Nella lotta allo smog ci vuole di più
Intervento di Paolo Hutter pubblicato anche su Repubblica Milano del 18.09.2017
18 September, 2017
Paolo Hutter
Sui provvedimenti antismog sembra che si stia realizzando quella unità nazionale, quella grande concordia politica che su altri temi, almeno apparentemente, manca. Le Regioni di centrosinistra e centrodestra si sono messe d’accordo, e non si faranno più concorrenza. Del resto non se la facevano su base politica, dato che i provvedimenti lombardi sono da quasi vent’anni più severi (relativamente) di quelli veneti, e quelli emiliani più severi di quelli piemontesi. Adesso tendono a omogeneizzare gli stop, anche se l’Emilia ha già cominciato a fermare i diesel Euro 3 l’autunno dello scorso anno, misura che la Lombardia continua a rinviare di anno in anno. Con l’accordo padano però, non solo gli Euro 3 ma anche i diesel Euro 4 verranno fermati dopo quattro giorni di superamento dei limiti, anche se con un meccanismo di calcolo dei giorni un po’ contorto. Secondo uno studio fatto da Ecodallecittà a Milano in una stagione invernale come l’ultima le auto diesel Euro 4 rischiano 34 giorni di blocco. Se davvero lo si fa, senza concedere deroghe alla vigilia, può essere una bella spinta a non usare più i diesel nelle aree urbane. Ma è evidente che siamo indietro, e probabilmente l’imminenza delle elezioni politiche contribuisce alla prudenza. A torto o a ragione — e temo più a ragione che a torto — si pensa che proteggere i polmoni non faccia guadagnare i voti che si perderebbero facendo arrabbiare i possessori di diesel.
In generale va ricordato che il miglioramento della qualità dell’aria dovuto alla leggera diminuzione del traffico nelle città e al ricambio parziale del parco auto sembra aver toccato un limite, e nell’inverno scorso l’aria è stata la peggiore dal 2012. Molto probabilmente nell’aumento della mortalità che si è registrato nel gennaio scorso a Milano pesa significativamente lo smog. Quindi nuove misure antismog sono necessarie e inevitabili, e, se ci fosse, un conflitto anche politico potrebbe favorirle. Purtroppo invece sembra proprio che Milano intesa come Comune abbia rinunciato al suo ruolo di pungolo.
Prima è successo alla Regione Lombardia, che era partita decisa nell’ormai lontano 1999 per poi sedersi completamente. E le amministrazioni di centrosinistra milanesi, dopo i primi due anni della giunta Pisapia sembrano aver progressivamente dimenticato sia la possibilità materiale sia la responsabilità politica di andare oltre i
provvedimenti regionali.
Con l’accordo padano si cominceranno finalmente a toccare anche gli Euro 4, come dicevamo. Ma intanto nelle città tedesche si sta discutendo di fermare — almeno quando ci sono le giornate peggiori — anche i diesel Euro 5, mentre gli Euro 3 sono esclusi da anni. E a Milano? Che fine hanno fatto le domeniche a piedi, l’estensione
dell’Area C, l’anticipazione del blocco dei diesel Euro 3? Nell’area urbana meglio servita dai mezzi pubblici non ci si può rassegnare al passo lento dell’accordo tra le Regioni padane, senza neanche tentare un passo avanti.