Efficienza energetica, il Consiglio Ue ridimensiona le proposte della Commissione
I ministri riuniti a Lussemburgo hanno infatti trovato un accordo al ribasso rispetto agli obiettivi proposti dalla Commissione, intenzionata a far sì che l'accordo di Parigi venisse rispettato degnamente
27 June, 2017
Il Regno Unito e alcuni Paesi dell’Europa centrale e orientale che rappresentano l'ala meno ambiziosa degli stati membri, di cui fa parte anche l'Italia, hanno avuto la meglio sugli altri ottenendo l'eliminazione di qualsiasi riferimento dalla nuova direttiva alle parole “vincolante” e “obbligatorio”, lasciando come sempre ai Paesi la piena flessibilità. Inoltre è stato deciso che l’obiettivo annuale di risparmio energetico si abbasserà all’1% nel periodo 2026-2030, a meno che la revisione intermedia, nel 2024, non giunga alla conclusione che l’UE è fuori strada. Gli accordi adottati dai ministri del Consiglio serviranno adesso come base per i negoziati con l’Europarlamento
Il vicepresidente del Kyoto Club, Francesco Ferrante, che ha seguito da vicino gli sviluppi delle trattative, spiega al portale Qualenergia.it che “il Consiglio ha proposto di rendere non-vincolante l’obiettivo del 30% e ha introdotto diversi tecnicismi, per depotenziare molto l’obbligo dell’1,5% di risparmio energetico annuale rivolto ai consumatori finali. Un testo così modificato sarebbe un passo indietro. Quindi è lecito sperare che dai prossimi negoziati trilaterali possa uscire un provvedimento migliore".
"L’Italia - prosegue Ferrante - finora s’è comportata male. Se nella battaglia per rendere vincolante il traguardo del 30% si fosse schierata con Francia e Germania, avrebbe potuto esercitare ben diversamente il suo peso nei negoziati” (vedi anche la lettera inviata al ministro Calenda dal Coordinamento FREE).