La nube nera di centrali a carbone causa 23mila morti premature nell'Unione Europea
I dati arrivano dal rapporto "La nube nera dell'Europa: come i paesi che utilizzano il carbone avvelenano anche i loro vicini", di WWF, Climate Action Network, Heal e Sandbag che analizza gli impatti sulla salute di 257 centrali europee su 280 nel 2013
06 July, 2016
(askanews)
Le centrali a carbone dell'Unione europea fanno pagare un pesante tributo in termini sanitari e dovrebbero essere chiuse tutte il prima possibile. Lo sostiene un rapporto redatto da diverse ong secondo il quale in Europa il carbone causa 23mila morti premature e decine di miliardi di euro in costi sanitari.
Intitolato "La nube nera dell'Europa: come i paesi che utilizzano il carbone avvelenano anche i loro vicini", il rapporto di WWF, Climate Action Network, Heal (Alleanza per la salute e l'ambiente) e Sandbag analizza gli impatti sulla salute di 257 centrali europee su 280 nel 2013.
Il carbone rappresenta il 18% delle emisisoni di gas a effetto serra dell'Ue nel 2014. Le emissioni prodotte dalle centrali a carbone hanno provocato nel 2013 22.900 morti premature, ma anche decine di migliaia di casi di malattie cardiache, bronchiti, tumori. "Oltre la metà delle morti premature nell'Ue dovute al carbone possono essere attribuite a 30 centrali", precisa il rapporto.
Gli impatti sanitari del carbone hanno generato nel 2013 "un costo globale dai 32,4 ai 62,3 miliardi di euro", sottolinea il rapporto che smentisce anche "il mito secondo il quale il carbone sia una fonte di energia a buon mercato", rileva Anne Stauffer, vice direttrice di Heal.
I cinque paesi maggiormente sottoposti all'inquinamento prodotto dai paesi vicini, che si aggiunge a quello prodotto in casa, sono la Germania (3.630 morti premautre in totale), l'Italia (1.610), la Francia (1.380), la Grecia (1.050) e l'Ungheria (700).
I cinque Paesi le cui centrali hanno causato il maggior numero di morti al di là delle proprie frontiere sono la Polonia, (4.690 morti premature all'estero), la Germania (2.490), la Romania (1.660), la Bulgaria (1.390) e il Regno Unito (1.350). Le polveri sottili costituiscono "l'elemento più tossico dell'inquinamento prodotto dal carbone: circa 19.000 morti, cioè l'83% del totale.