Corepla e Assobioplastiche unite per distinguere i sacchetti. Cifre e spunti dal convegno di Milano
Il workshop milanese del 9 ottobre ha mostrato l'alleanza tra Corepla e Assobioplatiche nel perseguimento di un obiettivo comune: evitare che si faccia confusione nel conferimento degli imballaggi in plastica e bioplastica. Quest'ultima va buttata sempre nell'umido
12 October, 2017
Durante il workshop milanese di lunedì 9 ottobre, dedicato al progetto “Dicheplastica6”, sono stati presentati i dati delle ricerche sulla gestione e separazione delle plastiche e bioplastiche anche rispetto alla raccolta dell’umido. Un momento di alleanza tra Corepla e Assobioplatiche, tra interessi e settori che in passato non sempre erano andati d'accordo. Uno dei principali obiettivi comuni è evitare che si faccia confusione nel conferimento degli imballaggi. È importante separare la plastica dalla bioplastica e quest'ultima, lo ricordiamo, deve essere conferita sempre nell'umido. Una regola che vale sia per gli imballaggi flessibili, come i sacchetti in bioplastica, sia per gli imballaggi rigidi, per esempio le stoviglie mono uso in bioplastica biodegradabile e compostabile.
COSA ACCADE NELLA PRATICA? COME RISPONDONO I CITTADINI?
Claudia Anna Beretta di Corepla ha illustrato i dati dei monitoraggi presso alcuni impianti di selezione della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica (quelli ritenuti più rappresentativi) che mostrano la presenza di minime percentuali di imballaggi compostabili (UNI EN 13432) nei flussi di raccolta urbana e all’interno dei flussi di prodotti selezionati in uscita dagli impianti.
I dati sono stati rilevati nel periodo ottobre-novembre 2016 e marzo 2017. Nel primo periodo la percentuale di imballaggi in plastica compostabile - sul quantitativo stimato di imballaggi in plastica - era dello 0,84%, mentre nel secondo periodo si è registrata una percentuale dello 0,85%. Sono soprattutto imballaggi a base di film di piccole/medie dimensioni, trattandosi prevalentemente di sacchetti e shoppers che per errore vanno a finire nella plastica da avviare al riciclo. La stessa Beretta durante una nostra intervista ci dice che "una piccola parte della bioplastica immessa al consumo la ritroviamo nella plastica da avviare alla raccolta differenziata ma questa bioplastica non può essere riciclata e va rimossa così come va rimossa la plastica tradizionale che va a finire nella raccolta dell’umido”.
NEL CORSO DELLA PRESENTAZIONE MILANESE È STATA PIÙ VOLTE SOTTOLINEATA L’IMPORTANZA DEL COMPOST.
Gli enti di ricerca coinvolti, l'Università degli Studi di Milano, il Politecnico e la Scuola agraria del Parco di Monza, hanno messo in evidenza il valore del compost non solo perché riduce i rifiuti da avviare in discarica. Concimare il terreno con il compost aiuta a combattere il cambiamento climatico, perché un terreno ben concimato richiede meno acqua e un uso limitato di macchinari,
contribuendo al risparmio dei carburanti.
MA IL COMPOST DEVE ESSERE DI BUONA QUALITÀ.
Il Consorzio italiano compostatori ha condotto una ricerca sulla purezza merceologica del compost prodotto in Italia e dai dati diffusi “si stima che negli impianti dedicati alla produzione di compost ogni anno arrivino, al netto dell’umidità, circa 31.000 tonnellate di bioplastica (che, tramite il processo di compostaggio vengono trasformate in compost) ma ancora arrivano 73.500 tonnellate di plastica (imballaggi e non) che gli impianti devono opportunamente separare ed estrarre per produrre compost di qualità.” Massimo Centemero, presidente del CIC, nel complesso esprime un parere positivo sulla qualità del compost prodotto, che ha “una purezza superiore al 95%, ma ribadisce che “bisogna insistere sulle campagne di comunicazione.”
OBBLIGO DI SACCHETTI COMPOSATBILIA ANCHE ALL'ORTOFRUTTA
Come si sta preparando il mercato degli imballaggi compostabili in vista del divieto di commercializzare anche i sacchetti non compostabili dell'ortofrutta dal 2018? I dati della ricerca che Corepla ha commissionato alla società Plastic Consult mostrano che la percentuale degli imballaggi
compostabili immessi al consumo nel 2016 è aumentata del 12% rispetto al 2015. . Ma la crescita del mercato degli imballaggi compostabili è certamente destinata a migliorare proprio in vista dell'entrata in vigore della normativa che dal 2018 imporrà l'uso dei soli sacchetti biodegradabili anche per l'ortofrutta.