Compostaggio condominiale: intervista a Riccardo Marchesi (Corintea)
Oltre a livello industriale, quali sono le possibilità di gestione del residuo umido in contesti urbani? “La gestione autonoma possibile è principalmente il compostaggio condominiale, come si va prospettando nelle bozze dei decreti applicativi del Collegato ambientale”
04 May, 2016
Oltre che a livello industriale, quali sono le possibilità di gestione del residuo umido in contesti urbani?
È evidente che in un contesto urbano la raccolta e l’avvio all’impianto industriale risultano la via maestra. A livello di gestione autonoma, la possibilità è principalmente quella del compostaggio condominiale, così come prospettato anche dal recente Collegato ambientale*. Il condominio può trattare la frazione organica attraverso una compostiera “statica”, oppure una macchina di tipo elettromeccanico per il compostaggio. Guardando all’estero, la gestione autonoma dell’umido si è diffusa in Francia. Nel caso di Rennes, ad esempio, ci sono 300 condomini che fanno l’autocompostaggio condominiale o di quartiere. C’è da sottolineare, tuttavia, che la Francia non ha una raccolta dell’umido sviluppata come nel nostro Paese. Visti i risultati ottenuti, ritengo che il modello italiano sia preferibile. Tuttavia, laddove il compostaggio condominiale si vuole e può fare, ben venga.
Vista la passione degli italiani per il giardinaggio, potrebbe bastare anche un balcone per il fare il compostaggio: è il caso di Genova, che applica uno sconto sulla Tari per chi composta sul poggiolo. Cosa ne pensa?
Si può anche compostare sul balcone. Ma in quel caso, per ottenere un buon risultato, bisognerebbe usare le lombri-compostiere. I lombrichi accelerano il processo di compostaggio. Tornando alla Francia: lì questa pratica si è diffusa abbastanza. Credo, tuttavia, che si tratti di un’operazione che può essere praticata da cittadini animati da molta voglia e passione. L’utente medio non penso che lo sia. Detto ciò, è certamente positivo che nelle utenze condominiali si avviino esperienze di autocompostaggio. Anzi, queste pratiche dovrebbero essere incentivate attraverso un sostegno economico: sono un modo per testimoniare che l’unione dei cittadini in un comportamento virtuoso può dare i suoi frutti.
*NdR su compostaggio e Collegato Ambientale (fonte: Camera dei deputati)
L'articolo 37 contiene disposizioni finalizzate ad incentivare il compostaggio aerobico, sia individuale che di comunità, tramite l'applicazione di una riduzione della tassa sui rifiuti per le utenze domestiche e non domestiche (attività agricole e vivaistiche) che effettuano il compostaggio aerobico individuale, nonché attraverso la semplificazione del regime di autorizzazione degli impianti dedicati al c.d. compostaggio di comunità di rifiuti biodegradabili derivanti da attività agricole e vivaistiche o da cucine, mense, mercati, giardini o parchi, che hanno una capacità di trattamento non eccedente 80 tonnellate annue.
L'articolo 38 prevede l'incentivazione delle pratiche di compostaggio di rifiuti organici effettuate sul luogo stesso di produzione, come l'autocompostaggio e il compostaggio di comunità, e consente ai comuni di applicare riduzioni della tassa sui rifiuti (TARI). Lo stesso
comma prevede l'emanazione di un decreto interministeriale volto a stabilire i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per il compostaggio di comunità di rifiuti organici. Viene altresì introdotta nel testo del c.d. Codice ambientale (D.Lgs. 152/2006) la definizione di "compostaggio di comunità" ed estesa alle utenze non domestiche la nozione di autocompostaggio.