Migranti ambientali: sempre più numerosi ma senza tutele
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione che sollecita il riconoscimento dello status di rifugiato/a ambientale a quei migranti che provengono da zone del mondo “ad alto livello di crisi ambientale e desertificazione”
17 April, 2018
Il
Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione presentata
dalla Consigliera Eleonora Artesio e sottoscritta da
Consiglieri del Movimento 5 stelle, del Pd e di Lista Civica per
Torino, che sollecita il riconoscimento dello status di
rifugiato/a ambientale a quei migranti che provengono da zone del
mondo “ad alto livello di crisi ambientale e
desertificazione”.
L’atto impegna la Sindaca
ad inviare all'Anci, la richiesta a nome del Consiglio Comunale,
indirizzata al Parlamento e al Governo italiano, affinché “siano
varate disposizioni che riconoscano forme di protezione
internazionale, analoghe allo status di rifugiato e a quello di
protezione sussidiaria, per chi proviene da paesi ad alto livello di
crisi ecologica”.
L’atto inoltre sollecita
l'emanazione di appositi decreti - all'articolo 20 del Testo Unico
Immigrazione, laddove si stabilisce che il Governo deve definire "le
misure di protezione temporanea da adottarsi, anche in deroga a
disposizioni del presente testo unico, per rilevanti esigenze
umanitarie, in occasione di conflitti, disastri naturali o altri
eventi di particolare gravità in Paesi non appartenenti all'Unione
Europea".
Si chiede inoltre che siano fornite, alle
Commissioni Territoriali per il Riconoscimento della Protezione
Internazionale, opportune indicazioni sull'applicazione ai profughi
ambientali delle disposizioni di cui alla
Convenzione
Internazionale di Ginevra sullo status del rifugiato, in particolare
nei casi in cui l'impossibilità o l'incapacità dello Stato di
provenienza e/o di transito di intervenire per garantire un ambiente
dignitoso configuri una fattispecie di persecuzione.
Viene
anche richiesta l’organizzazione di cicli di incontri con
esperti sul tema dei cambiamenti climatici e gruppi di lavoro
nazionali o internazionali sui cambiamenti climatici e il loro futuro
impatto sul pianeta e (con sede a Torino) sui requisiti
richiesti ai migranti, in riferimento alle aree di provenienza per il
riconoscimento della status di rifugiato ambientale.
Nell’illustrare
il provvedimento Artesio ha spiegato che la mozione riprende un testo
presentato e discusso in altre amministrazioni comunali. Nella
normativa relativa alle migrazioni, ha spiegato, si considerano i
fattori economici o i rischi per la sopravvivenza, ma le stime
attuali prevedono per il futuro un numero maggiore di sfollati e
migranti ambientali di altri tipi di migranti. Attualmente vi sono 32
conflitti nel mondo per l’accesso all’acqua.
Fonte: Comune di Torino