Ecco il bilancio di sostenibilità di Terra Madre Salone del Gusto 2016
Si è svolto presso l’Aula Magna dell’Università di Torino, la conferenza stampa di presentazione dei dati sull’impatto economico, sociale, culturale e ambientale di Terra Madre 2016
14 December, 2016
Si è svolto presso l’Aula Magna dell’Università di Torino, la conferenza stampa di presentazione dei dati sull’impatto economico, sociale, culturale e ambientale di Terra Madre 2016.
“Sostenibilità in Città!” è il leitmotiv del progetto Systemic Event Design (SEeD) – ideato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo con la collaborazione di Design Politecnico di Torino, Università di Torino e il supporto di Turismo Torino – applicato a Terra Madre Salone del Gusto 2016.
Il progetto intende studiare e proporre dinamiche rivolte ai grandi eventi culturali, affinché pongano attenzione ai criteri di sostenibilità ambientale, accessibilità e diffusione culturale, impatto economico sul territorio, senza rinunciare all’innovazione sociale. Si amplia quindi l’analisi svolta a partire dall’edizione 2006, focalizzata sull’impatto ambientale della manifestazione e che negli anni ha contribuito a rendere più sostenibili gli eventi organizzati da Slow Food e i suoi partner.
Un’iniziativa che coinvolge prestigiosi atenei utile per leggere al meglio l’evento torinese appena concluso e che fornisce un prezioso strumento per la progettazione della nuova edizione, che Slow Food intende condividere con i vari attori che hanno contribuito al successo della manifestazione.
Durante Terra Madre Salone del Gusto 2016, all’interno di quattro ambiti progettuali, sono state messe in atto 67 azioni in collaborazione con oltre 40 partner. Terra Madre Salone del Gusto, nella nuova formula in città e ad accesso libero, ha condiviso principalmente contenuti, restituendo valore al cibo e a tutti gli attori che contribuiscono alla sua creazione. Il 52% dei visitatori intervistati ha dichiarato di aver partecipato ad almeno una delle edizioni passate, mentre per il 48% si è trattato della prima volta. I princìpi condivisi sul piano ambientale, sociale e culturale si sono affermati come bene comune da coltivare e condividere insieme.
Impatto ambientale
Il concetto di sostenibilità economica non dovrebbe essere mai separato da quello di sostenibilità ambientale. Parliamo del valore ambientale di un gesto, di una scelta progettuale, di quella che potrebbe essere un’unità di misura utile a tradurre in numeri la sostenibilità di un sistema complesso senza banalizzarlo.
A partire dal 2006 l’Università di Scienze Gastronomiche e Design Politecnico di Torino hanno stimato che la sostenibilità ambientale sia aumentata del 45%, dimostrando come un evento culturale possa crescere riducendo il proprio impatto negativo sull’ambiente. In questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto è stato raggiunto il 70,42% di raccolta differenziata nelle isole dedicate all’interno dell’evento, con una media di circa il 90% di purezza del rifiuto, permettendo di valorizzare materiali come il vetro, la carta e il cartone, il legno e il sughero, l’acciaio e altri metalli, il Mater-Bi, evitando così una spesa collettiva di circa 6780 Euro per il loro smaltimento.
Per portare solo un paio di esempi, basti pensare che l’evento ha recuperato circa 17 tonnellate di carta e cartone, pari a un risparmio, se paragonato alla produzione di carta vergine, di 255 alberi, 7,4 milioni di litri d’acqua e 83.300 kWh di energia elettrica. Avendo inoltre avviato a corretto riciclo circa 10 tonnellate di plastica, abbiamo risparmiato circa 35 tonnellate di petrolio, l’equivalente dell’energia usata da 150 frigoriferi in un anno.
Alla raccolta differenziata dei rifiuti si aggiunge quella di 1,3 tonnellate di oli esausti presso tutti i punti cucina e i Food truck della manifestazione, evitando, a differenza dello smaltimento nel lavandino, di rendere non potabili circa 130 milioni di litri d’acqua.
Grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare due tonnellate di derrate alimentari sono state recuperate e donate ai più bisognosi, per un valore economico pari a circa 8.000 Euro. Rispetto alle precedenti edizioni indoor, il consumo dell’acqua pubblica è stato favorito in questa nuova formula dalle tante fontanelle, i Toret, presenti all’interno della città, mentre SMAT ha supportato l’evento attraverso l’installazione e la fornitura di sei colonnine di rete, erogando complessivamente 51.000 litri d’acqua che si traducono in un risparmio di 102.000 bottigliette di plastica da mezzo litro.
Le emissioni di CO2 sono state ridotte in vari modi e in particolare grazie all’utilizzo di prodotti creati con materiali biodegradabili e compostabili, l’adozione di Green Pallet Palm per gli allestimenti, la fornitura elettrica da fonti rinnovabili, la raccolta differenziata, e in generale grazie a una progettazione orientata all’efficienza e alla sostenibilità per quanto riguarda la logistica delle merci e la mobilità delle persone. Il fabbisogno energetico fieristico è stato soddisfatto in gran parte immettendo nel circuito nazionale un quantitativo di energia pari a 338,4 MWh proveniente quasi esclusivamente da fonti rinnovabili (idrica e solare) o assimilata (cogenerazione ad alto rendimento), con un risparmio di circa 121,14 t di CO2.
Ai seguenti link è disponibile la versione completa del report:
Impatto economico, sociale e culturale
Fonte: Slow Food