Roma, nuova emergenza rifiuti. E brucia il deposito di Pomezia per il riciclo
Associazioni e quartieri esprimono preoccupazione per i ritardi nella raccolta dovuti a difficoltà con gli impianti e intanto un grave incendio devasta il deposito Eco X e sparge polveri
04 May, 2017
di Edorado Annucci
Dal ponte del primo maggio è di nuovo emergenza rifiuti nei 15 municipi di Roma. Dal Centro alla Periferia le strade invase di rifiuti di ogni genere gettano nel disordine i quartieri considerati da molte realtà associative, che giornalmente si sostituiscono alle istituzioni con azioni di cittadinanza attiva, “abbandonati a loro stessi”.
Molte le segnalazioni rivolte all’assessora alla Sostenibilità ambientale Pinuccia Montanari, in particolar modo dal quadrante Est dove le opposizioni alle Giunte municipali rimarcano l’assenza totale per le strade dell’Ama S.p.a., l’azienda municipalizzata che si occupa della gestione dei rifiuti. Inusuale il monito dell'assessore regionale all'Ambiente e rifiuti della Regione Lazio Mauro Buschini inviato alla sindaca, all’assessora ed al ministro dell’Ambiente: "Nonostante i numerosi sforzi, compiuti dalla Regione Lazio per soddisfare ogni richiesta di supporto pervenuta da Roma Capitale e dalla sua società municipalizzata Ama, la gestione del ciclo dei rifiuti a Roma sembra oggi precipitare verso la crisi. Roma Capitale deve esercitare pienamente tutte le sue prerogative e tutte le sue responsabilità. Molti territori della nostra Regione, impegnati a trattare i rifiuti di Roma, lamentano disagi e preoccupazioni anche perché da Roma Capitale non arrivano segnali di inversione di tendenza tali da ipotizzare che il ciclo dei rifiuti possa concludersi nel perimetro metropolitano in tempi certi e con adeguate soluzioni".
Una situazione, quella dei rifiuti, che con il susseguirsi delle Giunte alla guida della Città avanza e peggiora a causa della chiusura degli impianti del nord’Italia che accolgono l’indifferenziata, della non-piena operatività degli impianti dell’imprenditore Cerroni e del collasso di quelli Tmb di Ama. Secondo una nota del vice-presidente dell’Assemblea Capitolina, Andrea De Priamo, gli stabilimenti “alle 11:30 della mattina sono già pieni” ed i camion “non hanno la possibilità di scaricare”. Per le prossime settimane il Campidoglio ha annunciato, dopo una task force nelle aree più colpite, un piano per pulizie straordinarie.
L’emergenza della Città, da venerdì (5 Maggio, ndr), non è esclusivamente quella dei rifiuti. Il collasso degli stabilimenti destinati ad accogliere i rifiuti raccolti dalle differenti unità Ama va sommato all’emergenza ambientale derivante dall’incendio del deposito di rifiuti industriali della Eco-x di Pomezia. L’incendio, il cui fumo ha travolto oltre 21 comuni della Città metropolitana di Roma e della provincia di Latina, secondo la nota dell’Azienda sanitaria locale Roma 6 e del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) esporrebbe l’atmosfera a polveri fini e ultra-fini ricche di composti potenzialmente tossici per la salute ed a fibre di Amianto, motivo per cui è stato richiesto ad Arpa – l’Agenzia regionale per la protezione ambientale – “di poter estendere le attività di campionamento ambientale al fine di determinare l’eventuale presenza di fibre aerodisperse; contestualmente è stato contattato il Centro Regionale Amianto della ASL VT per concordare l’analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare”. Mentre si indaga per individuare la causa del violento incendio, senza escludere l’ipotesi della dolosità, il vice-sindaco della Città metropolitana di Roma ha disposto con un’ordinanza “la chiusura delle scuole presenti nel giro di 2 km dall’incendio, dei negozi, la chiusura delle finestre di tutti gli edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro”, oltre che “l’allontanamento dei residenti che ricadono in un raggio di 100 metri” dall’ormai ex discarica.