Recup, con i Quartieri Ricicloni nuovi progetti di recupero cibo nei mercati
Aumentano i Kg di cibo invenduto recuperato, tra il 2016 e il 2017 sono stati recuperati 18. 652 Kg di cibo. Aumentano anche i mercati in cui è presente l'attività, sostenuta in molti di essi da Eco dalle Città, che può anche contare sulla collaborazione di alcuni giovani richiedenti asilo.
17 December, 2017
Progetti da sviluppare, nuovi mercati in cui recuperare il cibo invenduto e una sede per organizzare eventi contro lo spreco di cibo. Sono le proposte presentate mercoledì dai volontari Recup, nel corso della seconda plenaria dell’associazione che si è tenuta a Milano, nello spazio di El Modernista, nel passante di Porta Vittoria.
Come sta crescendo e quali progetti svilupperanno i volontari Recup che recuperano il cibo invenduto nei mercati, non solo in quelli milanesi?
Sono 11 i mercati milanesi in cui Recup recupera il cibo invenduto dopo la chiusura dei banchi. Di recente è nata una costola di Recup al mercato di Melegnano. I volontari seguono regole ben precise per non disturbare gli ambulanti mentre lavorano. “Noi passiamo poco prima della chiusura a ritirare il cibo invenduto”. Dice Giulio. “Ma se al banco ci sono ancora clienti che acquistano frutta e verdura allora passiamo avanti e ritorniamo quando non c’è più nessuno”.
Si raduna il cibo in un punto del mercato e si allestisce un banchetto sul momento, utilizzando le cassette del cibo. Chiunque si può avvicinare dando una mano a selezionare la frutta e la verdura, eliminando quella non edibile - che in alcuni casi viene conferita nelle compostiere degli orti urbani vicini ai mercati - e prendendo quella ancora buona. In un futuro non troppo lontano l'associazione vorrebbe poter contare su uno spazio fisso in ogni mercato, come se fossero degli ambulanti. “Magari con un gazebo per ripararci dal sole”. Conclude Antonella dopo aver ricordato che al mercato di Termopili si spostano sul lato destro o sinistro della strada a seconda della stagione.
Tra gli strumenti utili ai volontari ci sono le cargo bike e i carrelli per movimentare il cibo da una parte all’altra del mercato. Ma anche la bilancia è uno strumento di cui non possono fare a meno. Tutto il cibo che recuperano va pesato e i quantitativi sono annotati scrupolosamente. Tra il mese di luglio 2016 e novembre 2017 sono stati recuperati 18. 652 Kg di cibo. È un dato importante che si presta a più interpretazioni. Il cibo recuperato nei mercati riduce lo spreco alimentare e diventa risorsa per le fasce sociali più deboli. Il lavoro che fanno i volontari di Recup è utile anche alle istituzioni che spesso non riescono a soddisfare le esigenze dei meno abbienti. E non va sottovalutato lo sgravio di lavoro per la società che gestisce i rifiuti. A Milano Amsa si ritrova a gestire meno rifiuti nei mercati perché diminuiscono le quantità di cibo che gli ambulanti lasciano a fine mercato.
Si riesce a distribuire tutto il cibo recuperato? “In alcuni giorni sì. In altri avanza tanto cibo”, spiega Antonio. “Soprattutto durante la stagione estiva. Molti ambulanti non hanno le celle frigorifere e preferiscono donare a la frutta e la verdura che durante il fine settimana andrebbe a male”. “Quando avanza tanto cibo”, ci dice Virginia, “Recup attiva il tam tam con la rete sociale di associazioni che offrono aiuto alle persone in difficoltà e tra queste ci sono la Comunità di Villapizzone, il progetto Arca, la Croce rossa e la Comunità di Sant’Egidio. I volontari di turno chiamano i referenti delle associazioni e chi può passa dal mercato e ritira le cassette di alimenti che poi saranno distribuiti o serviti nelle mense.”
In altri casi con la frutta che avanza preparano le marmellate utili per l’autofinanziamento di Recup. Altre forme di sostegno sono arrivate dai 2 mila euro raccolti grazie alla campagna di Crowdfunding lanciata qualche mese fa. Ma anche dalla partecipazione al progetto “Quartieri ricicloni” di Eco dalle città e Giacimenti Urbani, con il “Bando alle periferie” del Comune di Milano. Grazie a questo progetto Recup è riuscita ad essere presente in quattro nuovi mercati milanesi, potendo contare anche sulla partecipazione di due giovani richiedenti asilo quasi fissi, Konati e Ousmane, di Milai e Senegal, più altri a rotazione.