Multe Ue per discariche abusive, lo Stato vuole i soldi da Regioni e Comuni che chiedono un tavolo di confronto
Se lo Stato non scenderà a compromessi, rivedendo tempi e modi per il reintegro dei soldi che ha anticipato, le regioni sono pronte a dare battaglia. "Sussistono numerose casistiche nei diversi ambiti regionali meritevoli di valutazioni bilaterali"
30 November, 2016
Le Regioni e i comuni non hanno nessuna intenzione di "risarcire" lo Stato dei soldi spesi per le multe che l’Unione Europea ha inflitto all’Italia a causa delle discariche abusive. Almeno fino a quando i ministri Padoan e Galletti, titolari di economia e ambiente, non saranno disponibili a sedersi con loro attorno a un tavolo per concordare una moratoria sull’ingente debito. È questo ciò che è emerso dall’ultima Conferenza delle Regioni del 17 novembre a Roma.
Si parla di 80 milioni per il solo 2015, che il ministero delle Finanze ha già pagato all’Ue, ma c’è un’ingiunzione di pagamento ulteriori di 61 milioni a causa degli impianti non ancora bonificati o messi a norma. Se lo Stato non scenderà a compromessi, rivedendo tempi e modi per il reintegro dei soldi che ha anticipato, le regioni sono pronte a dare battaglia. "Sussistono numerose casistiche nei diversi ambiti regionali meritevoli di valutazioni bilaterali congiunte e il Tavolo di coordinamento rappresenterebbe la sede più adeguata per definire le diverse situazioni".
Inoltre le Regioni ribadiscono "l’importanza di individuare macroaree di discussione al fine di addivenire a soluzioni omogenee in relazione a situazioni analoghe come, ad esempio nei casi dei Siti di Interesse Nazionale (SIN), per i quali si pongono specifiche problematiche in termini di individuazione delle responsabilità e nei casi di discariche in cui le procedure e ed i lavori di bonifica sono oramai avviati ma si concluderanno tra diversi anni; questo con lo scopo di evitare un doppio esborso legato sia alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza sia al pagamento della rivalsa e di bloccare eventuali commissariamenti che rallenterebbero le procedure in essere".
Discorso analogo per i comuni, che attraverso l’Anci lo scorso maggio erano riusciti ad ottenere una sospensione di tre mesi per le richieste di pagamento. Ma quando una settimana fa il ministero dell’Economia è tornato prepotentemente a battere cassa alcune città hanno lanciato l'allarme.
Nel 2013 la Commissione europea aveva accertato che 198 discariche in Italia non erano ancora conformi alla direttiva rifiuti, di cui 14 non conformi neppure alla direttiva rifiuti pericolosi, oltre a esserne rimaste due non conformi alla direttiva discariche. Da qui la decisione della multa milionaria da parte della Corte di Giustizia europea: una sanzione forfettaria di 40 milioni di euro e una penalità di 42,8 milioni per ogni semestre di ritardo nell'attuazione delle misure di adeguamento disposte da una sentenza della Corte del 2007, sempre relativa alla cattiva gestione rifiuti, e mai attuate.
''Non è lo Stato che prende le sanzioni – disse allora il ministro Galletti, anticipando quanto viene ribadito adesso - la responsabilità è in capo a Regioni e Comuni e sono loro che pagheranno. Nessuno pensi che quelle Regioni che hanno fatto gli impianti e si sono adeguate paghino anche per quelle che non lo hanno fatto". Gli enti locali la pensano diversamente. Ecco il documento emerso dall’ultima Conferenza delle Regioni del 17 novembre.
In base al principio di leale collaborazione al quale sono improntati tutti i rapporti tra lo Stato e le Autonomie locali,
· con il presente documento le Regioni chiedono al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di confermare la disponibilità che il Ministro Galletti aveva manifestato lo scorso 21 luglio in Conferenza Unificata in merito all'attivazione di un Tavolo di coordinamento e di confronto con le Regioni e con l'ANCI nel quale affrontare preliminarmente alcune problematiche di carattere generale in merito all'attivazione delle procedure di rivalsa di cui alla Legge n. 234/2012, art. 43, comma 9bis, per il recupero degli oneri finanziari derivanti dalle sanzioni applicate all'Italia dalla Corte di Giustizia Europea in materia di discariche abusive.
