Clima, il Crea presenta il primo Atlante con 50 anni di cambiamenti in Italia
Il Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria presenta l’Atlante italiano del clima e dei cambiamenti climatici, un’opera cartografica tematica per illustrare il clima del nostro Paese e le sue variazioni negli ultimi 50 anni
11 November, 2016
In occasione della Conferenza mondiale dei cambiamenti climatici il CREA, con il suo Centro di Agricoltura e Ambiente, presenta l’Atlante italiano del clima e dei cambiamenti climatici, un’opera cartografica tematica per illustrare il clima del nostro Paese e le sue variazioni negli ultimi 50 anni.
Attraverso mappe, grafici e tabelle, l’Atlante, il primo nel suo genere su scala nazionale, presenta elaborazioni climatiche stagionali e annuali che si riferiscono ai trentenni 1961-1990, 1971-2000 e 1981-2010. In particolare per quest’ultimo trentennio, periodo di riferimento per il clima attuale, è illustrata anche la distribuzione territoriale dei valori mensili di temperatura, umidità, precipitazioni e diversi indici climatici, oltre a specifiche caratterizzazioni agroclimatiche del territorio italiano.
Gli elaborati presentati nell’Atlante si basano su variabili meteorologiche giornaliere ricostruite su tutto il territorio nazionale mediante una griglia regolare, a partire dai dati acquisiti da singole stazioni meteorologiche omogeneamente distribuite. La scelta di analizzare un arco di tempo ampio deriva dal fatto che il clima non deve essere inteso come qualcosa di fisso, ma come la sintesi delle condizioni meteorologiche in una determinata area, caratterizzata da statistiche di lungo periodo degli elementi meteorologici di quell’area (fonte: Organizzazione Meteorologica Mondiale, 1992).
L’Atlante rappresenta uno strumento utile nella pianificazione e progettazione di medio e lungo periodo, in quanto può supportare i processi decisionali in campo economico, ridurre i rischi ambientali e ottimizzare i benefici economici e sociali. Gli andamenti meteorologici e le condizioni climatiche, infatti, hanno ripercussioni sui settori dell’agricoltura, dei trasporti, del turismo, ma anche nella produzione di energia, nella gestione delle risorse territoriali e nella salvaguardia della sicurezza e della salute umana.
In quest’ottica il CREA ha fornito un contributo informativo sui limiti e sulle potenzialità climatiche del nostro territorio, soprattutto in riferimento alla idoneità agro-ambientali, a sostegno della comunità scientifica e degli operatori che a vario titolo operano sul territorio, sia in ambito agricolo sia in altri settori produttivi.
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