Diesel euro 3 fermi col consenso dei commercianti e senza alcun bonus
Accade in Emilia Romagna, che blocca i diesel euro 3 da un anno e mezzo ma non concede un ecobonus ai possessori di un veicolo che non può più circolare. Ha solo messo a disposizione nel 2017 due milioni di euro volti alla rottamazione di veicoli commerciali leggeri
15 February, 2017
La giunta comunale di Torino ha appena attivato le nuove misure emergenziali contro lo smog, stabilendo il blocco dei diesel euro 3 ed euro 4 dopo sette giorni di Pm10 oltre i limiti e di tutti i diesel al terzo giorno oltre i 100 microgrammi. Per quanto riguarda invece le misure strutturali, quelle che bloccherebbero i veicoli più inquinanti in modo permanente, la discussione è ancora in corso e da alcuni viene evocata la necessità di 'bonus rottamazione' per cambiare veicolo.
Dopo quanto scritto da Repubblica, che parla di “600 milioni per consegnare un consistente ecobonus a tutti i possessori di un vecchio diesel, come quello che concede la Regione Emilia Romagna” abbiamo voluto approfondire proprio la legge emiliana con l’aiuto dell’assessora all’Ambiente Paola Gazzolo.
Le cose non stanno come riporta Repubblica. L’Emilia Romagna - che blocca i diesel euro3 da un anno e mezzo - non concede un ecobonus ai possessori di un diesel che non può più circolare, ma come ci spiega Gazzolo la Regione “nel 2017 ha messo a disposizione due milioni di euro volti alla rottamazione dei veicoli commerciali leggeri più inquinanti, sia diesel che benzina, sostituiti da nuovi mezzi Euro 6 alimentati a Gpl, metano o elettrici e ibridi. Il contributo sarà di 2.500 euro e potranno beneficiarne in via prioritaria imprese, anche artigiane, fino a 50 dipendenti”. In pratica si concede un finanziamento ai primi 800 che lo chiederanno.
“Una misura che l’Emilia Romagna ha proposto di rendere strutturale e di estendere a tutte le Regioni del Bacino Padano – prosegue l'assessora – in occasione dell’incontro svoltosi a Bologna con il Ministro dell’ambiente Galletti e i colleghi di Lombardia, Piemonte e Veneto lo scorso 30 gennaio”. Gazzolo assicura che “il Governo è pronto a farla propria, stanziando risorse nazionali” con l’unica condizione “che sia un’azione condivisa da tutte le Regioni, per renderla davvero comune ed accrescerne l’efficacia. Ci auguriamo che questo risultato possa essere raggiunto. L’Emilia-Romagna sta facendo la propria parte perché la qualità dell’aria è un tema prioritario”.
Altro
nodo della questione, il parere contrario dei commercianti. A Torino
il provvedimento di blocco permanente dei diesel euro 3 finora è
saltato perché le associazioni di categoria si sono opposte
protestando con l’assessore al commercio Alberto Sacco. Adesso pare
che siano state espresse posizioni di apertura per discutere di
blocchi futuri da introdurre a settembre. Se si guarda ancora a
quell’Emilia Romagna citata da più parti come esempio di virtù,
si scopre che lì il lavoro è stato meno complicato. L’assessora
Gazzolo ci scrive che le limitazioni al traffico sono state frutto
“di scelte condivise con le associazioni di categoria, economiche e
ambientaliste, oltre che con i territori e i Comuni che per la prima
volta hanno scelto in modo coraggioso di attuare un blocco totale del
traffico nella giornata di domenica 5 febbraio che ha interessato
l’Emilia Occidentale, ed in particolare le città di Piacenza,
Parma, Reggio Emilia e Modena”.
Alle
limitazioni, si unisce un pacchetto di circa 90 misure trasversali
per combattere l’inquinamento. Tra queste, la sostituzione di
almeno 600 autobus di categoria inferiore a Euro 3 in ambito urbano,
pari al 20% dei mezzi circolanti, per un investimento di 160 milioni.
Di questi 80 milioni sono cofinanziati dalle aziende di trasporto
pubblico locale. Sono poi previsti incentivi anche per la diffusione
della mobilità elettrica (bici, parcheggi gratuiti, colonnini di
ricarica,) e più stazioni per il rifornimento di mezzi a metano.