Percorso casa-lavoro, in Francia si pensa di rendere obbligatoria l'Indemnité Kilométrique Vélo
Uno studio promosso da associazioni, Ong e think tank guidate da Matthieu Orphelin mette in evidenza i vantaggi dell’obbligatorietà dell’indennità chilometrica per tutti i cittadini che si recano a lavoro in bici
22 January, 2018
La bicicletta rappresenta solo il 3% della quota modale del pendolarismo in Francia. Tuttavia, con le questioni relative alla riduzione del gas serra, oltralpe c’è tutto l'interesse a promuoverne l'uso grazie al dibattito pubblico che si sta creando attorno alla Indemnité Kilométrique Vélo (IKV), l'indennità prevista dalla legislazione francese, grazie alla legge sulla transizione energetica, che prevede una remunerazione di 25cent/km per tutti i dipendenti di aziende private che utilizzano la bicicletta per andare a lavoro.
Ad oggi solo 85 aziende private hanno promosso questa iniziativa per i loro dipendenti, ma a fine dicembre un gruppo di associazioni legate al mondo della bicicletta, ONG e think tank, guidate da Matthieu Orphelin hanno presentato alla Ministra dei Trasporti Élisabeth Borne un dossier nel quale si mettono in mostra tutti i benefici dell’estensione obbligatoria della IKV a tutte le aziende, sia pubbliche che private.
Un dossier subito sostenuto dalla ministra che ha già annunciato novità nella prima parte del 2018 con un annuncio fatto in seguito alla pubblicazione dei dati relativi agli incidenti avvenuti sulle strade francesi nel 2017.
Tuttavia,
una misura che assegna al dipendente fino a 35 € al mese gli
consentirebbe di rendere redditizio l'acquisto della bici e le
riparazioni relative ad un uso quotidiano, nonché il costo delle
attrezzature. D'altra parte, metterebbe la bici su
un piano di parità con altri mezzi di trasporto
come l'auto personale soggetta a un'indennità chilometrica e il
trasporto pubblico rimborsato fino al 50% dal datore di lavoro.
Nelle
aziende che hanno attuato la IKV, i risultati sono promettenti, come
sottolinea l'Ademe (l’Agenzia
pubblica per il controllo dell’ambiente e dell’energia) dopo il
feedback ottenuto dalle aziende che lo hanno sperimentato: "nelle
aziende è stato registrato un
aumento della quota di biciclette rispetto alle altre
modalità di trasporto del 50% dopo alcuni mesi e del
125% dopo un anno".
In pratica se l'IKV fosse generalizzato e reso obbligatorio in tutta la Francia, raddoppierebbe il numero di utenti giornalieri della bici, da 700.000 a 1.4 milioni. "Non c'è nulla di impossibile - dice Matthieu Orphelin - dal momento che il 75% dei percorsi casa lavoro sono a meno di 5 km e il 70% di questi viaggi vengono effettuati in auto",
Vantaggi per il dipendente e il datore di lavoro
Oltre
ai benefici riconosciuti di un'attività
sportiva
sulla salute (aiuta a prevenire l'obesità, il diabete, il cancro e
gli infarti), il ciclismo sembra avere un impatto
positivo sull'assenteismo, quest'ultimo ridotto
del 15%
tra i dipendenti delle
aziende che hanno introdotto l’indennità.
Così
le aziende aumentano la loro
produttiva e
i
costi della IKV vengono
ammortizzati
rapidamente.
Tralasciando
la potenziale riduzione delle
emissioni di gas serra che
si otterrebbe con l’obbligatorietà delle
Indemnité
Kilométrique Vélo, i
ciclisti
vorrebbero ancora vedere aumentare la loro sicurezza, il numero di
servizi (in
particolare i parcheggi
di
interscambio
vicino alle stazioni) e una migliore dissociazione delle piste
ciclabili dalle
carreggiate dedicate al solo traffico veicolare. Obiettivi
questi più lunghi da realizzare
a causa della costruzione di nuove infrastrutture, ma
con l’estensione della Ikv sembra
più
facile
e veloce far
lasciare l’auto a casa per gli spostamenti verso i luoghi di
lavoro.