Tap, dalla prefettura stop di 48 ore all'espianto degli ulivi a San Foca: 'Adesso la regione si muova'
Il Prefetto di Lecce ha imposto all’azienda del gasdotto transadriatico una moratoria di 48 ore all’estirpazione degli ulivi, finché non si definisce il conflitto tra Regione Puglia e il Ministero. Abbiamo raggiunto al telefono Luigi Russo
22 March, 2017
Bloccato l’espianto degli ulivi nel cantiere tap di San Foca in Salento. La protesta dei cittadini che difendono la terra tra Otranto e Brindisi dal gasdotto transadriatico, voluto da Governo e Unione Europea come “opera strategica”, ha ottenuto un primo importante risultato. Dopo l’espianto di alcune piante avvenuto lunedì 20 marzo per l'avvio preliminare del cantiere, il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha imposto all’azienda una moratoria di 48 ore all’estirpazione degli altri ulivi, finché non si definisce il conflitto sulle illegittimità tra Regione Puglia e il Ministero dello Sviluppo Economico.
Da
una parte la
regione sostiene che non siano state tutte attuate le richieste
autorizzative, dall’altra
il
ministero risponde
che è tutto quanto regolare.
La
multinazionale Trans Adriatic Pipeline ovviamente
si
disinteressa della diatriba e continua a sostenere di avere tutte le
autorizzazioni necessarie. Ieri
ad esempio
ha confermato con una nota il programma di lavoro nell’area.
L’impianto Tap prevede di convogliare gas in Italia partendo dal mar Caspio attraversando Grecia, Albania e l’Adriatico per un percorso complessivo di circa 870 chilometri. L’opera è stata ritenuta strategica tanto dalla Ue quanto dall’Italia ma i cittadini e i sindaci dei paesi interessati dall'opera - tra cui Melendugno, Martano, Vernole, Calimera solo per citarne alcuni - non hanno mai accettato la decisione manifestando in varie occasioni la propria contrarietà ad un progetto "incompatibile con questo territorio e con la sua vocazione turistica e agricola".
Come
ci spiega al telefono il
sociologo Luigi
Russo, attivista del comitato 'No tap' e una delle voci più influenti
del territorio salentino, “il
conflitto
tra
Regione e Ministero sta
mettendo in difficoltà anche le forze dell’ordine perché il
prefetto sa
che non può dire agli agenti di polizia di contrastare i
manifestanti
quando le cose non sono chiare
sul
piano del diritto.
Quindi su sollecitazione dei sindaci dei
paesi intorno al cantiere, presenti
alle manifestazioni di
protesta questi giorni, ha
deciso per la moratoria e nello stesso tempo ha detto alla regione di
muoversi”.
É notizia di ieri, martedì 21 marzo, che dopo un iniziale tira e molla è stata approvata la mozione del Movimento 5 Stelle che impegna la giunta regionale “a chiedere all’Avvocatura di valutare l’impugnazione della nota ministeriale sulll’espianto degli ulivi con cui vengono violate le competenze regionali e contestualmente procedere con un esposto in Procura perché queste attività (di espianto, ndr) pur non rappresentando un vero e proprio inizio dei lavori sono ad essi propedeutiche”. Il governatore Michele Emiliano intanto è uscito maggiormente allo scoperto e ha dichiarato che "la Regione Puglia considera non ottemperata la prescrizione 44, quindi secondo noi lo spostamento degli ulivi è illegittimo" .
Si avrà una risposta prima che si esaurisca la moratoria?
Russo dice che “l’avvocatura conosce perfettamente la situazione e quindi potrebbero esserci delle novità già in breve tempo". E poi aggiunge: "Io sono convinto che Tap sarà molto attenta a fare qualsiasi passo perché col diritto sospeso qualsiasi azione messa in atto potrebbe essere poi citata come danno. E poi va fatto presente che in questa operazione sono impegnati più di cento poliziotti, con un costo giornaliero notevole. Si parla di 13.000 euro al giorno per gli agenti, cui si aggiunge il costo dei mezzi, almeno 2000 euro e altri costi forfettari di 3000. Io credo che anche alla luce di tutto questo ogni cosa che si fa deve essere fatta in perfetta regola altrimenti è un autogol”.