Rifiuti Roma, via libera all’impianto Tmb di Guidonia ma l’Asl ‘non esprime parere favorevole all’esercizio’
Mezza boccata d’ossigeno per i rifiuti della capitale che, grazie all’intervento del Governo e della regione Lazio, dovrebbe inviare a Guidonia 190 mila tonnellate l’anno di indifferenziato fino al 2024 ma stando ai documenti pubblicati dalla regione non tutti hanno espresso un parere favorevole
26 January, 2018
Con la conclusione del rinnovo del procedimento per l’autorizzazione integrata ambientale all’impianto Tmb di Guidonia Montecelio da parte della ragione Lazio (pubblicata giovedì 25 gennaio sul BUR regionale a pagina 245) fino al 31 dicembre 2014, la Capitale può tirare un mezzo respiro di sollievo sul fronte della gestione dei rifiuti urbani.
Infatti, grazie all’intervento del Consiglio dei Ministri, l’impianto “tuttora sotto sequestro su provvedimento della Procura di Tivoli in quanto realizzato nonostante l’assenza di un vincolo paesaggistico imposto dal Mibact” (come scrive Il Fatto Quotidiano) potrà gestire fino ad un massimo di 190 mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati. Rifiuti quest’ultimi che attualmente vengono inviati con un ritmo di circa 100 tonnellate al giorno all’impianto Tmb di Colfelice.
A Colfelice e d’intorni i cittadini cominciano a non accettare di buon occhio l’arrivo di questi rifiuti che, stando agli accordi tra Ama e Saf (l’azienda che gestisce l’impianto di Colfelice in Ciociaria), dovrebbe cessare il 31 marzo 2018 ma che vanno a “stressare” una zona dal delicato equilibrio ambientale. Un concetto sottolineato al Corriere da Giuseppe Sacco sindaco di Roccasecca un comune che conta una discarica distante solo poche centinaia di metri dall’impianto di Colfelice. “Il nostro territorio – dice Sacco - è mortificato dalla decisione di alcuni sindaci che, incuranti delle problematiche ambientali, hanno autorizzato ancora di ricevere i rifiuti da fuori provincia. Ma stavolta il nostro territorio riuscirà a liberarci di questo problema non per la lungimiranza dei suoi rappresentanti, ma solo grazie al funzionamento di questo nuovo impianto a Guidonia. L’auspicio – conclude – è che qualcuno capisca finalmente che la Saf, così com’è, non può funzionare”.
Se la regione Lazio ha dato il via libera all’impianto di Guidonia, leggendo con attenzione la documentazione allegata al rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale alcuni scogli non sono stati superati come quanto rilevato dall’ASL Roma 5U che, si legge nel documento pubblicato dalla regione, “ribadisce quanto dichiarato nel corso del sopralluogo del 17.12.2015 effettuato presso l’impianto in occasione della presa d’atto del certificato di collaudo dell’impianto in parola, relativamente alla mancanza della barriera arborea prevista in autorizzazione e necessaria ad evitare la dispersione nell’ambiente di polveri ed emissioni odorigene, in assenza della stessa il Servizio non esprime parere favorevole all’esercizio dell’impianto.”
A queste si aggiungono le proteste dei cittadini e del sindaco di Guidonia Michel Barbet che a fine anno, dopo aver appreso la notizia che il Consiglio dei Ministri si era dichiarato favorevole alla riapertura dell’impianto sotto sequestro aveva commentato: “È una notizia terribile per la nostra città e posso assicurare che l'amministrazione farà bel oltre quello che le sarà possibile in difesa dei cittadini e della volontà del Consiglio Comunale che per la prima volta nella sua storia si era chiaramente espresso contro questa irresponsabile eventualità”.
Foto via Notizialocale.it