Presentato il rapporto 'Comuni Rinnovabili Liguria' a Savona, tappa del Treno Verde
Legambiente: "Negli ultimi anni la crescita delle energie rinnovabili a livello regionale è stata significativa sia per quanto riguarda la potenza installata che per la produzione di energia, anche se il loro peso si attesta al di sotto della media nazionale"
22 March, 2018
È questo in sintesi il quadro che emerge dall’edizione regionale del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente, realizzato grazie al contributo di Enel Greenpower,che è stato presentato questa mattina a Savona in occasione dell’arrivo in città del Treno Verde, il convoglio ambientalista di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare che sta viaggiando lungo i binari d’Italia proprio per chiedere all’Europa e all’Italia maggiori impegni nel Pacchetto Energia e Clima 2030 e traghettare così il nostro Paese verso la totale decarbonizzazione del proprio sistema energetico. Alla presentazione del rapporto hanno partecipato - con l'introduzione di Stefania Pesce, Segreteria Legambiente Liguria - Davide Sabbadin, Portavoce Treno Verde, Caterina Mordeglia, Vicesindaco e Assessore Ambiente di Celle Ligure, Enrica Bonorino, Responsabile Servizio Lavori Pubblici, Manutentivi e Ambiente Comune di Celle Ligure, Stefano Bracco, ricercatore universitario presso Università degli Studi di Genova, Paola Laiolo, collaboratrice scientifica presso Università degli Studi di Genova.
La presentazione si è svolta dopo l'inaugurazione della tappa ligure alla stazione di Savona, a cui hanno partecipato Davide Sabbadin, Portavoce Treno Verde, Monica Giuliano, Presidente Provincia di Savona, Ilaria Caprioglio, Sindaco di Savona, Santo Grammatico, Presidente Legambiente Liguria, Michele Biaggio, responsabile gestione area nord Ecopneus, Laura Merialdo, responsabile Personale di Macchina e Bordo di Trenitalia Liguria.
«Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030 e di decarbonizzazione al 2050 è necessario che queste tecnologie tornino a svolgere nel nostro Paese un ruolo primario - dichiara Davide Sabbadin, portavoce del Trenoverde - superando per prima cosa le barriere che incontrano famiglie, condomini e imprese nell’autoproduzione e nella distribuzione locale di energia prodotta da fonti rinnovabili. Anche in Liguria è necessario aggiornare il piano regionale per promuovere attivamente autoproduzione ed efficienza energetica nei territori. Le rinnovabili hanno dimostrato in questi anni di essere in grado di portare benefici diretti ambientali ed economici. Abbiamo bisogno oggi di scelte ambiziose e lungimiranti, per arrivare a sviluppare un sistema democratico, pulito ed efficiente».
Tornando ai dati del rapporto, la maggior potenza da fonti rinnovabili installata è presente nella provincia di Savona con 97,6 MW complessivi, seguita da Genova(93,1 MW), Imperia (51,8 MW) e La Spezia (31,6 MW). In termini di produzione di energia è sempre la provincia di Genova (211,5 GWh/anno) a fornire il maggior contributo da fonti rinnovabili - con idroelettrico a giocare il ruolo da protagonista con 117,4 GWh/anno - seguita da Savona con (193 GWh/anno), Imperia (116,6 GWh/anno) e La Spezia (37,9 Gwh/anno).
«E’ necessario affiancare al Piano Energetico Ambientale Regionale un ambizioso Piano Clima per la sicurezza ambientale, sociale ed economica dei cittadini e delle attività produttive - dichiara Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - sempre più esposte ai drastici fenomeni collegati ai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni si passa sempre più spesso e in un lasso di tempo concentrato, dalle allerte per le ondate di calore a quelle meteo idrologiche. Accelerare il confronto sui percorsi di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici nelle nostre città e nei paesi liguri significa contrastare gli impatti ormai certi di un clima in persistente cambiamento».
Escludendo il grande idroelettrico, secondo i dati del rapporto sono 58 i comuni liguri che grazie alle fonti rinnovabili producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie. Osiglia (SV), Varese Ligure (SP) e Mele (GE) sono i primi tre comuni che possiamo definire 100% rinnovabili elettrici e che, senza entrare nel merito degli impianti e senza esprimere una parametro di qualità, meglio rispondono, sempre teoricamente, al fabbisogno elettrico dei territori non solo dal punto di vista quantitativo ma anche di mix di impianti. Entrando nel merito delle singole fonti, sono 12 i comuni che in Liguria producono grazie al fotovoltaico più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie residenti. Numeri importanti che si accompagnano ai 12 comuni in cui gli impianti solari fotovoltaici, sarebbero in grado, se l’energia fosse auto-prodotta, coprire tra l’80 e il 99% dei consumi elettrici domestici, e ai 9 il cui contributo varierebbe tra il 50% e il 79%.
Ci sono anche 207 comuni con il solare termico e 31 che presentano impianti eolici, di cui 14 che grazie a questa tecnologia producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie. Ancora, sono 50 i comuni che presentano sul proprio territorio impianti idroelettrici per una potenza complessiva di 95 MW, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico elettrico di circa 60.000 famiglie; sono invece 46 Comuni della regione Liguria in cui sono presenti invece impianti mini-idro, per una potenza complessiva di 35 MW, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 23mila famiglie. Inoltre sono 9 comuni dove sono presenti impianti digeotermia a bassa entalpia o pompe di calore capaci di soddisfare tutti o parte dei fabbisogni termici di case, scuole, centri commerciali. Sono, infine, 100 i Comuni che possiedono sul proprio territorio un impianto a bioenergie per una potenza complessiva di i 39,8 MW elettrici e 27,9 MW termici.
A bordo del Treno Verde nella tappa ligure, Legambiente ha anche premiato “I RinnovABILI”, ovvero realtà che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili, efficienza, facendo a meno di petrolio, gas e carbone. C'è Il pesto di Pra’ di Bruzzone e Ferrari s.r.l., realtà virtuosa che produce pesto genovese fresco a Pra' con una filosofia produttiva orientata al rispetto ambientale: per incrementare la sostenibilità dell'azienda ha installato negli ultimi dieci anni diversi impianti fotovoltaici che hanno permesso di ridurre le emissioni di 20.713 kg/anno.
Ci sono poi il Comune di Celle Ligure e quello di Savona, amministrazioni si sono mosse nella direzione dell'efficientamento energetico per ridurre le emissioni di CO2. Il primo comune ha installato su strutture di proprietà condominiale 7 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 254,10 kW, arrivando a ridurre le emissioni di circa 137.900 Kg. A Savona invece, all’interno del Campus dell’Università degli Studi di Genova, è stato realizzato nel 2016-7 un edificio prosumerinnovativo a zero emissioni, che è stato classificato di classe energetica A4, una realtà virtuosa locale che Legambiente indica come modello praticabile per il territorio.
Tra le esperienze salite a bordo del Treno Verde questa mattina - e selezionate dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – c’è Enerbrain, che, grazie a tecnologie innovative, riesce ad abbattere consumi ed emissioni dei sistemi di climatizzazione.
Il Treno Verde, inoltre, in ciascuna delle sue tappe, in occasione della proclamazione da parte dei Ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali e dei Beni culturali e del turismo del 2018 Anno nazionale del cibo italiano, ospita a bordo degustazioni di cibi locali.