Riscaldamento e termovalvole: dal 1° gennaio condomini in regola, altrimenti la sanzione è di 2.500 euro
Ancora pochi giorni e i condomini di tutta Italia dovranno adeguarsi alla normativa Ue sull'efficienza energetica. Abbiamo chiesto all'ing. Pizzuto di spiegarci cosa cambia con l'arrivo delle termovalvole
27 December, 2016
Ancora pochi giorni e dal 1° gennaio 2017 scatterà l'obbligo per tutti i condomini d'Italia di dotarsi di temovalvole. In pratica, in tutti gli appartamenti serviti da un un impianto centralizzato di riscaldamento, dovranno essere installati dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore come previsto dalla direttiva europea 2012/27/CE, pena una sanzione che varia dai 500 ai 2.500 euro. Il rispetto del controllo della normativa è affidato alle Agenzie regionali pr l'Ambiente (Arpa).
Ad oggi, una stima di quanti condomini si siamo adeguati è quasi impossibile, ma a giudicare dai malumori sollevati dalle categorie di settore come l'Ape (Associazione proprietà edilizia), i costruttori dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili). i geometri, gli immobiliaristi, gli ingegneri, i termotecnici e gli amministratori di condominio, il quadro generale è alquanto confuso. A tutto questo va aggiunto il ritardo normativo con il quale il governo, attraverso il decreto legislativo 141/2016 (pubblicato a fine luglio in Gazzetta Ufficiale, ndr) fissava le regole che i condomini dovevano seguire per regolarizzare la loro situazione. In pratica a pochi giorni dall'entrata in vigore i condomini italiani sono nel caos e in molti da Confedilizia fino alla Provincia autonoma di Trento chiedono al governo un rinvio, l'ennesimo.
Per capire meglio la rivoluzione che tra pochi giorni modificherà il modo di scaldarsi di milioni di italiani, abbiamo chiesto all'ingegnere Giuseppe Luca Pizzuto dello Studio Associato Ingg Pizzuto, che da anni si occupa di energie sostenibili e efficientamento energetico, di spiegarci nella maniera più semplice possibile cosa sono le termovalvole e l'utilità del loro impiego.
Cosa sono le termovalvole e perché dobbiamo installarle?
La direttiva europea 2012/27/CE sull'efficienza energetica, per favorire il contenimento dei consumi energetici, impone ai condomini l'installazione delle termovalvole. In realtà il discorso è più ampio rispetto alla sola installazione di quelle che erroneamente chiamiamo "termovalvole" ma che andrebbero chiamate con il loro nome: valvole termostatiche.
Bisogna tener a mente che la nuova normativa vale per gli impianti centralizzati, ovvero quando siamo in presenza di un generatore di calore e tanti appartamenti serviti come nel caso dei condomini, inoltre insieme alle valvole termostatiche, altro non sono che un sistema di regolazione puntuale della temperatura ambiente (ma si possono adottare anche altri sistemi della regolazione di temperatura ambiente), vanno installati anche dei contabilizzatori di calore, che vanno regolati per bene altrimenti i dati rilevanti non sono veritieri.
Che cosa sono i contabilizzatori di calore?
Non sono altro che degli strumenti di misurazione che permettono di determinare quanto calore è stato consumato per scaldare l'ambiente, così da capirne i costi. In linea di massima esistono due tipi di contabilizzazione del calore, quella diretta e indiretta. È sempre preferibile quella diretta ma non sempre realizzabile a causa dell'impianto, mentre quella indiretta è la più utilizzata e ha un notevole impatto estetico, in negativo. In pratica quella indiretta prevede l'installazione sul termosifone di un marchingegno un po bruttino che ha la funzione di contabilizzare il calore. Ma non è il caso di scendere nei dettagli, perché ci si potrebbe davvero annoiare.
Quindi come avverrà il calcolo?
In pratica la Comunità europea non ha fatto altro che applicare, giustamente, la UNI 10200 per quanto riguarda la ripartizione del costo del calore prodotto da un generatore. Il costo quindi sarà determinato dalla somma di una parte variabile o volontaria, rappresentata dal proprio consumo e determinata dalla regolazione valvole termostatiche e calcolata attraverso i contabilizzatori di calore; più una parte fissa dovuta alle perdite generali dell'impianto.
Come cambierà il vecchio impianto centralizzato? E che altre ripercussioni dobbiamo attenderci?
Il pregio di questo intervento sarà quello di avere un impianto centralizzato che può essere gestito come uno autonomo da parte degli inquilini. Semplificando, il principio di base è questo: se scaldi la casa per meno ore spendi meno.
Inoltre con questo sistema gli appartamenti “svantaggiati”, rappresentati normalmente da quelli ai piani più alti e quelli più esposti a nord, riusciranno ad avere più calore e di conseguenza gli inquilini non sentiranno più freddo. Inoltre gli appartamenti che necessitano di più calore per riscaldarsi perderanno valore, spingendo i proprietari a interventi di riqualificazione energetica per evitare che la proprietà venga deprezzata e squalificata dal mercato immobiliare. Così facendo. nei prossimi anni, dovrebbe attivarsi quel circuito virtuoso che porterà il patrimonio immobiliare italiano a raggiungere gli standard di efficientamento previsti dalla direttiva 27. Così da permettere all'Italia di raggiungere l'obiettivo di un risparmio energetico pari al 20% dei consumi di energia primaria per il 2020.
In soldoni, c'è davvero un risparmio? E di quanto?
Sì il risparmio c'è. È plausibile, come stimato anche da Il Sole 24 Ore, che per un appartamento di circa 80/90 mq con 5 caloriferi che attualmente spende una media di 120 euro al mese per il riscaldamento, a regime la spesa annua sarà contenuta al di sotto dei mille euro. Senza contare il risparmio derivante dalle detrazioni fiscali.