Giornata mondiale dell'ambiente, a Torino il convegno “Città e società in transizione, verso uno sviluppo inclusivo e a basso impatto ambientale”
Il 5 giugno 2017, dalle 9.30 alle 12.30 - promosso da CinemAmbiente e dal Centro internazionale di formazione dell’OIL - un convegno con esperti di economia sostenibile, responsabili dell’ILO, testimoni delle Transition Towns e rappresentanti del mondo del lavoro a livello internazionale
22 May, 2017
Tra il 2005 e il 2006, a Kinsale, in Irlanda, e a Totnes, cittadina inglese nel Devon, iniziavano i primi esperimenti di Transition town (Città in transizione). “La transizione non è una campagna per bandire le borse di plastica o incentivare l’uso della bicicletta. È un sistema complesso in cui c’è chi si occupa di cibo, chi di energie rinnovabili, altri di educazione o costruzioni a basso consumo, per far crescere un progetto comune condividendo competenze e passioni”. Sono parole di Rob Hopkins, insegnante e ambientalista, tra i pionieri di un movimento che da Totnes e Kinsale si sarebbe presto diffuso in altri ambiti locali in Europa e nel mondo.
Il principio fondamentale è che le comunità si auto organizzino per affrontare il passaggio – la transizione, appunto – da un’economia fondata sulla crescita illimitata, sul petrolio a basso costo e il consumo elevato di combustibili fossili, a uno sviluppo locale sostenibile, resiliente e creativo. Niente soluzioni standard, ma scelte autonome e mirate, fondate sull’autonomia energetica e la valorizzazione delle risorse naturali e del capitale umano presenti sul territorio.
Oggi sono circa 800 le realtà in transizione in tutto il mondo, da piccoli villaggi a cittadine che mettono al centro le relazioni interpersonali, l’educazione, la qualità della vita, l’accoglienza. In questa visione si promuove l’economia di piccola scala favorendo l’imprenditoria locale anche con l’uso di moneta complementare, che vale solo localmente. Uno strumento, secondo Rob Hopkins, per favorire il commercio all’interno delle comunità, promuovere la cultura locale e ridurre l’impronta ambientale della produzione e dei consumi, in particolare del cibo.
Quando l’iniziativa “dal basso” si incrocia con l’adesione delle amministrazioni locali, il modello si rafforza. Un esempio è Bristol, città di oltre 400mila abitanti nel sud ovest dell’Inghilterra, dove con la moneta locale si possono pagare anche i servizi e le imposte comunali, i biglietti del treno e del bus e i cittadini possono ricevere parte dello stipendio in Bristol Pounds. Alle critiche di neo-campanilismo, il movimento risponde con la trasparenza e la condivisione in rete delle esperienze.
Le transition town credono in un “piano B” per generare un sistema resiliente capace di rispondere alla sfida energetica e climatica.
Con l'adozione dell'Agenda 2030 e i suoi 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, anche la comunità internazionale si trova a parlare di transizione: economica, energetica, produttiva e sociale.
In particolare, il concetto di “transizione equa” (Just transition) promosso dall’Organizzazione internazionale del lavoro e riconosciuto tra i principi dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, sottolinea quanto la sfida dello sviluppo sociale e quella della sostenibilità ambientale siano inestricabilmente legate. Se da un lato, il cambiamento climatico è responsabile di una perdita di produttività pari al 7,2 per cento, ed è causa di vulnerabilità per milioni di lavoratori nel mondo, al contempo, le iniziative economiche volte a proteggere il clima e a preservare l’ambiente possono creare posti di lavoro molto più numerosi di quelli creati dalla crescita «tradizionale».
La transizione equa vuole quindi superare l’idea che il mondo debba scegliere tra creare lavoro e prosperità per tutti, e proteggere il clima e l’ambiente, offrendo linee guida che tracciano gli ingredienti per un passaggio verso un’economia sostenibile, rispettosa dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, in un dialogo continuo con governi, parti sociali e istituzioni del mercato del lavoro.
Visioni ed esperienze della transizione “dal basso” si incroceranno con le strategie nazionali e globali in un convegno dedicato alle Città e società in transizione - Verso uno sviluppo inclusivo e a basso impatto ambientale, promosso da CinemAmbiente e dal Centro internazionale di formazione dell’OIL, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente #WorldEnvironmentDay #WithNature 2017.
L’evento è aperto al pubblico fino ad esaurimento posti, previa registrazione via email presso ecokids@cinemambiente.it. Totale partecipanti previsti: 100. Lingue: Italiano e inglese.
Presenteranno esperti di economia sostenibile, responsabili dell’ILO Green Jobs Programme, testimoni delle Transition Towns e rappresentanti del mondo del lavoro a livello internazionale, tra i quali:
- Cristiano Bottone, co-fondatore di Transition Italia
- Kusum Lata, responsabile dell’Unità di valutazione dell'impatto di mitigazione, UNFCCC
- Gunter Pauli, economista and imprenditore
- Ana Belén Sanchez, esperta in occupazione, lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile, Fundación Alternativas, Spagna
- Daniel Tarozzi, coordinatore del progetto Italiachecambia
- Kees van der Ree, consulente per il programma Green Jobs dell’ILO
Moderazione e conduzione:
- Claudia Apostolo, giornalista
- Alice Vozza, coordinatrice dell’area di formazione sui Green Jobs dell’ITCILO