Shopper: via libera alla chiusura della procedura d’infrazione Ue contro l’Italia
La Commissione europea dà il via libera alla chiusura della procedura d'infrazione contro l'Italia sul divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili
03 May, 2016
La messa al bando degli shopper di plastica usa e getta non vìola la direttiva comunitaria sugli imballaggi. La Commissione europea dà il via libera alla chiusura della procedura d'infrazione contro l'Italia sul divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili. All’Italia veniva contestata la violazione dell’articolo 18 della direttiva 94/62/CE, che reca il divieto per gli Stati membri di ostacolare l’immissione sul mercato di imballaggi conformi alle disposizioni della direttiva. Con la Direttiva (UE) 2015/720, tuttavia, Parlamento e Consiglio UE sembravano andare nella direzione tracciata dall’Italia, imponendo la riduzione dell’utilizzo di borse di plastica leggere, con spessore inferiore a 50 micron, anche in deroga dell’Art. 18 della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. La chiusura della procedura d’infrazione è probabilmente l’ultimo capitolo di una vicenda iniziata alcuni anni fa. Il divieto alla commercializzazione degli shopper in Italia era stato introdotto nell’ordinamento italiano dalla legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) a decorrere dal 1° gennaio 2011. L’anno seguente, vennero rese note le tipologie di sacchetti soggette a restrizioni e quelle consentite, con il Dl 2/2012 convertito dalla legge 28/2012. Ulteriori precisazioni furono poi fornite nel marzo 2013 con l’individuazione delle caratteristiche tecniche dei sacchi per l’asporto delle merci. Tradotto in termini quotidiani, i sacchetti biodegradabili ammessi alla vendita, che possono essere tranquillamente utilizzati anche per la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti, devono avere la scritta “biodegradabile e compostabile”; la citazione dello standard europeo “UNI EN 13432:2002”; il marchio di un ente certificatore che tutela il consumatore come soggetto terzo (Cic, Vincotte e Din Certco sono i più diffusi). Tutti i sacchetti che non riportano queste specifiche non sono conformi alla legge.