Rifiuti, il dibattito pubblico su differenziata e riciclo lunedì 21 marzo a Torino: un resoconto
All'incontro pubblico sulla gestione dei rifiuti a Torino organizzato da Eco dalle Città, si è parlato di raccolta differenziata, porta a porta e riciclo alla luce della situazione attuale e degli scenari futuri
22 March, 2016
Entro aprile il consiglio regionale del Piemonte avrà completato l'approvazione del nuovo piano rifiuti che punta al 55% di riciclo effettivo entro il 2020. Lo ha detto Roberto Ronco al convegno di lunedì 21 marzo, organizzato da Eco dalle Città. Un incontro in cui si è cercato di fare il punto sulla gestione dei rifiuti a Torino, alla luce della situazione attuale e degli scenari futuri.
Il nuovo obiettivo è quello di ridurre, a prescindere dalle percentuali di raccolta differenziata, la quantità di rifiuto procapite che va a smaltimento, che dagli attuali 215 chili a livello regionale dovrebbe arrivare ad un massimo di 159 entro il 2020. “Puntiamo soprattutto sul porta a porta, sulla domiciliarità della raccolta e sulla tariffa puntuale – ha detto Diego Cometto di Amiat - Non prevediamo nuovi impianti di smaltimento ma solo di compostaggio e per alcuni recuperi come le terre di spazzamento”. L’amministratore delegato di Amiat ha poi sottolineato “che a Torino sono in progettazione le espansioni del porta a porta in 4 quartieri, più un eventuale riforma del porta a porta già esistente per risparmiare su alcuni costi non essenziali, ad esempio il vetro in ogni cortile di periferia. Per la plastica bisogna puntare a recuperare e riciclare anche altri materiali oltre agli imballaggi, come attualmente già Amiat ha iniziato a fare nell'impianto Publirec.
È poi intervenuto Gabriele Folli, assessore all’ambiente del Comune di Parma, che ha illustrato i risultati raggiunti nella città emiliana con il porta a porta esteso e la tariffa puntuale. “Anche la raccolta stradale del vetro dovrebbe essere prima o poi assorbita e articolata nel porta a porta”.
Enzo Lavolta, assessore all’Ambiente del comune di Torino, ha smentito che ci sia un “piano Profumo” per fare marcia indietro sulla raccolta differenziata a Torino, (si parla di una raccolta multimateriale con differenziata a valle, ndr): “Le linee guida che sono pronte per una approvazione di Giunta dicono altro e cioè che si deve procedere con la raccolta differenziata e col porta a porta. Non bisogna dare troppa importanza alle percentuali. Ad esempio una parte di sfalci e potature non vengono più calcolati come rifiuti, quindi neanche come raccolta differenziata, perchè gestiti direttamente dalle ditte che tagliano l'erba ( o brucati dalle pecore!)”.
Prossimamente verrà deliberato anche un provvedimento per facilitare e incoraggiare il riuso tramite certificati e bonus per chi vende oggetti ai mercatini dell'usato anziché buttarli. Si potranno adottare razionalizzazioni della raccolta differenziata (vetro stradale in periferia) ma non passi indietro. Andranno realizzati impianti per recuperare al meglio tutti i materiali. Su questo punto risponde Roberto Ronco: “Si può parlare solo di impianti a valle della differenziata, non per i rifiuti indifferenziati”.
Sergio Capelli di Legambiente, a cui ha fatto seguito un incalzante Attilio Tornavacca, e Federico Mensio di 5 stelle hanno polemizzato con la lentezza di Torino, che è ferma nella raccolta differenziata, mentre in tutta Italia i numeri crescono. Il sospetto è che Iren non voglia rischiare di trovarsi con pochi rifiuti da bruciare. Mensio ha insistito sul fatto che a Torino non ci sono controlli e sanzioni. Ci potranno essere novità già prima delle elezioni? Lavolta dice di sì e invita a organizzare un altro dibattito sul tema.