Rifiuti, la Città metropolitana di Torino chiede di sospendere il nuovo strumento di calcolo di Corepla sulle distanze chilometriche
Secondo la Città Metropolitana di Torino il "ricalcolo delle distanze tra centro di selezione e baricentro del bacino di origine della raccolta" ha comportato "una riduzione della distanza e dunque un minore introito da parte dei Comuni convenzionati". On line la nota stampa
06 March, 2018
Corepla, il Consorzio Nazionale per la gestione dei rifiuti di imballaggio in plastica con cui sono convenzionati tutti i Comuni della Città metropolitana di Torino al quale conferiscono la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, a marzo 2017, ha effettuato un ricalcolo delle distanze tra centro di selezione e baricentro del bacino di origine della raccolta, sulla base delle quali vengono riconosciuti ai convenzionati i corrispettivi chilometrici. Le nuove modalità di ricalcolo hanno comportato nella stragrande dei casi italiani e nella totalità dei casi torinesi, una riduzione della distanza e dunque un minore introito da parte dei Comuni convenzionati.
Da una ricognizione puntuale sul territorio metropolitano emerge che i Comuni interessati dal ricalcolo sono complessivamente 249, appartenenti alle aree Alta Val Susa, Canavese ed Eporediese, Ciriacese, Chierese e Pinerolese. Nel 2017 il ricalcolo delle distanze ha portato a un minore introito di circa 140.000 euro e si stima che nel 2018 il minore introito sarà di oltre 150.000 euro.
"La Città metropolitana di Torino - dice il vicesindaco metropolitano Marco Marocco - intende tutelare le amministrazioni comunali penalizzate da queste modalità di ricalcolo: vogliamo condividere la grave situazione con Anci Piemonte e Regione Piemonte ai quali chiediamo di attivare un’iniziativa comune. La nostra richiesta è l’immediata sospensione dell’applicazione del nuovo strumento di calcolo e la restituzione dei contributi chilometrici non riconosciuti nell’anno 2017 e nei primi due mesi del 2018".