Nuova governance rifiuti in Puglia, Movimento legge rifiuti zero: "L'Agenzia unica va in direzione opposta alla partecipazione"
La creazione di una Agenzia unica, secondo il MNLRZ, porterà molti vantaggi alle lobby. Si guarda in particolare all'esempio poco virtuoso della Emilia Romagna che ha creato 8 inceneritori, discariche per rifiuti speciali e una larga produzione dei rifiuti. Dubbi anche sull'opportunità di nominare il commissario Grandaliano, già presidente di Amiu Puglia
03 August, 2016
Il Movimento per la Legge Rifiuti Zero critica fortemente la nuova governance dei rifiuti in Puglia sancita dall'approvazione della legge da parte del Consiglio Regionale. Ecco il comunicato:
"L’approvazione lo scorso 1 agosto in Consiglio regionale pugliese del d.d.l. 128/2016, che modifica la governance nella gestione dei rifiuti con la creazione di un’Agenzia regionale unica in sostituzione degli attuali Organi di governo d’Ambito, è un atto di bullismo politico che va nella direzione opposta a quella della partecipazione popolare che più volte il presidente della regione ha dichiarato di voler promuovere.
A nulla sono valse le osservazioni che associazioni come la nostra, l’Isde – Associazione internazionale medici per l’ambiente- Puglia, il Comitato pugliese Acqua bene comune e tanti altri hanno prodotto, esprimendo perplessità in merito alla realizzazione di un modello di governance che l’esempio dell’Emilia Romagna – unica regione ad averlo attuato finora – ha già mostrato di essere fallimentare.
Le ragioni del dissenso, come abbiamo già avuto modo di dire, sono tante: secondo dati Ispra (Istituto Sup. per la protezione e la ricerca ambientale) l’Emilia Romagna è attualmente la regione con la più alta produzione pro-capite di rifiuti e costi di smaltimento più elevati rispetto alla Puglia; la realizzazione dell’Agenzia unica regionale nell’Emilia degli otto inceneritori non ha impedito ad una parte di imprenditoria privata di incrementare i propri profitti a scapito di ambiente e salute; è del tutto insensato pensare che il problema dei rifiuti possa essere risolto modificando solo la governance senza intervenire per migliorare il Piano regionale vigente, che continua a favorire l’incenerimento e le discariche rispetto alla riduzione della produzione dei rifiuti e al recupero di materia; con il nuovo sistema si finisce per avvantaggiare le lobby dei rifiuti e i grandi gruppi industriali a scapito delle piccole aziende, anche pubbliche, molte delle quali hanno sino ad oggi operato virtuosamente; per non parlare del timore che questa operazione possa rappresentare un altro passo verso politiche di privatizzazione con la creazione di una multi-utility cui affidare la gestione di rifiuti, acqua ed energia annullando definitivamente così la sovranità popolare e il controllo dei cittadini in campi in cui dovrebbero invece essere garantiti. La giunta Emiliano potrebbe dunque portare a termine il processo di privatizzazione dell’Acquedotto Pugliese, in totale spregio del volere popolare chiaramente espresso con il referendum del 2011.
Accogliamo infine con grave disappunto la voce sempre più insistente secondo cui l’avv. Grandaliano, in questi giorni sempre presente sia in Commissione ambiente che in Consiglio regionale, sarà nominato commissario per gestire la fase di transizione che precede l’istituzione dell’Agenzia. Il duo Emiliano-Grandaliano, per dieci anni, il primo sindaco di Bari l’altro a capo della più grande municipalizzata della regione, l’Amiu Puglia, capaci di produrre un misero 30% di raccolta differenziata e il 40% dei rifiuti dell’intera ex provincia, saranno i padroni assoluti della gestione dei rifiuti in Puglia.
Unica nota positiva emersa dal consiglio regionale è la decisione di fare un passo indietro rispetto al progetto iniziale, riportando in capo agli enti locali il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti, come da noi richiesto.
Per il resto, invece, nonostante già durante le audizioni in Commissione ambiente le associazioni, i comitati ed i singoli cittadini intervenuti si siano dichiarati contrari alla proposta, il Consiglio Regionale ha deliberato a favore del contestato d.d.l.. Dopo mesi di totale ignavia della Regione Puglia sul tema dei rifiuti, si è approntata e deliberata una legge controversa, in tutta fretta e nel pieno dell’estate, periodo che riduce sensibilmente l’attenzione mediatica.
Risulta infine incomprensibile e contraddittoria la posizione del Partito Democratico, il quale a voce del consigliere Blasi plaude alla proposta di legge del M5S impostata su Rifiuti zero, impegnandosi a modificare il Piano regionale dei rifiuti in quella direzione e a coinvolgere la cittadinanza attiva, dall’altra il consigliere Amati che plaude all’allontanamento dei centri decisionali dai territori, per avere mano libera sull’impiantistica e dichiarando inattuabile la strategia rifiuti zero.
Non aver dato la possibilità a comitati, associazioni e cittadinanza diffusa di partecipare in maniera attiva alla discussione e alla stesura di una legge così importante, ci sembra scorretto e surreale.
Le promesse del presidente Emiliano di voler promuovere una legge regionale sulla Partecipazione e di voler adottare la strategia rifiuti zero, sembrano oggi, alla luce di quanto deliberato e del modo in cui lo si è fatto, parole svuotate da ogni parvenza di verità, un insulto alla buona fede degli elettori e di tutto il popolo pugliese".
Bari, 03.08.2016
Movimento nazionale legge rifiuti zero - Puglia