Cari politici, davvero solo la pioggia può salvarci dallo smog? Ecco l'appello di Legambiente Lombardia
"Benedetta pioggia, liberaci tu dallo smog, se non ci riesce la politica!". Inizia così l'accorato appello di Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, a Maroni, l'assessora Terzi, Sala e Scanagatti (ANCI Lombardia)
06 February, 2017
Inizia con un amaro elogio alla pioggia, l'accorato appello della presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto, ai massimi rappresentanti delle Istituzioni lombarde: il Presidente della Regione Roberto Maroni, l'Assessora regionale all'Ambiente Maria Claudia Terzi, il Sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Sala, il Sindaco Scanagatti (presidente di Anci Lombardia) e tutti i Sindaci delle città lombarde.
Ecco la lettera completa di Legambiente Lombardia, in cui si chiede ai politici di intervenire, con nuove misure antismog serie e strutturali, per fare sì che una regione ricca e avanzata come la Lombardia non debba confidare solo nella pioggia, per risolvere i problemi dell'inquinamento atmosferico, causato dall'uomo.
Al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni
All’Assessore all’Ambiente di Regione Lombardia Maria Claudia Terzi
Al Presidente di ANCI Lombardia Roberto Scanagatti
Al Sindaco di Milano Giuseppe Sala
C'era un tempo in cui la si attendeva perché i campi chiedevano di essere irrorati di vita.
Oggi siamo noi, umani moderni, figli di un tempo compresso e asfissiante, a invocare l'acqua per fare dal
cielo ciò che non siamo capaci di fare in terra.
Il problema è noto. Così come le soluzioni potenziali e possibili. Eppure non siamo nemmeno riusciti ad applicare un protocollo con le misure d'emergenza condiviso fin dalla sua nascita dalla sezione lombarda dell'ANCI, l'associazione dei Comuni, e da altri soggetti. Niente, c'è voluta la pioggia per spazzare le polveri sottili e farci tornare a respirare. Per ora.
Eppure ci sono voluti mesi per farlo, il protocollo, più di 15 giorni perché venisse applicato e solo 7 minuti per revocare le misure straordinarie per tutelare la salute dei cittadini. Nel frattempo abbiamo respirato concentrazioni d’inquinanti fino a quattro volte più alte dei valori limite dettati dall'Unione Europea sulla base delle raccomandazioni dell'OMS.
Ora, manca un mese e mezzo alla primavera, momento in chi usciremo dall'emergenza smog. Come vogliamo arrivarci?
Presidente Roberto Maroni, assessore regionale all'ambiente Maria Claudia Terzi, Sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Sala, Sindaco Scanagatti presidente di Anci Lombardia e tutti i sindaci delle città lombarde: il protocollo emergenza smog non ha tutelato i cittadini ma solo e forse in parte, le amministrazioni, quelle che l'hanno giustamente e responsabilmente applicato e anche chi non ne ha voluto sapere. Siamo usciti dalla Babele dei mille provvedimenti per entrare in quella di uno strumento timido, non efficace nelle modalità di applicazione. Quanti anni ancora passeranno prima di trovare il giusto approccio al problema?
Riapriamo il tavolo aria e rimettiamo mano al protocollo. Parliamo da subito di misure strutturali da definire per il prossimo inverno. Solo così possiamo pensare di riuscire a respirare meglio!
Di seguito vi presentiamo le nostre 10 proposte anti-smog:
- Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città, creando zone 30 e ampie aree pedonali
- Aumentare il verde urbano sia nelle vie del centro che nelle periferie, ma anche sugli edifici
- Una mobilità verso “emissioni zero”, ampliando la rete ciclabile e incentivando car e bike sharing
- Priorità alla mobilità pubblica, potenziando il servizio e creando corsie preferenziali
- Fuori i diesel e i veicoli più inquinanti dalle città, con standard sempre più elevati da dover rispettare per poter accedere alle aree urbane
-Road pricing e ticket pricing: politiche tariffarie per l’ingresso con veicoli a motore nelle aree urbane, sull’esempio dell’Area C milanese
-Riqualificazione degli edifici pubblici e privati, per ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti e aumentare la sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico
-Riscaldarsi senza inquinare, vietando i combustibili fossili (fatto salvo il metano) e incentivando le più moderne tecnologie che migliorano l’efficienza riducendo le emissioni, come le pompe di calore
-Rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie ed edifici, prevedendo un sistema sanzionatorio efficace
-Intervenire sul controllo sistematico delle emissioni da parte delle industrie
In fede
Presidente Legambiente Lombardia,
Barbara Meggetto
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