Piemonte, a fine luglio livelli di ozono superati nel 70% delle stazioni di rilevamento
Secondo i dati diffusi dall’Arpa Piemonte in sei degli otto capoluoghi superati gli obiettivi di legge per la protezione della salute umana
01 August, 2017
Da una prima valutazione dei livelli di Ozono misurati nel periodo 1 gennaio - 26 luglio del 2017, dati da considerare indicativi in quanto non ancora sottoposti a certificazione, si rilevano già numerosi valori - calcolati come medie sulle 8 ore consecutive - superiori all'obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana a differenza di quanto è avvenuto nell’anno passato.
Il valore obiettivo annuale nel 2017, pari a 120 µg/m3 calcolato come media massima delle 8 ore consecutive da non superare più di 25 volte per anno, è già stato superato in circa il 70% delle stazioni mentre nel 2016, alla stessa data, risultava superato nel 35% delle stazioni.
In particolare tale valore obiettivo è già stato superato in 6 degli 8 capoluoghi di provincia, in particolare ad Alessandria con 34 giorni, ad Asti con 39 giorni, a Novara con 36 giorni, a Verbania con 35, a Biella con 26 e a Cuneo con 27. Nel 2016 solo Alessandria ed Asti avevano avuto, a fine luglio, un numero di giorni superiori al valore obiettivo.
A Vercelli e nel capoluogo di regione il valore obiettivo non è ancora stato superato, anche se lo sarà verosimilmente nei prossimi giorni se le condizioni meteorologiche continueranno ad essere favorevoli alla formazione di questo inquinante secondario.
In generale si evidenzia che, su base annuale, tale valore obiettivo è superato generalmente in più del 90% dei punti di misura della rete regionale.
Una precisazione fondamentale da ricordare è che l'inquinamento "da ozono", più comunemente detto smog estivo, non va confuso con il problema del buco dell'ozono.
Cosa è l’ozono?
L'ozono
è un gas formato da tre atomi di ossigeno (O3). In natura
si trova in concentrazioni rilevanti negli strati alti dell'atmosfera
terrestre, dove costituisce una fascia protettiva nei confronti della
radiazione ultravioletta del sole. In questa zona
dell'atmosfera, detta "stratosfera", l'ozono è
indispensabile alla vita sulla terra perché impedisce di far passare
i raggi pericolosi per la nostra salute.
Alcuni gas
alogenati (in gran parte banditi dal mercato), utilizzati in passato
come refrigeranti nei frigoriferi e nei condizionatori d’aria, nei
solventi per la pulitura a secco e come propellenti nelle bombolette
spray, possono raggiungere intatti gli strati alti dell’atmosfera
dove interagiscono con l’ozono producendone la riduzione.
Negli strati bassi dell'atmosfera invece, la cosiddetta "troposfera", esso è presente in basse concentrazioni, tranne nelle aree in cui la presenza di alcuni inquinanti chimici, in concomitanza di fattori meteo-climatici favorevoli (alte temperature estive), può indurne la formazione con conseguente aumento della concentrazione.
Se dunque il buco dell'ozono si riferisce all'assottigliamento dello strato di ozono di cui abbiamo bisogno per proteggerci dalle radiazioni ultraviolette,l'inquinamento da ozono si riferisce all'aumento della sua presenza nell'aria che respiriamo, soprattutto nei periodi estivi, che può avere effetti dannosi sulla salute dell'uomo e sull'ambiente.
La dinamica di formazione dell'ozono e degli altri inquinanti fotochimici è tale per cui grandi masse d'aria possono spostarsi anche a decine/centinaia chilometri di distanza dalle fonti di emissione degli inquinanti precursori. Questo spiega perché i valori più elevati di ozono si raggiungano in zone rurali, meno interessate da attività umane (contrariamente a quanto si è portati a credere secondo il senso comune).
Gli effetti dello smog fotochimico
I motivi che rendono necessario il monitoraggio dell'ozono e la riduzione delle sue concentrazioni in atmosfera sono numerosi. La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita), e produce il deterioramento dei materiali; riduce inoltre la visibilità.
Tra gli effetti acuti derivanti dall’esposizione all’ozono si devono ricordare le irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all'apparato respiratorio, un senso di pressione sul torace e la tosse (azione irritante nei confronti delle mucose).
I rischi per la salute dipendono dalla concentrazione di ozono presente e dalla durata dell'esposizione. In caso di sforzi fisici l'azione irritante risulta più intensa e le prestazioni fisiche possono diminuire.
Le più recenti indagini mostrano inoltre che lo smog estivo ed il forte inquinamento atmosferico possono portare ad una maggiore predisposizione ad allergie delle vie respiratorie.
In ogni caso occorre ricordare che gli effetti dell'ozono sono contraddistinti da grandi differenze individuali e gli eventuali disturbi sanitari non hanno carattere cumulabile, ma tendono a cessare con l'esaurirsi del fenomeno di concentrazione acuta di ozono.
Quando preoccuparsi per l'ozono?
A causa degli effetti dell'ozono sull'uomo e sulla vegetazione, confermati da numerosi studi epidemiologici, la normativa europea e a cascata quella italiana hanno regolamentato la valutazione delle concentrazioni di tale inquinante. Il Decreto Legislativo 155/2010 definisce:
- soglia di informazione: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive;
- soglia di allarme: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati;
- obiettivo a lungo termine: livello da cartier replica raggiungere nel lungo periodo mediante misure proporzionate, al fine di assicurare un'efficace protezione della salute umana e dell'ambiente;
- valore obiettivo: livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita.
Fonte: Arpa Piemonte e Arpa Veneto