Chi va in bici al lavoro dimezza il rischio di tumore. Lo studio dell'Università di Glasgow
La ricerca ha coinvolto 260mila cittadini britannici di età media 53 anni, seguiti per cinque anni attraverso la UK Biobank, un database che contiene informazioni e dati su oltre mezzo milione di adulti sia uomini che donne
21 April, 2017
Andare in bicicletta al lavoro dimezza il rischio di tumore e abbassa notevolmente anche quello di avere una malattia cardiaca. Lo afferma uno studio dell'università di Glasgow pubblicato dal British Medical Journal, che ha trovato che i benefici sono superiori a quelli che si hanno andando a piedi.
La ricerca ha coinvolto 260mila cittadini britannici di età media 53 anni, seguiti per cinque anni attraverso la UK Biobank, un database che contiene informazioni e dati su oltre mezzo milione di adulti sia uomini che donne. I ciclisti nel gruppo studiato hanno dichiarato una media di circa 60 chilometri percorsi a settimana.
Chi va al lavoro in bici, è emerso dalla ricerca, ha un rischio inferiore del 45% di avere un tumore e del 46% di avere una malattie cardiaca rispetto a chi usa l'auto o i mezzi pubblici. Per chi invece va a piedi è stato notato un rischio inferiore del 27% di avere un problema al cuore e del 36% di morirne, mentre non è stato visto nessun effetto sul rischio di tumore o su quello generale di morte, che per chi va in bici è invece più basso del 41%.
Lo studio è osservazionale, sottolineano gli autori, e rileva quindi solo una associazione, senza indagare su un eventuale rapporto di causa-effetto. "Se c'è un rapporto causale però - affermano nelle conclusioni - suggerisce che la salute della popolazione può essere migliorata con politiche che aumentino i tragitti per andare al lavoro "attivi", soprattutto in bicicletta. Questo vuol dire creare più piste ciclabili, aumentare i programmi per comprare o affittare una bici e fornire un accesso migliore ai ciclisti ai mezzi di trasporto pubblici".