Cicche di sigaretta, la verità sulle multe e sui volumi di questo rifiuto
Le multe sulle cicche dovrebbero fermare un fenomeno che ogni anno produce fino a 48mila tonnellate di rifiuti, che finiscono quasi tutti nel sistema fognario. Abbiamo provato a fare po' chiarezza
04 February, 2016
In questi giorni, la notizia sulle multe nei confronti di chi getta sigarette per terra, sta tenendo banco sui principali quotidiani italiani. In molti hanno riportato, quasi a torto, che è stata introdotta per la prima volta una norma contro l'abbandono dei piccoli rifiuti. Senza affrontare nel merito la questione.
In realtà con l'entrata in vigore del Collegato Ambientale, e più specificatamente nell'articolo 40, vengono introdotte nuove norme per contrastare il fenomeno dell'abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni come scontrini, fazzolettini di carta, cicche di sigarette e similari. La nuova norma va a modificare alcuni articoli del Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006.
Nel dettaglio la norma prevede al primo comma che i “comuni provvedono a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”, mentre nei commi successivi l'articolo innalza i tetti delle sanzioni già previste (raddoppiati in caso di prodotti derivanti da fumo) e prevede che questi introiti vengano suddivisi equamente tra il comune e lo Stato, nelle vesti del Ministero dell'Ambiente, e utilizzati in “apposite campagne di informazione da parte degli stessi comuni, volte a sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l'ambiente derivanti dall'abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo e dei rifiuti di piccolissime dimensioni, nonché alla pulizia del sistema fognario urbano”.
Leggendo la norma ci siamo interrogati chiedendoci ma “prima non c'erano norme e sanzioni che punivano l'abbandono delle cicche a terra?” e abbiamo girato la nostra domanda a Valter Gerbi dell'Ufficio Stampa della Polizia Municipale di Torino.
“Ogni città – risponde Gerbi - aveva e ha un regolamento di polizia urbana che puniva questo tipo di comportamento. Ma ogni Comune poteva sanzionare in modo diverso questo comportamento oppure, in alcuni casi, questo non avveniva. A volte, anche per mancata chiarezza nella scrittura del regolamento: come interpretare la parola "imbrattare" il suolo pubblico? Il provvedimento nazionale quindi omogeneizza questa situazione. E' questa la grande differenza”.
Quindi adesso che è stata fatta chiarezza, come ritenete di agire?
“Per quanto riguarda Torino, in questo primo periodo faremo opera di sensibilizzazione con le nostre pattuglie che girano in città per controllare il comportamento dei cittadini. Nel frattempo sarà aumentato il numero di cestini dotati di posacenere”.
Il dottor Gerbi ha chiarito i nostri dubbi. Infatti delle norme già esistevano. Il governo ha solo specificato meglio la tipologia di rifiuti e innalzando le multe. Sottraendo ai comuni il 50% degli introiti di queste multe, vincolandone l'utilizzo dell'altro 50%.
Questa mattina il ministro Galletti, in una intervista a La Stampa, è tornato sull'argomento ribadendo che: “il problema si risolve se i cittadini impareranno a rispettare l'ambiente, anche quando si tratta di piccoli gesti, come quello di gettare le sigarette nel modo giusto- continua il ministro - a mio avviso è giusto che la legge stabilisca un principio, e che poi i Comuni la facciano rispettare”. “E peraltro se lo facessero ne trarrebbero comunque un non piccolo vantaggio dal punto di vista economico. Il 50 per cento dell'introito delle sanzioni va proprio ai Comuni”.
Per quanto riguarda le cicche di sigarette, abbiamo provato a calcolare il peso di questo rifiuti, per comprendere meglio il loro impatto sull'ambiente e sul ciclo dei rifiuti.
Con l'aiuto del Rapporto sul fumo in Italia 2014 realizzato da Doxa per conto dell’Istituto Superiore di Sanità e in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in Italia i fumatori sono circa 11,3 milioni con una media di 13 sigarette al giorno. Stimando che il peso di una cicca di sigaretta varia da 0,9 grammi, per una sigaretta intera, a 0,3 grammi per un filtro, gli italiani ogni anno producono dalle 16.085,55 alle 48.256,65 tonnellate. Rifiuti che finiscono nell'indifferenziata o, come probabilmente succede nella maggior parte dei casi, nel sistema fognario. Per una città come Torino, con i suoi quasi 900 mila abitanti, produce un minimo 213,5 tonnellate all'anno. Per una città che produce mediamente 410 mila tonnellate di rifiuti all'anno le sole cicche rappresentano un valore che varia dallo 0,05% all' 0,16% di tutta la produzione dei rifiuti cittadina, una quantità enorme di rifiuti che nella maggior parte dei casi non vengono intercettati dal ciclo dei rifiuti e finiscono nelle fognature.
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