Terra dei Fuochi, via la prima ecoballa. Per De Luca è un evento storico ma i dubbi sono tanti
Che sia davvero l’inizio di una svolta epocale, come dice il presidente della Regione Campania, o solo l’annuncio in pompa magna di un progetto esageratamente ambizioso sarà il tempo a dirlo. Il lavoro è enorme, nel piano non sono previste bonifiche e la Campania è ancora sotto sanzioni Ue
31 May, 2016
"Siamo davanti un evento storico". Così il presidente della giunta
regionale della Campania, Vincenzo De Luca, in occasione della rimozione della prima
ecoballa dal sito di Taverna del Re, al confine tra le province di Napoli e
Caserta, avvenuta lunedì 30 maggio. "È la prima grande operazione di bonifica ambientale e di
legalità"' ha aggiunto De Luca, rilevando che "comincia qui l'operazione per
cancellare la Terra dei Fuochi. Questa vicenda ha sporcato l'immagine non solo
della Campania ma dell'Italia intera". Si tratta del più importante
investimento che il governo ha fatto per la Campania" ha proseguito il
presidente della giunta regionale della Campania che ha ringraziato il
presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per l'impegno profuso per la risoluzione del
problema".
La risposta del premier ovviamente non si è fatta
attendere. Sul suo profilo facebook Renzi ha scritto: “Oggi, finalmente, il
presidente della Regione, Vincenzo De Luca, dimostrando che è possibile
cambiare verso alla Campania, ha dato il via dopo dieci anni alla rimozione
della prima ecoballa e siamo fiduciosi che entro l'anno i milioni di ecoballe
stoccati nella Terra dei Fuochi saranno definitivamente smaltiti”.
Che sia davvero l’inizio di una svolta epocale o solo l’annuncio in pompa magna di un progetto esageratamente ambizioso sarà il tempo a dirlo. I dubbi però sono tanti. Come infatti fa notare Luigi Palumbo sul sito Riciclanews.it, l’appoggio del governo alla Regione "per quanto generoso, non è incondizionato. Quello di De Luca è un piano colossale, tant’è che lo stesso Renzi continuerà a finanziarlo solo se l’ex sindaco di Salerno si dimostrerà capace di portarlo avanti secondo le scadenze fissate da un cronoprogramma concordato".
“Prossima dead-line fissata alla fine di giugno, termine entro il quale occorrerà completare l’iter tecnico-amministrativo per l’adeguamento degli impianti Stir e per l’allestimento delle discariche controllate nelle cave dismesse. Ciò significa che entro il prossimo mese dovranno essere completati studi di fattibilità, progetti preliminari e capitolati di gara, o il flusso dei trasferimenti da Roma potrebbe bruscamente interrompersi”.
Una mole di lavoro enorme dunque. “Senza dimenticare – aggiunge Palumbo – che nel frattempo c’è anche da fare i conti con le sanzioni europee. Quelle per le 48 discariche abusive ma soprattutto quelle per le inefficienze del ciclo rifiuti regionale, costate alla Campania una maximulta da 20 milioni più 120mila euro di sanzioni quotidiane. Sanzioni che l’Ue continuerà a comminare fino al completamento dell’impiantistica necessaria a garantire l’autosufficienza regionale nella gestione degli rsu".
Molto più dura Lucia De Cicco, storica ambientalista giuglianese, che parla di "un'inutile passerella. Ci sono 5 milioni e mezzo di balle toglierne 300mila non significa niente: vedremo solo tir di nuovo andare avanti e indietro, sperando che quei rifiuti non vanno a finire in inceneritori. Noi aspettiamo che con la rimozione parta anche la bonifica per far ritornare quelle aree agricole ma nel progetto tutto questo non è previsto”.
De Cicco ha anche dei dubbi sulle piattaforme su cui attualmente giacciono i rifiuti impacchettati. “Fin quando restano quelle piattaforme avremo sempre una spada di Damocle, potrebbero da un giorno all’altro riutilizzarle a ospitare rifiuti”.
Lancia poi un allarme sulle attività di rimozione. “Hanno lanciato un portale della radioattività, cosa significa che lì dentro ci sono rifiuti radioattivi? Domani scopriremo sotto queste balle cosa uscirà, ma preventivamente avrebbero dovuto allertare la cittadinanza invitando a prendere misure di sicurezza. E’ solo l’ennesimo fallimento della politica e un business per soliti noti”.