Wi-fi nelle scuole, la Regione Piemonte aveva approvato una mozione con misure più severe di quelle previste nel programma di Appendino
Abbiamo scoperto che il 19 gennaio scorso il Consiglio Regionale del Piemonte approvò all'unanimità una mozione sul wi-fi nelle scuole ancora più severa rispetto a quanto viene proposto dal programma di Chiara Appendino. Ecco il testo
21 July, 2016
Nel mezzo della polemica social sulla parte del programma di Chiara Appendino relativo al wi-fi nelle scuole, abbiamo scoperto una mozione approvata all'unanimità il 19 gennaio scorso dal Consiglio Regionale del Piemonte, proposta dal Pd, con contenuti ancora più severi. Eccola:
Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che
• l’Ipersensibilità Elettromagnetica (EHS), nota anche come Elettrosensibilità (ES), è una reazione organica ai campi elettromagnetici presenti nella vita quotidiana, come quelli emessi dalle linee elettriche ad alta tensione (elettrodotti), da trasmettitori radiotelevisivi, da elettrodomestici e strumenti di uso lavorativo (per esempio i video terminali) e, soprattutto, dai cellulari e dai ripetitori della telefonia mobile o dalle stazioni radio-base;
• si tratta di una condizione di intolleranza ai campi elettromagnetici presenti nella vita quotidiana che colpisce dal 3 al 6 per cento della popolazione e può comportare sintomi fastidiosi e saltuari, ma anche un vero e proprio stato di malattia grave con costanti mal di testa e dolori muscolari ed articolari cui consegue inevitabilmente una riduzione o perdita totale della capacità lavorativa e un degrado complessivo della qualità della vita;
considerato che
• numerosi studi documentano gli effetti nocivi sulla salute delle Radiofrequenze (RF) emesse dai dispositivi di telecomunicazione (wifi, cordless, cellulari). Si tratta di effetti di tipo neurotossico con danni soprattutto per i soggetti più vulnerabili come bambini, donne incinte e anziani. In particolare i bambini sono più suscettibili alle radiazioni per via del minor spessore della parete cranica;
• i medici sono ormai concordi nel ritenere che l’unica terapia consigliata, nonché l’unico strumento efficace di prevenzione di tale malattia sia ridurre l’utilizzo dei telefoni cellulari e delle apparecchiature elettroniche, oltre a limitare il più possibile l’esposizione ai campi elettromagnetici, soprattutto in presenza di bambini;
constatato che
• l’attenzione su tale problematica, sia a livello locale che di Stati membri dell’Unione europea, è in aumento. In Svezia, ad esempio, l’elettrosensibilità, pur non essendo identificata come malattia a se stante, è riconosciuta come causa di invalidità. Inoltre l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n. 1815 del 27 maggio 2011 ha raccomandato agli Stati membri di porre “particolare attenzione alle persone “elettroipersensitive” intolleranti ai CEM e introducano misure speciali per proteggerle, compresa la creazione di aree libere dalle onde non coperte dalla rete wireless”;
• in Italia è stata recentemente approvata dal Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano una Mozione che adotta il principio di cautela nel limitare l’esposizione, in particolare di bambini e anziani, agli impianti che emettono radiazioni (reti locali WLAN e telefonia mobile);
ritenuto che
• la segnalazione anche nella nostra regione di casi di persone elettrosensibili imponga l’adozione di analoghe iniziative, mirate a consentire la massima tutela della salute e una migliore qualità della vita dei soggetti più vulnerabili;
IMPEGNA la Giunta regionale del Piemonte
• a sostituire, per quanto possibile, negli ambienti scolastici e nelle altre strutture pubbliche ove se ne ravvisi la necessità, le reti locali wireless già esistenti con impianti a più bassa emissione di radiazioni che richiedano l’attivazione manuale da parte dell’utente e utilizzo limitato nel tempo e nello spazio;
• ad adottare gli opportuni provvedimenti per costituire un gruppo di lavoro incaricato di approfondire le nuove tecnologie valutandone il carico di radiazioni, nonché di chiarire quali tecnologie a basse emissioni possano essere usate per la telefonia mobile, l’internet mobile e la protezione civile;
• a predisporre una verifica degli effetti degli strumenti telematici, in dotazione alle scuole piemontesi, su alunne e alunni per stabilire le giuste modalità di utilizzo ai fini di un buon apprendimento adottando, nel contempo, le misure necessarie ai fini della tutela della salute e di un apprendimento sano;
• a realizzare campagne d’informazione e sensibilizzazione sui possibili rischi per la salute soprattutto di nascituri, bambini e giovani promuovendo un uso selettivo e consapevole di telefoni cellulari, smartphone e reti WLAN.
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da Il Fatto Quotidiano)
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