Torino sulla via di San Francisco. A che punto siamo con il nuovo piano dei rifiuti?
Dopo il post sui social del consigliere Bertola, arriva una conferma del nuovo piano rifiuti della città di Torino. Per ora di ufficiale non c'è nulla, ma per Iren è quella la strada da seguire come fanno a San Francisco e in altre città
22 February, 2016
Qualcosa sembrerebbe muoversi in merito al nuovo piano rifiuti della città di Torino. Lo si apprende dal profilo Facebook del consigliere comunale Vittorio Bertola, che nel pomeriggio del 19 febbraio scrive: “In commissione (Servizi pubblici locali, nda) Amiat ci presenta la sua prospettiva per il futuro: passare dalla raccolta differenziata porta a porta a una raccolta divisa solo in due grandi categorie, organico e tutto il resto, per poi far fare la divisione dei materiali dai loro impianti e dai loro addetti (l'impianto di Borgaro sarebbe riutilizzato a questo scopo)”.
Ad oggi non c'è nessun documento ufficiale presentato da Amiat (Gruppo Iren), infatti come sottolinea l'assessore all'Ambiente, Enzo Lavolta, bisognerà aspettare prima quello regionale per poi andare a rimodellare quello cittadino così da adempiere ai nuovi criteri.
Abbiamo comunque provato a sentire il Gruppo Iren per capire a che punto siano i lavori. Da Corso Svizzera ribadiscono che ci stanno lavorando, ma un vero e proprio cronoprogramma non c'è. “Si sta lavorando in quella direzione”, verso una modalità di raccolta simile a quella di San Francisco, come avviene anche in molte capitali europee. Un sistema più semplice per il cittadino ma che garantisce alti livelli di raccolta differenziata attraverso una separazione a valle di quanto raccolto e non a monte, come avviene con il porta a porta. È indubbio, continuano da Iren, che se il Comune vorrà estendere il porta a porta a nuovi quartieri Amiat ha la capacità e i mezzi per farlo, e farlo al meglio come avviene nel quartiere di Crocetta.
Dunque la strada è segnata. Torino sembra aver scelto il suo futuro nella gestione e raccolta dei rifiuti. Sicuramente il passaggio, come confermano da Iren, se ci sarà sarà soft. Ci vorrà ancora del tempo per la realizzazione dei nuovi impianti per la separazione dei rifiuti - l'azienda parla di circa tre mesi - ma una volta creati il nuovo sistema potrà diventare operativo.
Qualche dettaglio in più? Per ora si sa poco o niente. L'unico indizio arriva dallo stesso presidente Iren, Francesco Profumo, che in una intervista a La Stampa, del 24 dicembre 2015, illustrava un piano sulla raccolta differenzia che prevede la raccolta dell'umido (forse porta a porta in tutta la città), la raccolta del vetro (solo vetro) con campane attraverso il sistema stradale,e per concludere un unico contenitore per carta, plastica, cartone e alluminio. Una nuova modalità di raccolta che secondo lo stesso Profumo porterà al 20% in più di raccolta differenziata, creando nuovi posti di lavoro con la realizzazione di una vera e propria filiera industriale del recupero di materia prima seconda dai rifiuti e “il cittadino spenderà meno”.
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