Al via la seconda edizione di Scuola@Novamont con oltre 500 studenti da tutta Italia
Oltre 500 studenti di tutta Italia a lezione di bioeconomia in tre sedi del gruppo Novamont. “Cerchiamo di mettere in collegamento industria e formazione scolastica e universitaria, offrendo conoscenze ed esperienze sulla chimica da fonti rinnovabili"
27 March, 2017
Parte la seconda edizione di “Scuola@Novamont”, il progetto con cui Novamont apre le sue sedi produttive e i centri di ricerca a oltre 500 studenti e docenti di svariate scuole e università italiane per condividere i propri valori e il proprio modello di impresa.
“Con “Scuola@Novamont” cerchiamo di mettere in collegamento il mondo dell’industria con quello della formazione scolastica e universitaria, offrendo conoscenze ed esperienze sulla chimica da fonti rinnovabili e più in generale sulla bioeconomia, driver di sviluppo e ripresa in Italia come in Europa”, ha dichiarato Giulia Gregori, responsabile pianificazione strategica di Novamont.
Strumenti operativi e competenze trasversali, formazione sulla bioeconomia e su modelli di produzione, comportamento e consumo ispirati ai concetti dell’economia circolare: sono i 4 assi su cui si dipanerà ogni giornata “Scuola@Novamont”, realizzata in stretta collaborazione con il corpo docente di ogni scuola per massimizzare il senso dell’esperienza. Quest’anno le visite, oltre a coinvolgere come di consueto la sede direzionale e di ricerca di Novara e il centro produttivo di Terni, vedranno l’ingresso della consociata veneta Mater-Biotech, inaugurata nel settembre 2016 e sede del primo impianto al mondo dedicato alla produzione di biobutandiolo – un intermedio chimico con molteplici e cruciali utilizzi - per via fermentativa.
“Fare impresa per Novamont significa riconnettere economia e società, contribuendo alla crescita dell’occupazione e del capitale di innovazione del nostro Paese, di cui i giovani sono la risorsa principale. Per questo motivo guardiamo a “Scuola@Novamont” come ad una grande occasione di confronto e crescita anche per noi”, ha concluso Gregori.