Allergie, nel Regno Unito si studia il DNA per le previsioni dei pollini nell'aria
I ricercatori del servizio climatico nazionale stanno puntando a rivoluzionare le previsioni utilizzando la sequenza del DNA e la banca dati nazionale delle piante del Regno Unito situata al National Botanic Garden of Wales
26 April, 2016
Esplode la primavera ed esplodono le allergie da pollini. In realtà il caldo record dell’inverno appena trascorso, conseguenza tangibile del cambiamento climatico in atto, ha fatto sì che ci fossero dei picchi di allergie anche in pieno gennaio. D’altra parte esiste un calendario pollinico che dura tutto l’anno, ma il problema è che con il riscaldamento globale il calendario è mutato e la stagione delle allergie si è allungata.
Inoltre, a differenza di quanto molte persone ancora credono, in città si sta peggio che in campagna. Sono ormai sempre più numerosi gli studi che dimostrano quanto l’ambiente urbano aggravi le allergie, visto che l’inquinamento dell’aria amplifica l’effetto dei pollini. I ricercatori del Max Planck Institute for Chemistry in Germania hanno verificato per esempio che l’ozono, inquinante molto sottovalutato i cui livelli nelle città raggiungono l'apice proprio nella bella stagione, rendono le proteine della betulla ancora più allergeniche di quanto non siano già, determinando una risposta del sistema immunitario ancora più forte.
Dall’Inghilterra però potrebbero arrivare delle interessanti novità. Un gruppo di ricerca dal Met Office, il servizio climatico nazionale del Regno Unito, in collaborazione con le Università di Bangor, Aberystwyth , Exeter e Worcester, ha ottenuto un finanziamento di 1,2 milioni di sterline dall'Environmental Research Council naturale (NERC) per migliorare le previsioni del polline utilizzando la genetica molecolare. L’obiettivo è quello di fornire informazioni più precise a chi soffre di allergie per adottare con più accuratezza e tempestività le contromisure necessarie. Capire quali specie di pollini sono presenti nell'aria in maggior quantità in un momento particolare, permetterà infatti di gestire meglio la situazione e l’assunzione dei farmaci.
I ricercatori stanno puntando a rivoluzionare le previsioni utilizzando la sequenza del DNA e la banca dati nazionale delle piante del Regno Unito situata al National Botanic Garden of Wales . "Il polline da diverse specie erbacee non può essere distinto con le attuali tecniche di monitoraggio che utilizzano microscopi ottici – spiega la dottoressa Rachel McInnes del Met Office Hadley Centre - Questo nuovo approccio estrarrà il DNA dai grani di polline catturati dai nostri siti di osservazione, e lo leggerà identificando le singole specie. In questo modo sarà possibile studiare quali specie sono legate alle conseguenze più gravi delle allergie come ad esempio gli attacchi di asma".
Per adesso il monitoraggio dei pollini nel Regno Unito e le
prime previsioni si trovano sul sito del Met Office, ma non è detto che la ricerca non suggerisca di avviare un progetto analogo anche in altri paesi europei.