Turismo sostenibile: in Veneto strutture ricettive 'poco attente all'ambiente'
Filiera Veneta presenta i risultati di un’indagine sul comparto turistico-ricettivo della regione condotta dall’Università Ca’ Foscari
21 June, 2016
La ricerca è stata commissionata da Filiera Veneta, una rete di imprese di cui il Colorificio San Marco è parte integrante nata per proporre soluzioni innovative in termini di sostenibilità dal punto di vista della protezione dell’ambiente, della qualità abitativa, dell’efficienza energetica, della gestione dei rifiuti che si rivolge proprio alle strutture del comparto turistico.
Insomma il Veneto, una delle più importanti realtà turistiche italiane, forte di spiagge e montagne, colli e città d’arte, rischia di rimanere indietro su un tema importante per il futuro del turismo poiché l’offerta fatica a rispondere. I consumatori, specialmente stranieri, manifestano infatti un crescente interesse verso l’eco-sostenibilità. Stando ai dati raccolti dall’indagine, il 54,5% dei turisti intervistati afferma di essere disposto a pagare di più per alloggiare all’interno di una struttura ricettiva sostenibile in una città d’arte. La percentuale è del 44% tra chi sceglie montagna e colli, e sale al 61% tra chi preferisce una vacanza balneare.
Ma i gestori delle strutture, sebbene percepiscano questa crescente domanda, non si sono ancora sufficientemente attivati per ottenere certificazioni ambientali e offrire servizi sostenibili. Ad esempio, per quanto riguarda le certificazioni, la maggior parte le conosce ma non ne possiede oppure non ha mai approfondito l’argomento pur essendone a conoscenza, non ritenendole un valore aggiunto ai fini della promozione della propria struttura turistico-ricettiva.
“Gli imprenditori sanno cos’è la sostenibilità d’impresa, ma non la applicano integralmente continuando a pensare che sia più un concetto legato al ambiente che economico – commenta Jan Van Der Borg, docente di Economia del Turismo all’Università Ca’ Foscari di Venezia - Soltanto pochi si rendono conto delle potenzialità del turismo sostenibile, che in Italia è ancora nella fase ‘tendenza’ mentre in altre realtà europee è molto consolidato e addirittura preferito al classico ‘turismo di massa’”.
“Il nostro primo obiettivo – spiega Francesco Marcuglia, Presidente di Filiera Veneta – sarà quello di definire lo stato dell’arte. Grazie alla collaborazione con l’Università di Venezia possiamo delineare le necessità della ‘rigenerazione’ delle strutture turistico-ricettive nell’ambito territoriale del Nord-Est e proporre interventi mirati”.
Se l’indagine evidenzia divergenze tra il comparto della domanda e quello dell’offerta, va comunque segnalato che le strutture prese in esame hanno dimostrato una certa sensibilità ed una propensione all’investimento nella direzione della sostenibilità.
Molte strutture hanno adottato alcuni comportamenti eco-sostenibili (soprattutto la raccolta differenziata e l’impiego di lampadine a basso consumo energetico) che però vengono percepiti più che sufficienti nell’autodefinirsi “green”. Comportamenti che rischiano in futuro di non rendere appetibile l’offerta delle strutture turistico-ricettive agli occhi di turisti sempre più consapevoli e rispettosi dell’ambiente.