Tehran, l’inquinamento dell'aria miete centinaia di vittime. Si infiamma il dibattito politico
Nella capitale iraniana nel giro di poche settimane 412 persone hanno perso la vita a causa della cattiva qualità dell’aria. Il dibattito viene innescato dai media alla ricerca dei responsabili della moria di cittadini di Tehran
18 November, 2016
a cura di Laura Tajoli
Da anni Tehran è tra le città più inquinate del mondo. L’inquinamento dell’aria è associato all’impennata di decessi. Lo scorso 16 novembre le autorità della capitale iraniana hanno scelto di chiudere tutte le scuole a causa degli allarmanti livelli di inquinamento, mentre le fazioni politiche lanciano accuse reciproche. Lo smog ricopre tutta la città. La situazione geografica della capitale, che è circondata dalle montagne, il consumo di carburante di bassa qualità e l’inquinamento industriale hanno causato la morte di 412 cittadini negli ultimi 23 giorni, secondo quanto affermato da Habib Kashani, membro del consiglio municipale di Tehran.
Secondo l’agenzia stampa di Stato iraniana, IRNA, la cattiva qualità dell’aria non riguarda soltanto la capitale, perché anche i cittadini che vivono nella parte occidentale e meridionale del paese ne sono colpiti, mentre nessuna autorità vuole farsi carico di questa responsabilità. L’aria viene descritta come “chimica”. Lo scorso inverno, l’inquinamento atmosferico a Tehrano e in altri centri urbani dell’Iran aveva raggiunto il livello d’allarme per svariati giorni di seguito, gli asili, le scuole materne e quelle elementari di Tehran, Isfahan, Tabriz, Arak e Karaj sono state chiuse. I media di regime hanno annunciato che Domenica 13 novembre è stato il giorno più inquinato dall’inizio dell’anno a Tehran.
Il 16 novembre, il presidente Hassan Rouhani ha scritto sul suo account Twitter: “Negli ultimi tre anni abbiamo iniziato a utilizzare gas naturale nei centri industriali e nelle centrali elettriche per ridurre l’inquinamento atmosferico”. Il presidente iraniano ha poi twittato che la sua amministrazione ha rimpiazzato il carburante di bassa qualità con quello Euro-4, mandando inoltre a rottamare 809 mila veicoli obsoleti. Questi tweet sono la risposta a un acceso dibattito innescato dai media iraniani, alla ricerca dei responsabili della moria di cittadini di Tehran. Il 15 novembre, il riformista Etemad Daily aveva aperto la prima pagina con il titolo: “Ci scusiamo per il titolo ripetitivo: l’aria è inquinata”, e proseguiva dicendo “Siamo tutti responsabili. Siamo responsabili perché non possiamo sempre delegare alle autorità, siamo responsabili perché non vogliamo spegnere i motori delle nostre autovetture”.
Lo stesso giorno, il giornale conservatore Javan aveva puntato il dito contro il Ministero del Petrolio accusandolo di effettuare “investimenti sconsiderati” sostenendo che “Se il Ministero del Petrolio mantenesse i suoi impegni, gli investimenti servirebbero a migliorare la rete dei trasporti e questo avrebbe ricadute positive”. I giornali hanno evidenziato come dall’inizio dell’autunno il superamento delle soglie critiche di inquinamento è stato inferiore agli anni passati. “Le amministrazioni precedenti avevano condotto politiche sbagliate che hanno avviluppato il paese in una rete di sanzioni che hanno portato i cittadini a utilizzare carburante di scarsa qualità”. Sono state prese, sostiene il Daily, decisioni “poco professionali, dannose per l’ambiente e per la salute”.
Intanto, gli Iraniani si sono rivolti ai social media per dimostrare il loro disappunto e la loro preoccupazione per i livelli di inquinamento dell’aria che respirano. Un utente Twitter, Sahand Iranmehr, ha postato sul suo account: “Oggi mi hanno detto una cosa preoccupante: Respirare non fa bene alla salute”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato che sulla Terra l’inquinamento atmosferico è cresciuto dell’8% in cinque anni. Nelle aree del mondo in via di sviluppo ci sono città cresciute molto velocemente. Due settimane fa, la capitale indiana Nuova Dehli si è dovuta fermare a causa dell’inquinamento: le centrali elettriche alimentate a carbone sono state chiuse e il traffico è stato regolamentato. Questa settimana, nella capitale iraniana di Teheran lo smog è stato responsabile di una serie di morti, mentre a Bejing, capitale cinese, è stato consigliato agli studenti di non uscire all’esterno. La qualità dell’aria di Londra è tra le peggiori in Europa, al limite degli standard stabilite dall’Unione Europea. In pratica. da Los Angeles a Marsiglia, fino a Manila, l’aria delle metropoli si è deteriorata al punto di non essere più sicura per i bambini.