· Sussistono infatti numerose casistiche nei diversi ambiti regionali meritevoli di valutazioni bilaterali congiunte, e il Tavolo di coordinamento rappresenterebbe la sede più adeguata per definire le diverse situazioni facenti capo alle Regioni ed ai Comuni al fine di pervenire alla conclusione dell'intesa con le singole Regioni ai sensi della normativa. Questo tipo di approccio sarebbe utile anche al MATTM e al MEF. E' infatti importante assumere delle decisioni condivise per evitare un inutile dispendio di risorse pubbliche, anche in considerazione dell'aumento del contenzioso che verrebbe ad ingenerarsi a seguito dei ricorsi presentati dalle singole Regioni e dell'inevitabile dilatamento dei tempi di attuazione delle procedure di rivalsa.
· Le Regioni ribadiscono l’importanza di individuare macroaree di discussione al fine di addivenire a soluzioni omogenee in relazione a situazioni analoghe come, ad esempio:
- nei casi dei Siti di Interesse Nazionale (SIN), per i quali si pongono specifiche problematiche in termini di individuazione delle responsabilità,
- nei casi di discariche in cui le procedure e ed i lavori di bonifica sono oramai avviati ma si concluderanno tra diversi anni ; questo con lo scopo di evitare un doppio esborso legato sia alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza sia al pagamento della rivalsa e di bloccare eventuali commissariamenti che rallenterebbero le procedure in essere. 2 Il raggruppamento in macroaree è possibile ed è utile, ma occorre condividere preliminarmente con il MATTM metodologia e criteri.
· Le Regioni chiedono al MATTM di convocare il Tavolo di confronto per individuare le macrotipologie prima di addivenire all'intesa con le singole regioni anche allo scopo di gestire più efficacemente e omogeneamente la procedura di rivalsa.
· Conseguentemente si chiede al Ministero dell'Economia e delle Finanze di concedere un ulteriore termine di sospensiva per consentire l'immediato avvio del Tavolo di confronto tra il MATTM e le Regioni prima di addivenire alla conclusione dell’intesa prevista dalla normativa in materia.
· Le Regioni propongono di seguito al MATTM le problematiche da affrontare nel Tavolo di confronto finalizzato a definire le regole per l’applicazione della rivalsa. dal punto di vista procedurale
· la definizione di intesa ai sensi della Legge n.234/2012, art. 43, si ritiene debba prevedere anche la definizione di criteri generali di intesa sulle principali casistiche che presentano criticità. dal punto di vista sostanziale
· distinzione delle competenze tra Stato, Regioni e Comuni: è imprescindibile una distinzione tra responsabilità riguardanti la procedura di bonifica dei siti e altre competenze in tema di rifiuti, anche sulla base di diversi riparti interni alle Regioni;
· competenza in ambito dei SIN: occorre una condivisione in tema di competenze all’interno dei SIN, sia per quelli tuttora di competenza dello Stato sia per quelli transitati nel 2013 nelle competenze regionali;
· definizione dei criteri di rivalsa in relazione all'esercizio delle diverse tipologie di poteri sostitutivi previsti dalla normativa, ed altri criteri: - potere sostitutivo che lo Stato in via generale può esercitare sugli enti ritenuti inadempienti; - potere sostitutivo dei Comuni e delle Regioni previsti dal codice dell' Ambiente; - responsabilità nella rappresentazione in Commissione delle difese e documentazioni regionali; - valutazione positiva nel caso di interventi, finanziamenti o comunque di attivazione di potere sostitutivo; - definizione delle modalità di imputazione della somma forfettaria per i casi aggiunti dalla Commissione solo nel 2011; - valutazione positiva nel caso di fattisp