Ballottaggio Sala-Parisi a Milano, il confronto sull'inquinamento
Ballottaggio Sala-Parisi a Milano: abbiamo spulciato i programmi elettorali sull'ambiente di centrosinistra e centrodestra. Ecco il confronto sul tema dell'inquinamento: premesse e soluzioni proposte
15 June, 2016
di Stefano D'Adda
Quanto sarà prioritaria
la sfida della sostenibilità ambientale, con
riferimento allo smog, per i due sfidanti del ballottaggio
di Milano? Che posto occupano nei loro programmi tematiche come
l'inquinamento atmosferico, le altre forme di inquinamento
(acustico, del suolo), la prevenzione degli sprechi
energetici, il contrasto alle attività climalteranti?
Ecco la nostra seconda puntata del confronto tra i programmi
elettorali del Centrosinistra e Centrodestra.
Nella prima analisi dei programmi sulla mobilità sostenibile e i trasporti di Milano, avevamo registrato alcune differenze tra i due candidati, soprattutto nel giudizio e nelle prospettive future di AreaC, nella valutazione dell'attuale servizio fornito da ATM, nella volontà di ridurre ulteriormente il traffico e il numero auto/abitanti dei milanesi, nella necessità o meno di nuove strade a veloce percorrenza intorno a Milano, nel perché la cabina di regia della pianificazione della mobilità non sia ancora passata alla Città metropolitana.
Approfondendo i programmi riguardo l'inquinamento atmosferico, va detto subito che non abbiamo rilevato, in alcuno dei due, idee, proposte o decisioni forti e coraggiose riguardo lo smog, ma solo una percezione diversa del problema nelle premesse, sicuramente maggiore nel programma del Centrosinistra.
In generale (e sulla carta) il programma di Beppe Sala sembra dare un maggiore respiro e approfondimento alle tematiche ambientali. L'ambiente viene citato in più punti, sia come "fattore di competitività per le imprese, che come faro per il lavoro del Comune, in tutti i settori dell'attività amministrativa". Secondo Sala anche la Milano del futuro potrà essere davvero attrattiva soltanto se "guarderà alle proprie risorse naturali sempre più scarse, con un uso parsimonioso" perché "oggi la concorrenza internazionale tra grandi metropoli, come New York Londra Parigi e Berlino, si gioca anche sulle sfide ambientali, tra le quali la lotta ai cambiamenti climatici, lo sviluppo della green economy e il ruolo dell'economia circolare".
Altra premessa importante di Sala, al punto 22 "Assistenza sanitaria in ogni quartiere, in ogni momento" del suo programma è il ricordare che "secondo la legge italiana il sindaco è l'autorità sanitaria locale, cioè il principale rappresentante dei cittadini nel sistema socio sanitario e ha compiti di salvaguardia della salute, dell'ambiente e della prevenzione". Il problema specifico dell'inquinamento è trattato soprattutto all'interno del punto 1, quello più corposo, che promette "un grande piano per la mobilità sostenibile", con più mezzi pubblici di scala metropolitana per ridurre il traffico e il potenziamento del car sharing, del bike sharing e della mobilità ciclistica e di quella pedonale. Secondo Sala tutti i parametri di miglioramento sono già definiti nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), creato sotto la giunta Pisapia, ma che purtroppo non si è riusciti a fare approvare dal Consiglio Comunale. Con gli obbiettivi di migliorare del 10% i tempi di percorrenza del Tpl e di arrivare al 20% della quota di mobilità ciclabile.
C'è anche l'obbiettivo di ridurre il livello delle emissioni inquinanti, anche se non si danno numeri o target da raggiungere. Il Centrosinistra logicamente considera un successo AreaC, ma non afferma chiaramente di volerla allargare. Pone l'impegno di arrivare a 140 varchi/telecamere, collocando i controlli soprattutto nella cerchia di accesso a Milano, per disincentivare l'accesso ai veicoli più inquinanti, soprattutto nel trasporto merci. E' la cosiddetta "low emission zone", già lanciata da Pierfrancesco Maran. Numeri precisi si fanno solo con riferimento alle emissioni di CO2 e quindi all'impegno di migliorare la riqualificazione energetica degli edifici. “Anche grazie al teleriscaldamento, si potranno ottenere risparmi nelle emissioni e nei costi superiori a quelli degli impegni già assunti (meno 20% entro il 2020)”, dichiara Sala.
