Triveneto: lo spreco settimanale vale ‘solo’ 6 euro a famiglia, anziché 7 come a livello nazionale
I dati triveneti di Waste Watcher sullo spreco: 6 cittadini su 10 non buttano automaticamente il cibo scaduto, ma lo testano e lo consumano, se ritengono sia ancora edibile
02 March, 2017
Lo spreco alimentare in Italia vale quasi 16 miliardi annui (dati Waste Watcher), ovvero l’1% del Pil. Ma dove si spreca? Quattro italiani su cinque danno la colpa alla grande distribuzione, invece sarebbe più utile guardarsi intorno in cucina, dotarsi di una piccola lista di acquisti prima di uscire per la spesa e, una volta rincasati, prendersi cura della conservazione ottimale del cibo. Perché è lo spreco alimentare domestico a fare la parte del leone: incide tra il 70 e il 75% dello sperpero annuo di cibo nel nostro Paese, ma anche in Europa, e sul pianeta.
Sensibilizzare e coinvolgere i cittadini, le istituzioni, i luoghi di ristorazione, le aziende è l’obiettivo del progetto Reduce, promosso da Ministero dell’Ambiente e Università di Bologna – Distal e raccontato attraverso la campagna Spreco Zero promossa con Last Minute Market. Alla Green Week 2017 Reduce farà tappa per il secondo anno domenica 5 marzo, alle 17 al Muse. Ci sarà il curatore del progetto Reduce, Luca Falasconi, insieme ai ricercatori dell’Universita’ di Bologna Claudia Giordano, Matteo Boschini, Giorgia Arcella. Con gli spettatori si metteranno a fuoco le cause e i ‘luoghi’ dello spreco in famiglia. Si acquista troppo? Si conserva male? Parliamone … ma non si “parlerà” soltanto: si cercherà di lavorare, tutti insieme, grandi e piccini, intorno ai comportamenti e alle buone pratiche che aiutano a prevenire e ridurre lo spreco. Green Week sarà la sede ufficiale del lancio di Waste Notes, un Diario per amico, il quaderno di buone pratiche che diventa piccolo manuale di economia domestica e motore di promozione dell’educazione alimentare in famiglia. Con tanti aggiornamenti in rete, sul blog e sui social di Reduce.
A livello Triveneto lo spreco settimanale vale ‘solo’ 6 euro a famiglia, anziché 7 come a livello nazionale (dati Waste Watcher). I cittadini triveneti dimostrano quindi maggiore attenzione al problema: per esempio nelle abitudini di acquisto, compilando una lista della spesa: lo fanno 57 intervistati su 100 (contro il 50% a livello nazionale). Frutta, verdura, pane, salumi e formaggi sono alla testa dell’infausta ‘hit’ del cibo buttato. Le cause? Bulimia da acquisto nel 62% dei casi rispetto al Triveneto. Si compra, cioè, più di quello che si riesce a consumare. A livello nazionale invece si acquista troppo ‘solo’ nel 48% dei casi. Sempre nel Triveneto quasi 6 cittadini su 10 (56%) non buttano automaticamente il cibo scaduto ma lo testano e lo consumano comunque, se ritengono sia ancora edibile. Una percentuale leggermente superiore al dato nazionale (50%). E 57 cittadini triveneti su 100 dichiarano di congelare il cibo che non riescono a consumare a breve, dopo l’acquisto.
A tradirci, spesso, è la nostra stessa percezione: tendiamo a sottostimare la quantità di cibo che ci capita di gettare, talvolta distrattamente. Lo hanno dimostrato i pilot test dei Diari alimentari nelle famiglie, un monitoraggio sullo spreco alimentare domestico realizzato dal DISTAL dell’Università di Bologna: l’annotazione scrupolosa del cibo buttato in famiglia, contro verificata attraverso il controllo rigoroso orologi replica della pattumiera di casa, attesta che sprechiamo fino al 50% in più di quanto riteniamo di buttare. Ogni anno l'UE getta 90 milioni di tonnellate di cibo e ogni giorno in Europa si sprecano 720 Kcal di cibo a persona.