nei mesi invernali e con un trend pluriennale stabile, dopo una progressiva riduzione tra il 2006 e il 2010), e problematiche "croniche" (il superamento della soglia per i valori medi annuali di NO2) che, al di là delle implicazioni giuridiche derivanti dall'applicazione della normativa europea, impattano in modo rilevante sulla qualità dell'aria.
Nell'area di Roma le stime disponibili indicano che la più rilevante percentuale di contributo alle emissioni di inquinanti deriva dai trasporti su strada, ragion per cui le misure da adottare dovranno inevitabilmente mirare alla riduzione del traffico veicolare, in particolare dei veicoli più inquinanti e di maggiore ingombro, e ad una incentivazione e potenziamento del trasporto pubblico. Il tutto tenendo conto della necessità di orientare l'attenzione principalmente verso misure strutturali a lungo termine, piuttosto che solamente verso provvedimenti emergenziali che - al massimo - possono interrompere o rallentare - transitoriamente - l'aggravamento dei fenomeni.
Ciò premesso, tra le misure concretamente adottabili nell'immediato, sono state identificate:
- Contrasto al fenomeno del parcheggio in doppia fila che, intralciando il traffico, aumenta le emissioni di inquinanti e incide negativamente sulla qualità e affidabilità dei servizi pubblici;
- potenziamento delle sincronizzazioni semaforiche e delle corsie preferenziali;
- miglioramento della comunicazione tra istituzioni e cittadinanza relativa alla qualità dell'aria e alle misure di prevenzione e protezione, individuali e collettive, attuabili;
- potenziamento dei sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo delle misure di limitazione alla circolazione.
Naturalmente, il Tavolo ha rimarcato la assoluta necessità di un servizio di trasporto pubblico locale efficiente, capillare e articolato su mezzi non inquinanti, pur dovendosi considerare che la superficie del territorio di Roma Capitale è quasi dieci volte superiore a quella di una città come Milano. Ad un parco mezzi vetusto, infatti, si sommano problemi infrastrutturali che rendono complesso il potenziamento della rete con mezzi non inquinanti (pochi filobus - centri di ricarica elettrica e a metano non adeguati).
A tal riguardo, atteso che al momento non è possibile gravare sulle casse comunali mediante l'adozione di misure incentivanti l'utilizzo del trasporto pubblico, come la recente esperienza del biglietto giornaliero integrato, sono in via di perfezionamento alcune possibili misure, tra cui emerge, per importanza e impatto immediato, il prolungamento della rete aerea dei Filobus in quanto ad impatto ambientale nullo, la fornitura di mezzi elettrici " Tecnobus Gulliver" e il recupero di disponibilità dei mezzi elettrici già acquisiti, da realizzarsi mediante la prima tranche di sovvenzione da parte del Ministero dell'Ambiente, pari a circa due milioni di euro.