Quagliuolo, Corepla: “La politica prenda provvedimenti che facilitino il lavoro dei riciclatori”
Presentati oggi a Roma tutti i numeri del riciclo della plastica in Italia. Per Corepla l'Italia non è fanalino di coda ma servono semplificazioni normative e investimenti
04 May, 2016
“La politica deve prendere provvedimenti che facilitino il nostro compito invece di fare modifiche normative che ci complicano l’esistenza.” In questo modo è intervenuto oggi Giorgio Quagliuolo, presidente del consorzio Corepla, a margine del convegno sul riciclo della plastica made in Italy, organizzato proprio da Corepla e Legambiente.
Secondo il presidente infatti l’Italia è decisamente all’avanguardia nel riciclo dei materiali visto e considerato che molti paesi europei destinano ancora enormi quantità di rifiuti alla termovalorizzazione. Per ogni milione di euro di Pil, infatti, l’Italia produce 42 tonnellate di rifiuti a fronte, ad esempio, delle 65 prodotte dalla Germania, grazie alla capacità di recupero e riuso degli scarti nel settore produttivo
Tale primato deve però essere incentivato attraverso il contributo di tutti i componenti della filiera del riciclo, in primis quello della politica che deve necessariamente facilitare il lavoro dei riciclatori e impedire che la normativa finisca con il contrastare il lavoro, già complesso, delle aziende del riciclo.
Fondamentale è poi il ruolo dell’amministrazione anche nel tentativo di colmare il divario tra nord e sud d’Italia. “Con l’aiuto di Conai stiamo portando avanti moltissimi progetti nel sud dove ci sono casi critici coma la Sicilia - prosegue Quagliuolo - le normative per aiutare queste regioni già ci sono, basta applicarle. In mancanza del raggiungimento delle percentuali previste, del resto, si dovrebbero commissariare le amministrazioni.”
Allo stesso modo il presidente è intervenuto sulla questione della concorrenza. Il ruolo dei consorzi è infatti sostanzialmente sussidiario alle aziende private che possono intervenire nell’aiutare le amministrazioni quindi, di per sé, i consorzi non bloccano in alcun modo la concorrenza. Situazione diversa è quando si vengono a creare concorrenze tra i consorzi stessi. “Sulla questione della concorrenza potremmo citare il caso di Coripet - prosegue Quagliuolo - che sostanzialmente ha l’obiettivo di intercettare frazioni facilmente valorizzabili a costi contenuti, ma in questo modo sottrae risorse al nostro consorzio costringendoci ad aumentare il contributo ambientale a danno dei cittadini. “