La Banca Mondiale non finanzierà più petrolio e gas: 'Bisogna rispettare l'accordo di Parigi'
Dal One Planet Summit arriva un annuncio a sorpresa: la Banca mondiale smetterà di finanziare progetti di esplorazione ed estrazione di gas e petrolio a partire dal 2019 per “allinearsi con gli obiettivi dell’accordo di Parigi” raggiunto nel 2015
13 December, 2017
Dal One Planet Summit, organizzato in occasione del secondo anniversario dell’accordo sul clima di Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron insieme al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e al presidente del World Bank Group Jim Yong Kim, arriva un annuncio a sorpresa: la Banca mondiale smetterà di finanziare progetti di esplorazione ed estrazione di gas e petrolio a partire dal 2019 per “allinearsi con gli obiettivi dell’accordo di Parigi” raggiunto nel 2015. Lo ha annunciato martedì 12 dicembre lo stesso NBIM nel corso dell'evento.
“In quanto istituzione multilaterale dello sviluppo, il World Bank Group continua a modificare le sue attività tenendo conto dell’evoluzione rapida del nostro mondo. Per allineare il sostegno apportato ai Paesi perché raggiungano i loro obiettivi di Parigi: il Gruppo cesserà di finanziare le attività a monte del settore petrolifero e gasiero dopo il 2019. (I finanziamenti per le attività a monte nel settore del gas saranno presi in considerazione in via eccezionale nei Paesi più poveri quando promuoveranno innegabilmente l’accesso all’energia per i poveri e quando il progetto è in linea con gli impegni del Paese ai sensi dell’accordo. da Parigi)".
Come scrive Greenreport, Gyorgy Dallos, attivista climatico di Greenpeace International, ha sottolineato che l’annuncio della Banca mondiale dimostra che "è chiaramente cominciata la fine per l’industria del petrolio e del gas e sta arrivando al ritmo accelerato del cambiamento. Dopo lo storico annuncio da parte del più grande fondo sovrano del mondo, NBIM, la Banca Mondiale – una delle istituzioni finanziarie più potenti del mondo – ha espresso un voto di sfiducia sul futuro dell’industria dei combustibili fossili: le istituzioni finanziarie mondiali devono ora prenderne nota e decidere se il loro finanziamento sarà parte del problema o della soluzione. In modo critico, accogliamo con favore anche la Banca Mondiale abbia accettato la sfida di stabilire uno standard unificante per i green bonds. Questo è davvero necessario, considerando soprattutto la revisione in corso del China Green Bond Catalogue, che include ancora il carbone".