Scambiare o vendere energie rinnovabili sia libero per tutti. Presentazione della petizione in Senato
Giovedì 20 aprile alle ore 15 e 30 viene presentata presso la sala Caduti di Nassirya del Senato la petizione 'Scambiare o vendere energie rinnovabili sia libero per tutti'. Nell'arco di un mese di mobilitazione, la petizione sulla piattaforma “Change.org” ha raccolto 23.000 firme
20 April, 2017
Giovedì 20 aprile alle ore 15 e 30 viene presentata presso la sala Caduti di Nassirya del Senato la petizione 'Scambiare o vendere energie rinnovabili sia libero per tutti'. Nell'arco di un mese di mobilitazione, la petizione sulla piattaforma “Change.org” ha raccolto 23.000 firme che verranno presentate nella conferenza stampa insieme a dei moduli fotovoltaici di produzione italiana leggeri e batterie di accumulo per il funzionamento di un sistema di distribuzione chiuso.
Interverranno:
Gianni Girotto, Senatore
Pippo Civati, Deputato
Fabio Roggiolani, Ecofuturo e Giga/Free e promotore della petizione
Jacopo Fo, Ecofuturo
Edoardo Zanchini, Vice Presidente Nazionale di Legambiente
Lucia Cuffaro, divulgatrice ambientale
Luca Francescangeli , Change.org
(*) Senatori firmatari degli emenedamenti
Introduce Sergio Ferraris, giornalista scientifico, Direttore di QualEnergia. Saranno presenti anche i primi firmatari della petizione, delle Associazioni dell'ambientalismo, dei consumatori e del settore delle fonti rinnovabili.
Ecco il testo:
Su spinta delle Associazioni ambientaliste, dei consumatori e del settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica sono stati presentati emendamenti importanti che riguardano lo sviluppo della generazione distribuita di energia rinnovabile, che potrebbero consentire il ripristino dei "sistemi di distribuzione chiusi", reti elettriche che permettono di scambiare energia prodotta verso più clienti.
L'utilizzo dei "sistemi di distribuzione chiusi" da parte dei singoli cittadini "prosumers" o da piccole, medie o grandi aziende, rompe definitivamente un sistema basato su forme di oligopolio che scaricano sui costi energetici di ognuno di noi le loro inefficienze, i loro gigantismi organizzativi, i loro sprechi infiniti.
Si tratta di una necessità sulla quale nel luglio del 2016 è intervenuta anche l'AGCM (Aurotità Garante della Concorrenza e del Mercato) ritenendo che gli "ostacoli alle reti private definiscono una discriminazione a favore del modello dominante di organizzazione del sistema elettrico, basato sulla centralizzazione della generazione di energia elettrica in impianti di grandi dimensione e sulla trasmissione e distribuzione attraverso reti pubbliche dell'elettricità e dell'unità di consumo, che riflette per lo più le scelte tecnologiche compiute nel passato e non favorisce le evoluzioni delle reti verso nuovi modelli di organizzazione del sistema elettrico che possono utilmente contribuire al raggiungimento degli obbiettivi generali di convenienza dell'energia per gli utenti, innovazione, sicurezza e sostenibilità finanziaria del sistema elettrico nazionale, oltre che di tutela della concorrenza" chiedendo al Parlamento "ad una revisione ed integrazione della disciplina normativa e regolamentare riguardante i Sistemi di Distribuzione Chiusi, volta a consentire la realizzazione di nuovi reti elettriche private diverse dalla RIU (rete Interna di Utenza) e ad eliminare ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzative delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione".
Nelle conclusione l'AGCM chiede al Ministro dello Sviluppo Economico, al Presidente della X commisione e ad altre istituzioni di intervenire "ad una revisione ed integrazione della disciplina normativa e regolamentare riguardante i Sistemi di Distribuzione Chiusi, volta a consentire la realizzazione di nuovi reti elettriche private diverse dalla RIU e ad eliminare ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzative delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione". Durante l'esame del ddl concorrenza tenuto nella commissione Industria del Senato, il Governo ha preso perfino un impegno con l 'approvazione dell'ordine del giorno G/2085/48/10. La mancata approvazione e la penalizzazione di questi sistemi impedisce ad energie come il fotovoltaico ma anche a tutte le altre fonti rinnovabili, di potersi affermare e diffondere in tutto il territorio nazionale.
L'applicazione di questa riforma non squilibra le reti ma le razionalizza, le rende più programmabili e le accorcia, determinando un'immediato risparmio in termini di efficienza dato che la rete perde in trasmissione almeno il 10% di quando immette.
Sembra che sull'esame del provvedimento in aula il Governo sarebbe intenzionato a chiedere la fiducia sul testo, apportando alcune modifiche.
Per questo chiediamo un impegno concreto a Governo e Parlamento affinché nell'esame in aula del ddl concorrenza venga finalmente approvata questa norma.