“Bella ma scomoda”. A Firenze e Milano arriva Mobike, il servizio di bike sharing free flow
Sbarca ufficialmente il 2 agosto a Firenze il primo servizio di bike sharing a flusso libero ma per chi l’ha già provata dice che la bici cinese non è per tutti
25 July, 2017
Avete presente la comodità dei servizi di condivisione auto come Enjoy o Car2Go? Prendi la macchina dove si trova e la lasci esattamente dove vuoi, pronta per il prossimo utente. Bene, lo stesso meccanisimo sarà possibile farlo anche con le bici grazie a Mobike, un sistema di condivisione delle biciclette basato su un’app gratuita per smartphone che consente di vedere quali due ruote sono disponibili nei dintorni.
Ogni bici è dotata di GPS, tessera SIM e un lucchetto che viene sbloccato tramite l’app. Il design è all’avanguardia e il servizio è sempre più sicuro e affidabile visto che i componenti delle bici Mobike non si possono adattare su altre biciclette, riducendo così al minimo il rischio di furto. Una volta individuata quella più vicina a voi potrete prenotarla, sbloccarla e utilizzarla. Il costo del servizio è di 30 centesimi ogni 30 minuti.
La nuova app è stata presentata dal sindaco di Milano Sala a Firenze, città nella quale il Mobike partirà il 2 agosto, per poi allargarsi al capoluogo lombardo. “Firenze – ha dichiarato il sindaco fiorentino Nardella – ha fatto una scelta irreversibile sulla mobilità sostenibile, una scelta che è partita dal sostegno alle auto e ai taxi elettrici e che ora lancia, prima in Italia, questo innovativo servizio di bike sharing a flusso libero. Firenze è una città a misura di bici: da oggi sarà ancora più facile e rapido scegliere le due ruote per spostarsi da una parte all’altra della città. Una scelta ecologica e una svolta culturale che fanno di Firenze davvero una ‘smart city’” .
“Anche Milano, come Firenze, avrà questo nuovo servizio di bike sharing senza stallo – ha ribadito Sala – sono certo che nella nostra città ci sia lo spazio per un servizio a flusso libero. Ad oggi, il servizio esistente, il nostro BikeMi, vede oltre 60mila abbonati l'anno. In aprile si è toccato il record dei prelievi: sono stati più di 23 mila. Oggi abbiamo 4.600 bici, più di mille a pedalata assistita. Numeri che ci fanno capire quanto sia strategico investire nella mobilità sostenibile in città dal profilo turistico e internazionale come sono le nostre. Per questo siamo ben felici di poter aggiungere un nuovo servizio che consentirà ai milanesi e non di aver un maggior numero di biciclette da poter utilizzare“.
Insomma, per i due sindaci la priorità è una e molto semplice: diminuire il numero di auto in circolazione in città e incentivare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto green e sostenibili come la bicicletta.
Messa in questi termini l’arrivo di Mobike in Italia può rappresentare una utile e ulteriore spinta verso la mobilità nuova, ma se da un lato il servizio a flusso libero rappresenta davvero una rivoluzione per il mondo del bike sharing in Italia, dall’altro alcune perplessità sulla nuova bici ci sono. Chi si intende di bici e l’ha già provata, è il caso di Paolo Pinzuti per BikeItalia.it, ha espresso alcune perplessità in merito all’usabilità del mezzo nei lunghi tragitti.
“Le bici di Mobike sono molto belle esteticamente – scrive Pinzuti nella sua prova all’ultimo Velo-City di Nimega - ma alla prova su strada rivelano una serie di limiti che sono difficili da ignorare.
Prima di tutto Mobike è un’azienda cinese che ha evidentemente creato un prodotto per il mercato cinese, ovvero per una popolazione alta mediamente 172 cm. L’altezza media degli Italiani è di 178 cm (fonte Wikipedia) e questi 6 cm di differenza non sono pochi quando si tratta di giusta posizione in sella.
La mancanza del cambio e il peso delle bici (25 kg) le rendono idonee a un uso esclusivamente in città pianeggianti.
Ma la questione più rilevante credo sia l’eccessiva rigidità della bici che la rende di difficile utilizzo laddove la superficie stradale non sia più che liscia e priva di ostacoli. In presenza di pavè sconnesso, sampietrini, ciottolato o rotaie del tram, come spesso il caso nei centri nelle città italiane, l’esperienza potrebbe rivelarsi molto complicata, fattore accentuato anche a causa delle ridotte dimensioni delle ruote che rendono ancora più difficoltosa la guida su superfici accidentate (non è un caso che le mountain bike ormai montino tutte ruote da 29″).”
In sostanza, credo che le Mobike siano delle bici pensate per percorrere tratti di strada molto brevi in pianura come piccoli spostamenti da casa alla fermata del bus/tram/metro/treno, per distanze inferiori al km. Difficilmente si può pensare che, in presenza di alternative, qualcuno le possa utilizzare per periodi prolungati nel tempo (magari per visitare una città in bicicletta o per un commuting centro-periferia)”.replique montre de luxe