La raccolta differenziata a San Francisco: costi, obiettivi e modalità di raccolta
Tra propaganda e forti critiche la raccolta differenziata a San Francisco è a quota 80%. Ma i costi sono eccessivi e c'è chi pensa di copiare il sistema Conai
11 March, 2016
La città di San Francisco con i suoi 852.469 abitanti (quasi come Torino) è la quarta città più grande della California e la seconda di tutti gli Stati Uniti come densità di popolazione dopo New York. Nel mondo è anche conosciuta per essere il luogo, non solo degli States, dove “il futuro arriva prima”. Infatti la storia della città è costellata di eventi e vicende che la vedono in prima linea non solo per quanto riguarda i diritti civili ma anche per l'attenzione, riservata da sempre, ai temi ambientali.
Non è una novità che la città di San Francisco si sia imposta, già nel 2010, l'obiettivo di essere la prima metropoli a Rifiuti Zero grazie all'introduzione del “Mandatory Recycling and Composting Ordinance”. Infatti il percorso intrapreso dalla città, verso una gestione dei rifiuti ottimale, comincia nel lontano 1989 con l'emanazione di alcune ordinanze che spingevano verso il dirottamento dei rifiuti dalla discarica verso altre forme di chiusura del ciclo dei rifiuti. Dall'obbligo di non depositare in discarica il 25% dei rifiuti del 1995, si è arrivati al 100% nel 2020. Una legislazione che attraverso rigidi vincoli che coinvolgono tutti, dal normale cittadino, all'industria, passando per il commercio, è riuscita a dare un forte impulso alla creazione di una vera e propria filiera del riciclo e del recupero di materie prime seconde.
Per il 2020 l'obiettivo
principale è quello di far diventare San Francisco una città a
rifiuti zero, senza conferimenti in discarica e rendendo obsoleto e anacronistico anche l'utilizzo dell'inceneritore, che
se da un lato “termovalorizza” i rifiuti grazie al
recupero di energia e calore, dall'altro risulta un ottimo escamotage
per non affrontare seriamente il problema della produzione dei
rifiuti e della loro riduzione. Senza dimenticare i seri problemi, ambientali e non, che un inceneritore comporta, sin dalle fasi di
costruzione. Un pensiero che Ed Lee,
Sindaco di San Francisco, ripete come un mantra fin
dal giorno d'insediamento.
Come funziona
la raccolta dei rifiuti a San Francisco?
Nella città del Golden Gate i cittadini hanno un sistema di raccolta dei rifiuti molto simile al porta a porta. Ogni abitazione ha a disposizione tre bidoncini: verde, blu e nero.
In quello verde è possibile depositare gli avanzi di cibo, gli scarti da giardino e i prodotti di carta sporchi, come tovaglioli usati, piatti, tazzine da caffè e imballaggi per alimenti d'asporto. Nel bidone blu i cittadini possono conferire plastica, carta e cartone, vetro e metalli. Tutto insieme in un unico cassonetto, in sostanza quello che in Italia chiameremmo multimateriale pesante. Mentre in quello nero tutto il resto, dal TetraPak alle ceramiche, dai tessuti ai cristalli delle auto. Insomma tutto il resto.
Quanto costa il sistema di raccolta differenziata?
Definire i costi di questo sistema è molto complesso, però possiamo esplicitare con esattezza i costi per il cittadino di San Francisco.
La prima cosa da precisare è che la modalità di pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è differente dalla nostra Tari. In Italia l'importo è determinato (per una abitazione) dalla superficie calpestabile dell'immobile e dal numero di residenti e, dove presente la tariffazione puntuale, da un parte variabile proporzionata alla effettiva produzione di rifiuti calcolata attraverso gli svuotamenti. A San Francisco il cittadino paga a svuotamento, ossia ogni settimana è previsto lo svuotamento dei tre contenitori conferendo alla Recology (l'azienda che si occupa della gestione dei rifiuti) un affitto mensile per i tre bidoni pari a 35,18 $ al mese (circa 31,53 €), che all'anno diventano 422.16$ (circa 378,40 €). Una tariffa mensile costituita da: 5,16$ (4,62 €) il costo fisso per il servizio, 25,90$ (23,21 €) per il noleggio del contenitore nero da 32 galloni (121 litri circa), 2,06$ (1,85 €) per il noleggio del contenitore blu da 121 litri e altri 2,06 $ per quello verde.
