Federico Valerio: 'Con l'accordo Amiu-Iren a rischio il piano per il porta a porta a Genova'
Che fine farebbe il piano per la raccolta differenziata porta a porta a Genova se andasse in porto l’accordo tra Amiu e Iren? L’opinione di Federico Valerio, esperto e autore del blog “Scienziato preoccupato”
20 January, 2017
“Raccolta differenziata, colpo di freno a Genova”. Secondo un recente articolo de La Repubblica, “dopo sei mesi di battaglia tra Amiu e residenti non decolla l'esperimento nei palazzi di Quarto alto” e, scrive il quotidiano, “le speranze degli abitanti di Quarto Alto puntano verso Palazzo Tursi” dove “il 31 gennaio il consiglio comunale voterà la delibera sulla convenzione Amiu-Iren e il piano di gestione dei rifiuti”. Su quanto sta accadendo a Genova abbiamo raccolto l’opinione di Federico Valerio, esperto e autore del blog “Scienziato preoccupato”. “Il Comune di Genova - ha spiegato Valerio - si appresta a discutere e approvare una delibera che inserisce Iren come socio di maggioranza nella gestione Amiu. Per concludere questo accordo, tuttavia, la multiutility ha posto delle condizioni. È circolato infatti un documento, da ritenere attendibile, in cui Iren pone tutta una serie di paletti. Tra tutte le condizioni poste, la cosa che noi ambientalisti riteniamo più preoccupante, è la completa marcia indietro sulla raccolta differenziata. C’è infatti già un piano per il passaggio al porta a porta su tutta la città e la tariffazione puntuale. Si tratta di un progetto ampiamente approvato e sul quale concordiamo”. Quindi che fine farebbe il piano per il porta a porta, quello che Federico Valerio ha anche ribattezzato Modello Genova? “Tutto questo sparirebbe. Si propone un fantomatico sistema a tre cassonetti senza raccolta differenziata spinta. Abbiamo il sospetto che tutto ciò sia in funzione di una maggiore quantità di rifiuti residui da mandare agli impianti di incenerimento gestiti da Iren o per la produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario)”. “Nell’articolo del quotidiano La Repubblica, l’assessore comunale all’Ambiente sembra esprimersi in modo negativo su un eventuale dietrofront rispetto al porta a porta" commenta positivamente Valerio. "Ma fino ad ora non è emersa una chiara volontà politica di introdurre il nuovo sistema. Certo, ci sono stati dei rallentamenti, come ad esempio le aree da individuare per le isole ecologiche. Ma questo non mi sembra un gran problema. Il porta a porta deve modularsi con le esigenze dei diversi quartieri. A questo punto - conclude l'esperto - se l’assessore vorrà andare avanti mi domando: con quale supporto potrà farlo sia da parte della Giunta che dei consiglieri di maggioranza?”.