Porta Palazzo, il recupero di cibo parte alla grande!
Il primo sabato di recupero e ridistribuzione di cibo ancora buono dai banchi del mercato è stato un successo. Era a tutti gli effetti l'esordio del progetto per la corretta raccolta differenziata in questo che è uno dei punti nevralgici del commercio di Torino
Quando si tratta di condivisione e socialità Porta Palazzo non delude mai. La prima giornata piena di recupero e ridistribuzione di cibo ancora buono dai banchi del mercato di sabato 19 novembre è stata un successo. Era a tutti gli effetti l'esordio del progetto per la corretta raccolta differenziata dell'organico, realizzato da Eco insieme al Comune e Novamont, in questo che è uno dei punti nevralgici del commercio di Torino, dove si cercherà di fare quello che fino ad ora non è stato mai fatto per bene. Ovvero evitare che i rifiuti prodotti dai banchi, in gran parte scarti alimentari, vengano lasciati indiscriminatamente a terra dove a fine giornata vengono raccolti insieme a carta, legno, plastica e qualsiasi altra cosa presente e poi smaltiti. Con questa iniziativa si prova ad invertire la rotta. Inoltre si vuole evitare che la nuova iniziativa in corso, per rendere più ampia e costante la raccolta differenziata, chiuda tutto l'avanzo nei sacchi e danneggi le attività spontanee di recupero individuale che già molti svolgono a Porta Palazzo.
Alla
postazione di frutta e verdura salvata dalla spazzatura, buttata perché troppo matura o ammaccata e quindi difficilmente vendibile, sono arrivate decine di persone di tutte le
età e di diverse nazionalità, come è normale che sia in questo turbine di lingue
e voci differenti qual è la vecchia Porta Pila. Tutti hanno preso qualcosa da
portare a casa - peperoni, melanzane,
banane, pomodori, finocchi, kiwi, cachi - alcuni con un po’ di timidezza, come
i signori marocchini che non capivano bene che cosa fossero tutte quelle
cassette piene di cibo gratis, altri con molta più disinvoltura, come i ragazzi
universitari abituati a recuperare nei mercati o le signore anziane che si sono
messe a pulire le cime di rapa insieme alle Sentinelle dei Rifiuti.
Una di loro ha raccontato di aver lavorato in campagna per trent'anni e che adesso che è in pensione e suo marito è morto, riuscire a “fare la spesa” in questo modo è un grandissimo aiuto per arrivare tranquilla alla fine del mese. Anche Carlos, distinto signore portoricano di mezza età, mentre sceglie con cura quali pomodori prendere dice che è un’iniziativa ottima perché evita che le persone che vengono qui a cercare da mangiare si mettano a rovistare per terra in mezzo all’immondizia. Viola, invece, è qui con i suoi amici per cercare un po’ di verdura per delle persone bisognose da cui si recano un paio di volte a settimana a cucinare.
Ma non si avvicina soltanto chi è in difficoltà economiche. Due signore con i sacchetti già pieni notano tre bei ceppi di insalata fresca e non si fanno troppi problemi ad aggiungerli alla loro spesa. Ovviamente la ri-distribuzione è libera, chiunque può prendere quello che vuole.
L'attività si svolge con la collaborazione indispensabile di alcuni profughi volontari, che si sono candidati tra i richiedenti asili ospiti della associazione ERI. Tra i giorni sperimentali di giovedì 17, venerdì 18 e sabato 19 novembre si sono alternati tra i banchi quattro ragazzi pakistani, due ghanesi e due gambiani. Padroneggiano poco l'italiano ma hanno capito rapidamente cosa e come recuperare e redistribuire.
Il lavoro va avanti fino alle 20 circa, quando il mercato inizia a chiudere e nelle cassette è rimasto poco o niente. Domenica è l’unico giorno di riposo per Porta Palazzo, lunedì si ricomincia.