Tuttavia Sala, cosa che non fa Parisi (pur ponendo anch'egli la qualità migliore dell'aria tra i suoi obbiettivi), pur premettendo che “negli ultimi anni il dato sia in progressivo miglioramento (meno 20%)”, cita espressamente nel programma che "nel 2015 sono stati ancora 101 i giorni di superamento del limite Pm10, contro i 35 ammessi, 26 del limite NO2, contro i 18 ammessi”.
Il programma di Steafno Parisi
Stefano Parisi, a livello generale, sembra dare forte considerazione nelle sue premesse all'importanza dell'ambiente nel futuro di Milano. Lo fa con un programma che è strutturato in maniera più snella e meno approfondita rispetto a Sala (che, soprattutto nelle premesse, deve per forza riallacciarsi al “già fatto” nei 5 anni di amministrazione Pisapia), con 10 obiettivi generali da raggiungere, le prime delibere da approvare e le cosiddette azioni di mandato per il quinquennio 2016-2021.
Anche Parisi, riguardo la sostenibilità ambientale e la lotta all'inquinamento, pone tra gli obbiettivi quello di “pulire l'aria e generare sviluppo”, attraverso l'abbattimento delle emissioni inquinanti, l'incentivazione degli investimenti privati in riqualificazione energetica, la mobilità eco-compatibile, la riduzione delle emissioni di CO2 del 30% e il dimezzamento degli edifici in Classe G, entro la fine del mandato.
Tra le promesse, quella di ottenere una 1) Convenzione quadro per attivare interventi secondo modelli ESCo (Energy Services Company), determinando economie di scala a vantaggio degli investimenti privati e la 2) Modifica del Piano di Governo del Territorio per consentire l’utilizzo di incentivi volumetrici per la riqualificazione energetica. Tra le azioni di mandato per il periodo 2016 - 2021, la "completa riqualificazione energetica degli edifici del Comune" e la progressiva "sostituzione dell'intero parco mezzi di ATM ed Amsa, con mezzi ecocompatibili, elettrici, ibridi e a metano."
La lotta all'inquinamento figura nel programma di Parisi anche come metafora "dobbiamo liberare le energie e le capacità dei milanesi da tutto quello che le soffoca o le limita, si tratti della burocrazia o del fisco, della congestione della mobilità o dell’inquinamento, della paura per l’incolumità fisica o della concorrenza sleale di chi vive fuori dalla legge.” Parisi immagina poi “Una città lungimirante nella valorizzazione dell’ambiente e nell’attenzione agli sprechi. Una città più verde, con aria pulita, che minimizza gli sprechi e i rifiuti non riciclabili.” Riguardo l'inquinamento atmosferico, priorità sembra data soprattutto alla riqualificazione energetica ed edilizia. Le emissioni di gas serra (CO2) sono dichiarate dipendere per il 16% dai trasporti, e per il 30% da edifici residenziali, industriali e relativi al terziario. Riguardo lo smog, ora anche il Centrodestra ammette che il problema maggiore lo arreca il traffico: “le polveri sottili (PM10) a Milano dipendono soprattutto da sistemi di riscaldamento (22%) e veicoli a motore (43%)”. Qualche settimana prima Albertini a nome di Parisi aveva sostenuto il contrario in un dibattito pubblico, e cioè che la maggior parte delle micropolveri deriverebbe da edifici e impianti. ( Aveva anche sostenuto la opportunità di bruciare i rifiuti.)
Originale in Parisi la proposta di “Incentivi alla dotazione da parte degli edifici di nuova costruzione di sistemi di raccolta pneumatica dei rifiuti", che "consentirebbero pure la riduzione delle emissioni in atmosfera, grazie alla diminuzione del traffico causato dagli automezzi di raccolta, nonché la diminuzione dell’inquinamento sonoro”. Sempre per ridurre l'inquinamento acustico, si propone infine “l'adozione di misure come il posizionamento di barriere fono-assorbenti per tutta la rete ferroviaria che attraversa Milano”.