Stop marine litter, la lotta all'inquinamento marino inizia dalle nostre case!
A Firenze il 14 settembre il Convegno nazionale organizzato da Legambiente, Unicoop Firenze e Novamont contro i danni dell’inquinamento da plastica e microplastiche
06 September, 2017
“La lotta all’inquinamento marino inizia dalle nostre case!”. Sarà questo il tema del convegno nazionale organizzato da Legambiente, Unicoop Firenze e Novamont che si svolgerà giovedì 14 settembre, dalle 15.30 alle 18.30, presso lo spazio Alfieri Cinema Teatro Bistrò e che vedrà la presenza di numerosi relatori nazionali.
L’impatto economico mondiale è di otto miliardi di euro l’anno. È la stima del rapporto 2016 “Marine litter vital graphics” dell’Unep (United Nations environment programme) e Grid-Arendal. Dalle spiagge alla pesca: ecco i danni dell’inquinamento da plastica e microplastiche. A Bruxelles Legambiente e Kyoto Club con un convegno hanno chiesto infatti l’adozione degli obiettivi Ue e una seria politica di prevenzione e riduzione dei rifiuti.
Per la sola pulizia di tutte le spiagge dell’Unione Europea la spesa è di 411,75 milioni di euro, mentre l’impatto sul settore della pesca in Europa è stimato intorno ai 61,7 milioni di euro. Non se la passano bene neanche i mari italiani, dove ogni kmq si trovano ben 58 rifiuti: nel mar Tirreno ben 62. Il 96% di questi rifiuti è costituito da plastica: al primo posto le buste (16%), a seguire teli (10%), reti e lenze (4%), frammenti di polistirolo (3%), bottiglie (3%), tappi e coperchi (3%), stoviglie (2%), assorbenti igienici (2%) e cassette di polistirolo intere o in frammenti (2%).
Le principali fonti dei rifiuti galleggianti sono la cattiva gestione dei rifiuti urbani e dei reflui civili oltre che l’abbandono consapevole (29%) e le attività produttive, tra cui pesca, agricoltura, industria (20%). Il 46% dei rifiuti da attività produttive deriva dal settore della pesca (reti, lenze, cassette di polistirolo intere e frammentate). Sono i dati dello studio condotto l’estate scorsa da Legambiente ed Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Un’analisi della tipologia delle plastiche campionate durante le campagne estive di Legambiente Goletta Verde e anche di Goletta dei laghi 2016. Neanche i laghi sono esenti dal problema delle microplastiche, ritrovate in tutti i campionamenti eseguiti. Purtroppo, la cattiva gestione dei rifiuti a monte resta la principale causa del fenomeno e la plastica costituisce il 97% dei rifiuti galleggianti in mare. Al tempo stesso i nostri dati evidenziano come buona parte dei rifiuti che troviamo negli ambienti costieri e marini potrebbero essere riciclati.
Per questo motivo durante la ventiduesima conferenza internazionale sul clima, Legambiente ha lanciato l’appello, cui hanno aderito Kyoto Club e Alleanza per un Mediterraneo sostenibile, con l’obiettivo di estendere la messa al bando delle buste di plastica non biodegradabili e compostabili con spessore inferiore ai 100 micron già in vigore in Italia, anche ai paesi dove il bando si limita ai 50 micron come Francia e Marocco.
L’impegno di Legambiente insieme a Kyoto Club e Alleanza per un Mediterraneo sostenibile non si esaurisce quindi con la richiesta di messa al bando delle buste di plastica non biodegradabili e compostabili. Nel mirino degli ambientalisti anche le microparticelle di plastica utilizzate nei cosmetici e i cotton fioc non biodegradabili e compostabili, per cui a Marrakech insieme al bando, è partita la proposta della definizione di un piano per ridurre e riciclare la plastica in tutti i settori e una campagna internazionale per incrementare la raccolta differenziata.
Fonte: Legambiente Toscana