Dicheplastica6: presentati a Milano studi e monitoraggi sul settore delle plastiche compostabili
Come sostenere e promuovere la migliore gestione ambientale degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile? Consorzi e ricercatori si confrontano condividendo dubbi e dati. Presenti Conai, Corepla, Assobioplastiche e Consorzio Italiano Compostatori
08 October, 2017
Sono stati presentati questa mattina a Milano
presso la Fondazione Cariplo gli studi e i monitoraggi relativi al settore
delle plastiche compostabili, frutto dell’accordo di programma finalizzato a
sostenere e promuovere la miglior gestione ambientale degli imballaggi in
plastica biodegradabile e compostabile sottoscritto l’11 giugno 2015 tra
Assobioplastiche, Corepla, Conai e CIC .
Il primo studio, a cura di Plastic Consult, ha riguardato il settore degli imballaggi in plastica compostabili.
I dati dell’immesso al consumo e le relative tipologie, per un totale di 47.800 ton nel 2016, mostrano una significativa presenza in crescita dell’utilizzo di shopper (+12% rispetto al 2015). Tendenza opposta per il settore dei piatti e bicchieri monouso (-42% rispetto al 2015).
Il Consorzio Italiano Compostatori ha poi verificato e quantificato la purezza merceologica dell’umido raccolto nelle nostre città.
La purezza media è infatti superiore al 95%, mentre per quasi un 5% si tratta di impurità, ovvero materiali non compostabili, la cui componente plastica ( imballaggi e non) costituisce circa il 60%, rappresentando il 3% dell’umido totale raccolto. Il monitoraggio ha visto coinvolti 45 centri di compostaggio omogeneamente distribuiti sul territorio nazionale. L’indagine è stata condotta su un numero di impianti la cui rappresentatività su scala nazionale è superiore al 30% e ha consentito anche di approfondire e conoscere meglio le abitudini degli italiani in relazione all’utilizzo di sacchi e sacchetti per la raccolta della frazione organica. Nonostante l’obbligo di raccolta con manufatti biodegradabili e compostabili, più del 43% dei sacchi utilizzati per contenere l’umido non sono risultati compostabili. Il rimanente 57% è costituito sia da shopper che da sacchetti compostabili dedicati alla raccolta differenziata dei rifiuti organici.
Inoltre un’elaborazione dei dati con proiezione nazionale ha consentito di quantificare la quantità di plastica e di bioplastica che transita nel settore del compostaggio. Si stima che negli impianti dedicati alla produzione di compost ogni anno arrivino, al netto dell’umidità, circa 31.000 tonnellate di bioplastica (che, tramite il processo di compostaggio vengono trasformate in compost) e circa 73.500 tonnellate di plastica (imballaggi e non) che gli impianti devono opportunamente separare ed estrarre per produrre compost di qualità.
Il secondo monitoraggio, a cura di COREPLA, ha presentato le analisi merceologiche volte a misurare la presenza di imballaggi in plastica compostabile presso i centri di selezione che, dalla raccolta differenziata urbana, selezionano flussi omogenei di imballaggi in plastica destinati al riciclo.
Due i parametri aggiuntivi alle normali rilevazioni di controllo qualitativo adottati:
1) Imballaggi rigidi compostabili conformi alla norma UNI 13432 (es.: bottiglie e stoviglie monouso in bioplastica biodegradabile e compostabile).
2) Imballaggi flessibili compostabili conformi alla norma UNI 13432 (es. shoppers e sacchetti in bioplastica biodegradabile e compostabile).
I monitoraggi sono stati effettuati nel mese di ottobre 2016 e nel marzo 2017. Hanno coinvolto 19 centri di selezione, distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale, che per volumi trattati superano il 75 % del totale della raccolta differenziata in Italia, risultando così estremamente rappresentativi della realtà nazionale.
Dai dati in ingresso emerge una presenza di imballaggi compostabili pari a circa lo 0,85% della plastica conferita; si tratta prevalentemente di sacchetti e shoppers che finiscono nei prodotti da avviare a riciclo. Le circa 7.500 ton di imballaggi compostabili stimate presenti nella raccolta Corepla 2016 rappresentano una percentuale significativa dell’immesso al consumo di plastiche compostabili pari a circa il 16%.
Sono stati illustrati poi gli studi e le ricerche effettuati da:
Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Scuola Agraria Parco di Monza
relativi ai particolari processi e agli specifici elementi della filiera del recupero/riciclo dell’organico, con approfondimenti sul tema del biowaste, arricchendo così di preziose e dettagliate informazioni la conoscenza del settore.
Antonello Ciotti, Presidente Consorzio Corepla
“Informare per sensibilizzare e migliorare la qualità” – ha dichiarato Antonello Ciotti Presidente
del Consorzio Corepla – “è uno dei contenuti fondanti dell’Accordo di programma Assobioplastiche, Corepla, Conai e Cic ci ha portati a cooperare, a fare un buon lavoro, una buona campagna di comunicazione, con risultati soddisfacenti. È un punto di partenza. Occorre continuare la sensibilizzazione del cittadino volta a migliorare le raccolte differenziate sia della plastica che dell’umido. Perché la sostenibilità’ passa anche dall’informazione e dalla ricerca di qualità”.
Alessandro Canovai, Presidente Consorzio Italiano Compostatori
“Al termine dei due anni di collaborazione nell’ambito dell’Accordo con Conai, Corepla e Assobioplastiche,” – ha aggiunto Alessandro Canovai, Presidente del Consorzio Italiano Compostatori – “devo fare i complimenti allo staff del CIC per le attività di monitoraggio. L’enorme mole dei dati ricavati dallo studio saranno utili per una serena e proficua discussione su una tematica molto dibattuta negli ultimi anni. Non solo potremo finalmente definire i contorni dell’accettabilità delle bioplastiche nel nostro settore ma anche capire come affrontare il miglioramento delle raccolte differenziate del rifiuto organico”.
Marco Versari, presidente di Assobioplastiche
“Bioeconomia significa anche comunicare e dialogare con i cittadini” – ha sottolineato Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche – “la cui collaborazione è indispensabile per garantire il successo delle raccolte differenziate, leve fondamentali anche in funzione delle normative relative all’uso di materiali ecosostenibili e al consumo consapevole. La campagna di comunicazione progettata all’interno dell’accordo di programma tra Assobioplastiche, Corepla, Conai e Cic è andata in quella direzione”.
Giorgio Quagliolo, Presidente Conai
“Plastiche e bioplastiche compostabili, due materiali importanti, due materiali da gestire” – ha concluso il Presidente di Conai Giorgio Quagliuolo –. “Questo è il principio ispiratore fortemente voluto da Conai per continuare a sviluppare una cultura del riciclo e una attitudine del cittadino ad un gesto di civiltà come le raccolte differenziate”.