Una tariffa che può essere ridotta a 25,47 $ (22,83 €) al mese se il cittadino riesce a ridurre i rifiuti contenuti nel bidone nero. E questo può farlo facendosi consegnare dall'azienda un contenitore nero da 20 galloni (quasi 76 litri).
Queste sono le cifre relative ad una utenza che coinvolge fino a due famiglie. È scontato che in una città dalla forte densità demografica come San Francisco esistano più bidoni che servono interi condomini o grattacieli, ma la base per calcolare i costi è quella appena descritta.
I risultati di questo tipo di raccolta differenziata.
Chiariamolo subito, secondo la municipalità di San Francisco questo sistema ad oggi permette una percentuale di raccolta differenziata pari all'80%. Dal 40% del 2000 all'odierno 80% è stato un continuo e incessante crescendo che ha visto la produzione totale dei rifiuti indifferenziati calare dalle circa 900mila tonnellate del 2000 alle attuali 400mila. Questa metodologia di raccolta è per certi versi un mix tra il porta a porta e quella stradale. Del porta a porta raccoglie lo spirito del mettere in relazione il rifiuto con chi effettivamente lo produce e di conseguenza anche il costo. Dallo stradale prende esclusivamente la modalità di raccolta, perché i tre bidoni sono necessariamente posizionati per strada.
A molti potrebbe sembrare un sistema molto semplice e forse poco efficiente per la raccolta dei rifiuti in quanto prevede la differenziazione di sole due frazioni, l'organico e tutto il resto. Ma il segreto di San Francisco sta nel differenziare a valle, quasi a conclusione del ciclo dei rifiuti.
Come sempre le verità sono due e a San Francisco non è tutto rose e fiori. Infatti in molti criticano apertamente le cifre sulla raccolta differenziata, affermando che il dato dell'80% è un dato falsato perché ingloba molti materiali, che se pur differenziati correttamente, nessuno ha mai considerato nel calcolo della raccolta differenziata come i rifiuti edili, e quindi il dato deve essere rivisto ad un più contenuto 60%. Che comunque è un buon risultato. Le critiche ai dati sono contenute in molte ricerche e studi che ridimensionano il dato, qui un articolo che ne raccoglie i più importanti.
Inoltre altre critiche vengono mosse da Zero Waste San Francisco e California in merito ai costi troppo alti del sistema di differenziazione a valle dei rifiuti attraverso processi meccanici e manuali. Che spingono le associazioni a ripensare al sistema di raccolta sull'esempio delle migliori esperienze europee.
Ed è lo stesso Enzo Favoino, coordinatore del Comitato scientifico del Centro di ricerca Rifiuti Zero, a confermare quanto si legge sulle pagine internet delle associazioni ambientaliste californiane, tentando di dissuadere dal precipitoso paragone che vedrebbe la città di Torino seguire le orme di San Francisco con il suo nuovo piano rifiuti. “Siamo in contatto costante con Zero Waste California – dice Enzo Favoino - A San Francisco il sistema di raccolta si basa su tre diversi contenitori, organico multimateriale pesante e rifiuti residui. E quindi non su organico vetro e tutto il resto insieme come nell'ipotetico piano per la città di Torino (intervista rilasciata da Francesco Profumo a La Stampa del 24 dicembre 2015 – nda). A San Francisco c'è solo multimateriale e rifiuto residuo. Inoltre questi tre bidoni sono molto sull'uscio, una sorta di porta a porta. Gli stessi interlocutori statunitensi non sono soddisfatti del multimateriale raccolta perché comporta costi molto altri per una significativa separazione dei materiali e addirittura, c'è chi pensa di copiare e esportare in California il sistema Conai”.
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