Genova e il porta a porta. Federico Valerio: ‘I problemi si sono riscontrati sugli ecocentri da realizzare nei quartieri di Levante’
Federico Valerio ad Eco dalle Città: “Sul porta a porta non ci sono state criticità particolari. I problemi si sono riscontrati sugli ecocentri da realizzare nella zona di Levante dove si è creata opposizione, soprattutto nei “quartieri bene” della città (Quarto, Quinto e Nervi)”
09 February, 2017
Continuiamo insieme Federico Valerio, già protagonista insieme ad Italia Nostra dell'esperienza genovese sul compostaggio domestico, l’approfondimento sui rifiuti a Genova. C’è qualcosa che non ha funzionato in questi anni? Qual è stata la sensibilità dell’opinione pubblica verso la raccolta differenziata ed in particolare la sperimentazione del porta a porta? Nel corso di questi anni alcune cose positive sono state fatte. Il Piano industriale che era stato approvato è rimasto valido. Si tratta di una proposta virtuosa che è stata messa in pratica in alcuni quartieri della città dov’è stato avviato il sistema di raccolta porta a porta. Ma le cose positive avviate dalla precedente amministrazione comunale nel campo della riduzione a monte dei rifiuti non sono proseguite allo stesso modo. C’è stata sì l’introduzione di uno sconto per chi pratica il compostaggio domestico sul balcone e la promozione dell’acqua del rubinetto. Però queste iniziative non sono state portate avanti con l’intensità necessaria da chi è arrivato dopo. L’orizzonte doveva essere quello della tariffazione puntuale. Purtroppo questo processo è andato troppo a rilento. E secondo me non è stato un caso. Nel bando per l’aggregazione con Amiu, infatti, è mancata chiarezza sulla realizzazione del Piano già previsto dal Comune in tema di rifiuti. Probabilmente si aspettava l’arrivo di un nuovo soggetto che mettesse le cose a posto. E ora siamo in una situazione di guado e c’è da capire cosa succederà. Ma le resistenze dei cittadini al porta a porta sono state effettivamente così forti, come hanno riportato i quotidiani locali? Sul porta a porta non ci sono state criticità particolari, a parte le fisiologiche difficoltà iniziali dovute al cambio di abitudini e cassonetti. Nelle zone dove è stata avviata, la raccolta domiciliare sta funzionando con percentuali di raccolta del 70%. Nei quartieri invece ancora non raggiunti dal porta a porta siamo a percentuali di RD intorno al 35%. Le criticità maggiori si sono riscontrate sugli ecocentri da realizzare. Nella zona di Ponente sono state allestiti senza grandi problemi e hanno dato buoni risultati in termini di materiali raccolti. Nella zona di Levante, invece, si è creata opposizione, soprattutto nei “quartieri bene” della città (Quarto, Quinto e Nervi). Lì qualche associazione ha cavalcato il dissenso e sono state avviate delle raccolte firme. Può anche darsi che siano stati scelti i siti sbagliati. Ma è certo che la realizzazione degli ecocentri non è stata supportata a livello politico e municipale, forse nel timore di perdere consensi a livello elettorale. Tuttavia, tenendo conto delle oggettive difficoltà territoriali, la realizzazione degli ecocentri è comunque una battaglia da portare avanti. .